Dai fatti alla Storia - volume 1

SEZIONE B | LA TRANSIZIONE ALLA MODERNIT Carlo VIII in un ritratto cinquecentesco. 1495 LEGA ANTIFRANCESE Formata da: Ducato di Milano (Ludovico il Moro) Stato della Chiesa (Alessandro VI) Venezia Spagna (Ferdinando il Cattolico) Impero Contro: Regno di Francia (Carlo VIII) La flotta aragonese rientra a Napoli, 1473 ca. CARLO VIII A NAPOLI Dopo l entrata trionfale a Firenze, Carlo VIII si avviò verso Roma. Qui poteva contare su un importante appoggio, quello di una delle più potenti famiglie della curia papale: i Della Rovere, acerrimi avversari del papa spagnolo Alessandro VI Borgia. Inoltre, grandi erano le aspettative per l arrivo del re francese: Carlo, che aveva già abilmente propagandato la sua discesa in Italia come una missione contro l avanzata degli ottomani nell Europa cristiana, era visto come colui che avrebbe posto fine alla corruzione pontificia, di cui Alessandro VI era la massima espressione, e punito l arroganza e la prepotenza della famiglia Borgia, dedita al rafforzamento e all arricchimento della casata con qualunque mezzo. Per non doverlo affrontare da nemico, Alessandro VI decise di trattare con Carlo VIII e lo fece entrare in città senza opporgli resistenza. A questo punto la discesa verso Napoli non ebbe più ostacoli e il re francese vi giunse il 22 febbraio 1495, accolto trionfalmente dal mondo baronale che, dopo la cruenta repressione della congiura dei baroni (> C10.4), aspettava di rivalersi contro la corona aragonese. Ferdinando II (detto Ferrandino), che da poco si era insediato al trono di Napoli, si rifugiò in Sicilia. In meno di sei mesi la conquista di Carlo VIII era conclusa. Il successo non fu dovuto tanto alle imprese militari quanto alla strutturale instabilità degli Stati italiani e alle loro reciproche paure, che si manifestarono attraverso intrighi e tradimenti. La corsa fatta dai vari protagonisti per mettersi a disposizione del monarca francese esprimeva chiaramente, più che la debolezza, la condizione di svilimento dei potentati dell epoca e la disponibilità a diventare preda dell egemonia straniera (> F ). IL RIENTRO DI CARLO VIII Dopo la caduta di Napoli gli Stati italiani riuscirono a trovare la forza per reagire contro l invasore, sia pure momentaneamente. Messe in allarme dal rafforzamento francese sul continente, anche altre monarchie europee si mossero per favorire la costituzione di una lega antifrancese che raccolse Napoli, Milano (Ludovico ora temeva che Carlo potesse rivolgersi contro i suoi domini), Venezia, il papa, la Spagna e l Impero degli Asburgo: ognuno, sia pure con motivazioni proprie, vedeva nella Francia un nemico da fermare. Lungo il percorso di ritorno in Francia Carlo VIII si scontrò con l esercito organizzato dalla lega a Fornovo, presso Parma: nonostante la perdita di cannoni e gran parte del bottino, l esercito francese riuscì comunque a rientrare in patria. Partito Carlo, gli Aragonesi rientrarono rapidamente a Napoli grazie all aiuto delle truppe inviate dalla Spagna, mentre Venezia ne approfittava per occupare alcuni porti della Puglia. 286 77636R_0000E01_INTE_BAS@0286.pgs 15.09.2021 14:50

Dai fatti alla Storia - volume 1
Dai fatti alla Storia - volume 1
Dal Medioevo all’Età moderna