MI PREPARO ALL’ORALE

C10 | MI PREPARO ALL ORALE [ LE SIGNORIE IN ITALIA > 10.1 La penisola italiana era caratterizzata da una condizione politico-territoriale frammentata determinata dai processi di autonomia messi in atto dai comuni. L instabilità conseguita ai continui conflitti fra i comuni nel corso del Trecento aveva favorito la nascita di signorie cittadine di tipo personalistico, guidate da eminenti famiglie del patriziato urbano. Nelle mani di un principe o di una ristretta oligarchia si concentrarono territori e poteri con i quali essi costituirono Stati regionali. I più importanti si raccolsero intorno a Milano, Venezia, Genova, Firenze, Napoli, oltre allo Stato pontificio. > 10.2 A Milano la famiglia dei Visconti aveva imposto la propria signoria dall inizio del Trecento e con Gian Galeazzo nel 1385 aveva nutrito ambizioni espansionistiche sul resto d Italia. Il Ducato di Milano si estese fino alla Toscana e parte dell Italia del Nord. Ma i successori di Gian Galeazzo furono combattuti dalle altre potenze della penisola e sconfitti a Maclodio nel 1427. Ne approfittò un abile condottiero come Francesco Sforza che, grazie alle sue abilità militari, riuscì a imporsi come duca e signore facendo fiorire Milano dal punto di vista economico e urbanistico. La Repubblica di Venezia, potente per capacità commerciali e ricchezza, vantava un solido apparato politico sotto la guida delle famiglie patrizie e dei suoi potenti mercanti. Venezia affrontò vittoriosamente alcuni conflitti contro Genova, ma la presenza ottomana nel Mediterraneo la costrinse a ridurre la sua forza commerciale: ciò indusse alla formazione di uno Stato sulla terraferma. Nonostante le contese, gli Stati italiani trovarono un accordo con la pace di Lodi (1454) che attestava come nessun ] Audio RIPASSO contendente fosse in grado di imporsi sugli altri. Genova era una repubblica legata al mondo mercantile con le sue importanti famiglie nobiliari e deteneva in Oriente molte basi commerciali. Ma a questa forza economica corrispondeva una sostanziale debolezza politica delle sue istituzioni che provocò non pochi problemi. > 10.3 A Firenze, dove gli attriti politici avevano dato vita a rivolte e mutamenti istituzionali fino alla prima metà del Quattrocento, si affermò la famiglia dei Medici con Cosimo il Vecchio nel 1464. Signore di fatto della città e senza annullare le istituzioni comunali, egli seppe raccogliere intorno alla sua famiglia un insieme di interessi e relazioni che gli consentì di tenere il potere sotto forme oligarchiche e grazie a un sistema clientelare ben collaudato. > 10.4 Dopo la lunga esperienza di potere di Roberto d Angiò nella prima metà del Trecento, il Regno di Napoli andò incontro a conflitti dinastici che rafforzarono il potere baronale e indebolirono quello regio. Solo con l arrivo di Alfonso V d Aragona nel 1442 il regno si stabilizzò e si unificò con la Sicilia sotto il dominio della corona aragonese. Ne ebbero grande vantaggio le attività economiche e culturali. > 10.5 Lo Stato pontificio, nel corso del periodo avignonese, aveva visto la creazione di poteri centrifughi che avevano a Roma il loro centro vitale. In assenza del papa si verificò il tentativo restauratore di Cola di Rienzo, intenzionato a creare una repubblica romana . Toccò al cardinale Albornoz riportare solidità nello Stato pontificio e preparare il ritorno del papa a Roma (1417). I pontefici mirarono a rafforzare da allora il potere temporale anche con pratiche nepotistiche oltre che diplomatiche. 77636R_0000E01_INTE_BAS@0276.pgs 15.09.2021 14:49

Dai fatti alla Storia - volume 1
Dai fatti alla Storia - volume 1
Dal Medioevo all’Età moderna