Dai fatti alla Storia - volume 1

Stati e signorie in Italia | CAPITOLO 10 A questi poteri centrifughi se ne affiancavano altri costituiti dalle più potenti famiglie nobiliari romane, particolarmente riottose a ogni disciplina, come i Caetani, i Colonna, gli Orsini, impegnati in contrasti tanto continui quanto feroci e in grado di esercitare forti pressioni sullo stesso papato. Questa spinta disgregatrice si era manifestata con più vigore ed efficacia durante gli anni in cui il pontefice e la curia papale si erano trasferiti ad Avignone (1309-77). L assenza del pontefice aveva fortemente indebolito il ruolo del papato in Italia favorendo una situazione di anarchia in cui i potentati locali e le grandi famiglie avevano mano libera nel cercare di imporre il proprio potere. Inoltre, la cattività avignonese aveva privato Roma della sua più importante risorsa economica, sia per il diminuito afflusso di pellegrini, sia per il venire meno dell apparato curiale, ossia vescovi e cardinali, che si circondavano di una folta corte di uomini fedeli, in cerca di posizioni di potere o di qualche beneficio. Nel corso dell Ottocento la figura di Cola di Rienzo fu mitizzata e affascinò molti spiriti patriottici che combattevano contro il potere dei papi. In lui si vide una sorta di anticipatore della lotta risorgimentale, uno spirito irrequieto che fondava l idea di potere su basi laiche e non religiose, richiamandosi ai valori della Roma classica, di cui voleva rinnovare i fasti. L immagine, tratta da un numero della rivista L Illustrazione italiana (1895), rappresenta fantasiosamente Cola che come raccontano le cronache trecentesche parla ai romani aiutandosi con grandi quadri allegorici. L ESPERIMENTO FALLITO DELLA REPUBBLICA ROMANA Insomma, Roma appariva solo l ombra di quel che aveva rappresentato nel passato: la percezione di un presente mediocre, avvertita da alcuni intellettuali (fra cui Francesco Petrarca), contribuì a dar vita a un disegno politico volto a riproporre l antico splendore della romanità classica. A farsi interprete di questo improbabile progetto restauratore fu il notaio Cola di Rienzo (1313-54), che immaginò Roma come centro e guida dell intera Italia. Nel maggio del 1347, appoggiandosi al popolo romano e in opposizione alle forze nobiliari, occupò il Campidoglio (uno dei colli di Roma, dove era collocata la sede del palazzo senatorio) e assunse il titolo di tribuno della sacra Repubblica romana . Il suo progetto politico era rivolto a costituire l unità politica di tutta la penisola e far rivivere utopisticamente il modello dell antica Roma. I sospetti intorno a questo progetto giunsero soprattutto dagli aristocratici romani che, sebbene in continuo conflitto fra loro (ancor più in assenza del papa), si opposero decisamente al tentativo del tribuno . Rimasto senza sostenitori, a Cola non restò che fuggire da Roma. L insuccesso della sua iniziativa rappresentò una vittoria dei piccoli signori locali che affermarono ulteriormente il proprio potere su uno spazio ormai privo di autorità centrale: i Malatesta a Rimini, i Manfredi a Faenza, i Montefeltro a Urbino, i Baglioni a Perugia e ancora gli Orsini, i Farnese e i Colonna a far da padroni sulla zona dei castelli romani. LA RESTAURAZIONE DEL CARDINALE ALBORNOZ Toccò al papa Innocenzo VI (1352-62), tentare di ripristinare la sua autorità a Roma, dove, nel 1353, inviò come legato papale il cardinale spagnolo Egidio Albornoz (1310-67). A lui affiancò, pensando di facilitarne il compito, Cola di Rienzo. Dopo la fuga da Roma, Cola si era recato a Praga, sperando nell aiuto dell imperatore Carlo IV di Lussemburgo (> C8.5), ma senza fortuna: anzi era stato arrestato per sospetta eresia e condotto ad Avignone. Liberato per intercessione dell imperatore e di Petrarca, suo grande estimatore, fu inviato dal papa a Roma. Cola andò incontro, tuttavia, a un secondo e definitivo fallimento: nel 1354 venne ucciso in una rivolta popolare, incoraggiata dai nobili, a causa dei suoi atteggiamenti tirannici e per aver imposto un aumento delle tasse. Il cardinale Albornoz seppe, invece, operare con decisione. La politica da lui perseguita contribuì in modo decisivo alla costruzione di un più solido Stato 271 77636R_0000E01_INTE_BAS@0271.pgs 15.09.2021 14:48

Dai fatti alla Storia - volume 1
Dai fatti alla Storia - volume 1
Dal Medioevo all’Età moderna