APPROFONDIAMO - SOCIETÀ E ISTITUZIONI - La signoria, il

Stati e signorie in Italia | CAPITOLO 10 Principato Il termine può designare sia il governo esercitato da un principe o da un sovrano sia il territorio soggetto alla sua giurisdizione (dal latino principatus, primato , sovranità ; derivato di princeps, principe ). In entrambe le forme, oligarchica e personalistica, il sistema di potere subì una sostanziale modifica: era ormai concentrato nelle mani di un principe o di una élite politico-amministrativa in grado di escludere dall accesso al potere i vari organismi, dalle corporazioni cittadine alle comunità rurali, imponendo la propria forza contro le fazioni politiche. Nella loro ascesa le oligarchie e i signori più potenti seppero dar vita a formazioni statali piegando e sottomettendo i signori più deboli, i cui territori furono spesso inglobati o acquistati con denaro. Con la successiva acquisizione, che abbiamo citato, dell incarico di vicario, il signore si liberava, anche formalmente, del consenso dei cittadini e assumeva il titolo di duca o marchese che manteneva in via definitiva. A quel punto le signorie divennero dei principati costituiti da veri e propri Stati regionali. APPROFONDIAMO SOCIET E ISTITUZIONI LA SIGNORIA, IL POTERE, IL POPOLO Dal punto di vista storiografico, il termine signoria si utilizza per indicare due fenomeni differenti, anche se in qualche modo collegati: la signoria esercitata durante tutto il Medioevo e anche oltre in certi casi dall aristocrazia fondiaria laica ed ecclesiastica sui contadini (per esempio la signoria di banno); la forma di governo in cui sfociarono, a partire dal Duecento, diverse istituzioni comunali nell Italia centro-settentrionale. Queste signorie nacquero in molti modi differenti, ma è possibile definire a grandi linee alcuni percorsi comuni. Alle origini poteva esserci l affidamento di una magistratura unica, come la carica podestarile o il capitanato del popolo, poi trasformatasi in titolo vitalizio; oppure una magistratura eccezionale come quella del capitanato di guerra, concessa per brevi periodi in particolari circostanze, che finì invece per imporsi stabilmente. Poteva capitare ancora che il passaggio alla signoria si avesse per decisione del comune che si consegnava ( dedizione ) o si vendeva a un signore, a un vicario imperiale, a un potente feudatario per garantire la propria sicurezza o acquistare privilegi economici. A volte, come nel caso di Firenze, un cittadino, potente per clientela, prestigio e ricchezza, lasciava in vita le istituzioni comunali privandole, però, dei loro poteri autonomi ( criptosignoria ). UN NUOVO LEGAME In ogni caso l origine del potere signorile, anche quando era ammesso il suo carattere prima vitalizio e poi ereditario, si basava formalmente sulla volontà popolare. Era il popolo (intesto come comunità cittadina) infatti che, attraverso i suoi rappresentanti, concedeva la balìa, la magistratura straordinaria con poteri dittatoriali, creata per eccezionali bisogni dello Stato e per un tempo determinato. Il legame con l origine popolare del potere si interruppe solo quando, tra il Trecento e il Quattrocento, i signori ottennero dall Impero o dalla Chiesa un titolo che legittimava il loro potere, trasformando la signoria in principato. Con questo passaggio i cittadini diventarono infatti sudditi del princeps, il quale a sua volta esercitava un potere non più sulla città che lo aveva nominato, ma su un territorio allargato (lo Stato regionale, piccolo o grande che fosse) che considerava come patrimonio personale. Lo stemma di Federico da Montefeltro, duca di Urbino: si riconoscono le chiavi incrociate, che indicano la carica di gonfaloniere della Chiesa, la tiara papale e le due aquile emblema delle città di Feltre e Urbino. Approfondisci gtvp.it/21storia01-25 255 77636R_0000E01_INTE_BAS@0255.pgs 15.09.2021 14:46

Dai fatti alla Storia - volume 1
Dai fatti alla Storia - volume 1
Dal Medioevo all’Età moderna