APPROFONDIAMO - SOCIETÀ E ISTITUZIONI - La Bolla d’Oro

Il tramonto dei poteri universali | CAPITOLO 8 Ma un aspro conflitto si aprì fra Ludovico e il papa avignonese Giovanni XXII, ben deciso a non riconoscere i diritti imperiali del Bavaro sull Italia. Ludovico, sco scomunicato dal papa, reagì scendendo nella penisola (1327) per assumere la cor corona di re d Italia che gli fu consegnata a Milano, quindi giunse a Roma dove si fece incoronare imperatore da Sciarra Colonna, rappresentante del popolo romano (1328). A quel punto dichiarò deposto il papa, con l accusa di eresia, e fece eleg eleggere l antipapa Niccolò V, il francescano Pietro da Corvara. Proprio i francesca scani si erano schierati con Ludovico il Bavaro per contrastare Giovanni XXII, che com come abbiamo visto era nemico della corrente degli spirituali e della loro richiesta di u una Chiesa ispirata agli ideali di povertà e lontana dal potere temporale. Un ulteriore prova di forza da parte di Ludovico fu far stabilire alla dieta di Rh Rhens (in Renania) che l elezione imperiale era legittima anche senza l app provazione pontificia, purché decisa dalla maggioranza dei principi elettori. Era il primo passo verso la germanizzazione dell Impero. Niccolò V incorona Ludovico il Bavaro, che lo aveva insediato come antipapa (miniatura trecentesca). QUANDO 1356 L imperatore Carlo IV emana la Bolla d oro LA BOLLA D ORO E L IMPERO TEDESCO Con Carlo IV di Lussemburgo (1316-78) si giunse a un momento decisivo della storia imperiale. Nel 1356 egli emanò la Bolla d Oro (> A ), un documento con cui stabilì dettagliatamente la procedura per l elezione dell imperatore che fu affidata a sette grandi elettori, tre signori ecclesiastici (gli arcivescovi di Colonia, Magonza e Treviri) e quattro laici (il conte del Palatinato, il duca di Sassonia, il margravio del Brandeburgo e il re di Boemia, l unico non tedesco). A loro venivano inoltre riconosciute ufficialmente alcune prerogative regie. APPROFONDIAMO SOCIET E ISTITUZIONI LA BOLLA D ORO Rimasta in vigore fino alla scomparsa dell Impero agli inizi dell Ottocento, la Bolla d Oro del 1356 codificò le norme per l elezione imperiale, fino ad allora tramandate per tradizione. La Bolla escluse l approvazione papale all elezione del re dei Romani , che diventava così una questione interna all Impero, in maggioranza tedesco. Il documento restrinse anche a sette i componenti del collegio elettorale, nella speranza di evitare l eccesso di contrattazioni e conflitti. In realtà, nonostante i giuramenti ufficiali di esprimere il voto «senza alcun patto, stipendio, ricompensa o promessa , l interesse superiore dell Impero fu scavalcato costantemente da quello del singolo elettore, orientato a trarre il maggior vantaggio possibile dal suo ruolo attraverso l acquisizione di diritti, profitti e territori. Inoltre, la Bolla concesse attribuzioni di tipo regale ai grandi elettori, a dimostrazione del peso politico da loro raggiunto e della dispersione di funzioni imperiali in mani diverse dal potere centrale. In tal modo i grandi elettori assunsero un ruolo politico di primo piano in Germania, impedendo la completa autonomia del sovrano in un periodo in cui altrove si stavano costituendo formazioni politiche con monarchie nazionali robuste. Questa coabitazione ha fatto dire agli studiosi che la vittoria del principio elettivo nell ambito imperiale germanico ha determinato una sorta di dualismo di potere fra re e collegio elettorale. Dal 1409 all espressione Sacro Romano Impero si aggiunse la formulazione di nazione tedesca , confermata nel 1474 e ufficializzata nel 1512. Il sigillo, o bulla, imperiale di Carlo IV. 215 77636R_0000E01_INTE_BAS@0215.pgs 15.09.2021 15:39

Dai fatti alla Storia - volume 1
Dai fatti alla Storia - volume 1
Dal Medioevo all’Età moderna