Dai fatti alla Storia - volume 1

SEZIONE B | LA TRANSIZIONE ALLA MODERNIT con la sede romana si schierarono l Inghilterra (che come vedremo in quegli anni combatteva contro i francesi la Guerra dei cent anni), il Portogallo, la Germania e il resto della cristianità. Ecumènico Dal latino ¯ , cioè universale , soprattutto in senso religioso (anticamente, era detta ecumene la parte abitata della Terra, quindi tutta l umanità). chiamato concilio ecumenico quello in cui sono convocati, sotto la presidenza del papa, i cosiddetti padri conciliari, cioè tutti i cardinali e vescovi della Chiesa, più altre personalità del mondo cattolico. L insediamento di Martino V al concilio di Costanza, stampa quattrocentesca. Il concilio fu uno dei più affollati della cristianità: vi presero parte 29 cardinali, 3 patriarchi, 33 arcivescovi, oltre 300 vescovi, numerosi rappresentanti del clero inferiore e moltissimi laici: oltre all imperatore vi parteciparono anche quasi tutti i principi tedeschi e dignitari provenienti da tutti i regni cristiani. IL CONCILIARISMO Questa lacerazione della Chiesa era avvertita come una ferita da sanare: studiosi di teologia e di diritto canonico si impegnarono a cercare soluzioni atte a rimediare alla complessa situazione creatasi. Di fronte all impossibilità di comporre la frattura fra i due papi, come unica via percorribile per ricondurre all unità la Chiesa si andò affermando la cosiddetta tesi conciliarista. I suoi sostenitori affermavano che l autorità all interno della Chiesa non spettava al papa, vescovo di Roma, ma all organismo che meglio rappresentava l universalità dei cristiani, cioè il concilio ecumenico. Una posizione, questa, che accoglieva le resistenze espresse dai vescovi da lungo tempo recalcitranti all affermazione del potere assoluto del papa all interno della Chiesa, iniziata più di un secolo prima da Innocenzo III (> C2.4). La situazione stimolò una riflessione anche al di fuori del mondo ecclesiale. Oltre alle posizioni antipapiste di alcuni movimenti ereticali si andarono affermando alcune nuove elaborazioni contrarie all impostazione teocratica. Tra le più rilevanti vi furono le tesi del filosofo Marsilio da Padova (1275-1342), espresse nell opera Defensor pacis (Il difensore della pace, 1324). Per Marsilio il potere politico non discendeva da Dio ma aveva origine nella volontà dei cittadini, intesi come coloro che, valenti per qualità civiche, erano in grado di designare colui che avrebbe guidato la comunità garantendole la pace. Come istituzione terrena dunque la Chiesa non possedeva autonomia ma era compresa nello Stato; anche i suoi beni temporali, secondo Marsilio, dovevano passare all autorità laica ed essere usati per il comune interesse della società. Sotto la vigilanza dell imperatore, il papa doveva conformarsi ai dettami della Bibbia e dei concili. A queste opinioni, in cui prevaleva quello che oggi chiameremmo il principio della laicità dello Stato, si affiancarono anche le tesi del filosofo francescano Guglielmo di Ockham (> C5.5). Egli teorizzò l autonomia dell Impero osservando che l autorità del potere politico era fondata nelle Sacre Scritture, non nell autorità papale. La Chiesa per Ockham si identificava con il popolo di Dio, al quale soltanto spettava l elezione dei vari funzionari ecclesiastici, e occorreva rinnovarla sulle linee indicate dal movimento francescano. Queste importanti riflessioni, in cui prevaleva il principio che potremmo chiamare della volontà dal basso , contribuirono alla momentanea affermazione della teoria conciliarista contro le forme di centralizzazione attuate dai pontefici. LA FINE DELLO SCISMA Per cercare una soluzione alla frattura nella cristianità fu convocato nel 1409 un concilio a Pisa, che depose entrambi i pontefici e fece eleggere un nuovo papa: ma nessuno dei due contendenti riconobbe le deliberazioni prese in quella sede, per cui ci si trovò con tre papi contemporaneamente. Nonostante il fallimento, la via conciliare appariva come l unica percorribile per ricondurre a unità una Chiesa così drammaticamente spaccata. Una nuova assemblea, fortemente voluta dall imperatore Sigismondo di Lussemburgo, fu convocata nel 1414 a Costanza (in Germania) e vide finalmente la definitiva composizione dello scisma 208 77636R_0000E01_INTE_BAS@0208.pgs 15.09.2021 15:38

Dai fatti alla Storia - volume 1
Dai fatti alla Storia - volume 1
Dal Medioevo all’Età moderna