1 LA CRISI DEI POTERI UNIVERSALI

Il tramonto dei poteri universali | CAPITOLO 8 1 LA CRISI DEI POTERI UNIVERSALI IL PAPATO Tra i fattori di cambiamento che nel corso del Trecento caratterizzarono lo scenario europeo, va considerato con particolare attenzione il processo di logoramento dei poteri universali, i due pilastri su cui si era articolato il processo storico dei secoli precedenti: papato e Impero (> C2.1). La Chiesa, che costituiva il potere spirituale, andò incontro a una profonda trasformazione cercando di costituire un solido fondamento politico e finanziario alla sua struttura. Obiettivo fondamentale fu quello di configurare in senso centralistico e assolutistisco il proprio ruolo in Europa. Come vedremo, questo indirizzo andò però a scontrarsi con le ambizioni delle grandi monarchie nazionali, in particolar modo di quella francese (che studieremo in dettaglio nel prossimo capitolo). Un indirizzo così orientato alla dimensione temporale comportò anche un distacco della Chiesa dagli ideali e dalle pratiche evangesostanziale d liche, come dimostrò lo scontro tra papa Giovanni XXII e i lich frati spirituali francescani (> C5.5) molto intransigenti fr nel richiamare la Chiesa a seguire la povertà di Cristo. La ne reazione del pontefice fu rigida e durissima: le tesi degli re spirituali vennero condannate come eretiche e furono seguispir dalla condanna al rogo di alcuni frati per mano del tribute d nale dell Inquisizione (1318). Vittima di questa reazione fu nal anche Dolcino, le cui idee considerate eversive provocarono anc persecuzione del suo gruppo e la sua uccisione. la p Lo strumento inquisitorio e l accusa di eresia divennero L un significativo elemento di forza della Chiesa, che lo adou però anche per colpire gli avversari politici e riaffermare la propria potenza. Questa Chiesa tutta orientata a ripensarsi come monarchia trionfante, al pari delle più fastose e potenti corti, era però sempre più distante dalla massa dei fedeli. Tra i devoti si fece strada un diffuso malessere insieme con la sensazione di non appartenere più a un unico corpo, a una sola christianitas. Giovanni XXII (a destra) come anticristo, miniatura da un manoscritto quattrocentesco redatto in funzione antipapale e falsamente indicato come raccolta di profezie del monaco Gioacchino da Fiore (XII secolo). L arresto del papa Bonifacio VIII da parte degli uomini del re di Francia segnò la fine del progetto teocratico del papa. QUANDO 1250-73 Interregno imperiale E L IMPERO Anche l altro grande potere, quello temporale, stava vivendo un drastico mutamento. La mancanza di unità, testimoniata dalla suddivisione e dalla dispersione geografica dei suoi territori, e le tendenze centrifughe dei principati tedeschi e dei comuni italiani stavano a dimostrare la difficoltà per gli imperatori di mantenere in vita le ambizioni universalistiche. L ideale di un unico sovrano in grado di riunire la cristianità rimase sempre ricco di fascino, ed effettivamente la figura imperiale mantenne un forte valore simbolico come fonte di legittimazione del potere, ma come istituzione l Impero non riuscì più a riproporsi come potere universale. Il vuoto politico determinato dal grande interregno seguito per oltre vent anni alla morte di Federico II (1250-73) evidenziò le difficoltà del ruolo imperiale di fronte alle spinte autonomistiche dei poteri locali. Perduti la Sicilia e il Mezzogiorno e con un dominio solo formale sull Italia centro-settentrionale, l imperatore trovava grandi difficoltà anche nella sua Germania: poteva disporre di un apparato amministrativo debole e non sempre fedele; non possedeva una forza militare statale e stabile, ma solo quella personale; 201 77636R_0000E01_INTE_BAS@0201.pgs 15.09.2021 15:37

Dai fatti alla Storia - volume 1
Dai fatti alla Storia - volume 1
Dal Medioevo all’Età moderna