4 LA SOCIETÀ FRA TRECENTO E QUATTROCENTO

SEZIONE B | LA TRANSIZIONE ALLA MODERNIT 4 LA SOCIET FRA TRECENTO E QUATTROCENTO VECCHI E NUOVI CETI Oltre alla nascita dei mercanti-imprenditori, veri protagonisti dell economia dell epoca, alle soglie del Quattrocento i tradizionali ceti sociali stavano vivendo alcuni importanti processi. Abbiamo visto come in conseguenza dei cambiamenti innescati dalla crisi e dalla peste i ceti legati al lavoro della terra videro alla fine peggiorare la loro condizione, dovendo subire inasprimenti fiscali e aggravi delle situazioni lavorative. Parallelamente si andò sempre più accentuando la tendenza, già in atto, per cui il modello economico cittadino diventava centrale rispetto a quello contadino e rurale. Bisogna però ricordare che questa tendenza non va generalizzata a tutta l Europa, né può considerarsi un dato acquisito e uniformemente diffuso per il periodo di cui parliamo. Ulteriore conseguenza della peste furono anche le trasmissioni ereditarie: terre e patrimoni appartenuti ai morti passarono ai sopravvissuti, spesso cumulandosi e creando nuove disponibilità di beni; anche diversi titoli nobiliari vennero trasmessi a figli cadetti o linee collaterali. Nobili spagnoli nel loro castello, miniatura trecentesca. Patriziato Dalla fine del Medioevo il termine indicò il ceto che governava le città, anche in contrapposizione alla nobiltà di origine signorile e feudale. Il patriziato era composto da giuristi, mercanti, nobili inurbati e partecipava alla vita civile e alle attività mercantili e professionali. LA NOBILT Il ceto dei nobili era differenziato al proprio interno. C era la nobiltà di origine feudale, che derivava il suo potere dal possesso delle terre ricevute dai sovrani in cambio di prestazioni militari; su queste terre esercitava dei poteri di giurisdizione (inizialmente derivati dal re, poi diventati ereditari) con cui controllava e sottometteva la popolazione (> C3.1). La sua forza si esprimeva nell uso delle armi. Non furono rare le rivolte alimentate dai nobili contro il potere sovrano, nel tentativo di procurarsi spazi di autonomia. Con il passare del tempo questa nobiltà arroccata nei suoi castelli e aggrappata ad antichi valori stava, però, perdendo forza. In Spagna, il mondo nobiliare provò a difendere la propria posizione e i relativi privilegi alzando barriere contro ogni intrusione attraverso il richiamo alla cosiddetta limpieza de sangre: nella casta signorile era ammesso soltanto chi poteva vantare una purezza di sangue antica, cioè una genealogia nobiliare, ed era in grado di mantenere uno stile di vita dispendioso senza sporcarsi le mani con i commerci. Nel tentativo di mantenere un tenore di vita così alto, molti aristocratici si ridussero in miseria e decaddero nelle file della piccola nobiltà; il loro progressivo impoverimento andò di pari passo con la perdita di potere. In Inghilterra invece fu proprio la nobiltà a occupare gli spazi del commercio e della manifattura. In diverse parti d Europa, soprattutto nelle aree economicamente più sviluppate, la parte più dinamica del ceto signorile, anziché soccombere all avanzata dell economia commerciale di origine urbana riuscì a rafforzare il suo status in termini sia di ricchezza sia di potere sulle campagne, grazie a un vero e proprio fenomeno di simbiosi fra i tradizionali ceti forti e quelli emergenti, di recente formazione. Nonostante momenti di reciproco conflitto, insieme erosero ulteriori spazi ai ceti più deboli, sottolineando, così, l avvento e l affermazione di un patriziato urbano che alla potenza economica abbinò spesso il potere politico. 186 77636R_0000E01_INTE_BAS@0186.pgs 15.09.2021 15:42

Dai fatti alla Storia - volume 1
Dai fatti alla Storia - volume 1
Dal Medioevo all’Età moderna