Dai fatti alla Storia - volume 1

SEZIONE A | RINASCITA E CRISI DELL EUROPA MEDIEVALE con l espediente che i beni fossero riconosciuti come appartenenti alla Chiesa e non all ordine, oppure attraverso la formula dell uso povero , con cui si intendeva che i beni erano usati in base a un criterio di grande sobrietà. Il movimento francescano ebbe anche un Ordine femminile, le clarisse, fondato da una seguace e conterranea di Francesco, Chiara d Assisi (1194-1253), che si ispirava ai medesimi principi. Maestro di Santa Chiara, Santa Chiara e scene della sua vita, 1285. Anche se la sua storia è legata a quella di Francesco, Chiara fu una figura molto forte. Visse quasi sempre chiusa in convento, dove ricevette la visita di diversi papi. Fu dichiarata santa dopo solo due anni dalla morte. Palingenesi Rinnovamento, trasformazione radicale (dal greco, rigenerazione , rinascita ). Nel Nuovo Testamento indica la rigenerazione dell anima o il rinnovamento del cosmo alla fine dei tempi. RICAPITOLANDO 1 Quali motivazioni spinsero Domenico di Guzm n a fondare l Ordine dei frati predicatori? 2 Quali ragioni spinsero Innocenzo III a concedere ai francescani di poter predicare e costituire una comunità? 3 Descrivi il ruolo svolto dagli Ordini mendicanti sia nella Chiesa sia nella vita urbana. TRA RIVOLUZIONE SOCIALE E SPIRITUALE Gli spirituali furono messi all angolo e corsero il rischio di essere considerati eretici, come avvenne per altri gruppi che caratterizzarono in senso sociale e rivoluzionario le loro esperienze pauperistiche. Fu questo il caso dei dolciniani , un gruppo che prendeva il nome dal suo capo, fra Dolcino (1250-1307), o anche degli apostolici di Gherardo Segarelli (1240-1300), due movimenti sviluppatisi in alcune zone del Nord Italia sul finire del XIII secolo. Essi si richiamavano a un rinnovamento totale non solo della Chiesa ma anche della società, praticando la povertà e una forma di comunismo di vita. A loro si avvicinò, in qualche misura, anche la parte più estremista degli spirituali, i cosidetti fraticelli che furono perseguitati da papa Giovanni XXII. Mentre quelli affermarono l assoluta povertà di Cristo, che il clero per primo avrebbe dovuto imitare, il pontefice ribadì che possedere dei beni non era contro le retta fede in quanto anche Cristo e i suoi apostoli ne avevano posseduti: le loro tesi furono dichiarate eretiche. La repressione inquisitoriale spense nel fuoco dei roghi le loro vite e i loro ideali palingenetici. La stessa figura di Francesco, dopo la sua morte (1226), fu resa meno minacciosa per l ordine ecclesiastico attraverso un accurata operazione di trasmissione della memoria. Attenuando la radicalità del suo messaggio, la sua immagine fu trasformata in quella di un santo irraggiungibile e inimitabile: nessuno doveva sentirsi obbligato a seguire alla lettera il suo severo modo di vivere. IL RUOLO DEGLI ORDINI MENDICANTI Gli Ordini mendicanti svolsero un ruolo positivo per la Chiesa perché ricucirono il senso di fiducia verso le istituzioni ecclesiastiche con la loro testimonianza di vita improntata al Vangelo e all imitazione di Cristo, ma gli effetti della loro azione furono importanti anche per la società nel suo complesso. In particolare essi si insediarono nelle città con le loro case (conventi) dove vivevano in comunità, decidendo di essere presenti concretamente nella vita urbana senza ritirarsi dal mondo , come avevano deciso di fare altri ordini. Era la scelta di assumere su di sé le contraddizioni del mondo e di affrontarle in nome di Dio. Domenicani e francescani si sobbarcarono il difficile compito di assistere le masse di mendicanti, poveri, orfani e di tutti coloro che la nuova civiltà urbana della mercanzia e degli affari trascurava o ignorava. Nello stesso tempo offrirono un notevole contributo al rinnovamento della cultura medievale. Fra tutti si possono citare due nomi: il domenicano Tommaso d Aquino (1225-74), che tentò di armonizzare fede e ragione attraverso un sistematico tentativo di avvicinamento della dottrina cristiana al pensiero del filosofo greco Aristotele; il francescano inglese Guglielmo di Ockham (1285-1347), una delle menti più prestigiose del Trecento, impegnato nella lotta contro il papato sulla questione della povertà cristiana e fermo sostenitore dell indipendenza del potere politico da quello ecclesiastico. 140 77636R_0000E01_INTE_BAS@0140.pgs 15.09.2021 13:28

Dai fatti alla Storia - volume 1
Dai fatti alla Storia - volume 1
Dal Medioevo all’Età moderna