APPROFONDIAMO - CONCETTI E IDEE - Il terzo regno dell’aldilà

SEZIONE A | RINASCITA E CRISI DELL EUROPA MEDIEVALE UNA RINNOVATA TEOLOGIA DELLA SALVEZZA L introduzione del purgatorio aprì la strada della salvezza anche a coloro che per l attività che svolgevano erano destinati alla dannazione eterna. Era il caso, per esempio, dei prestatori di denaro, gli usurai, ma anche degli stessi mercanti e banchieri, i quali, secondo la dottrina, per molto tempo furono accusati di commettere grave peccato perché, pretendendo un interesse sul denaro prestato, finivano per usare come fonte di guadagno il tempo, di cui solo Dio signore assoluto poteva disporre. APPROFONDIAMO CONCETTI E IDEE IL TERZO REGNO DELL ALDIL UN INVENZIONE VENUTA DAL PASSATO Alla formulazione dell esistenza del purgatorio la Chiesa cattolica pervenne dopo secoli di riflessioni e non senza polemiche; ancora oggi, alcune confessioni cristiane negano l esistenza di questo terzo regno , che ritengono una forzatura dottrinale. Nella Bibbia il purgatorio non è mai citato, ma già dai primi secoli del cristianesimo studiosi e Padri della Chiesa ne riconobbero il concetto implicito: nell Antico Testamento si parla di un sacrificio offerto a Dio per espiare il peccato d idolatria commesso da alcuni soldati morti in battaglia; nel Nuovo Testamento, san Paolo (uno dei massimi pensatori del cristianesimo) afferma che dopo la morte ciascuno riceverà una ricompensa in relazione alle sue opere, aggiungendo che la salvezza sarà ottenuta «come attraverso il fuoco , da sempre usato per purificare. L idea continuò a essere discussa e alla fine dell XI secolo alcuni teologi cominciarono a parlare di purgatorio per indicare il luogo dove le anime salve si do ¬£¬ ¬ ¬ purgatorius significa appunto purificatore ) prima di accedere al paradiso. L INTERCESSIONE PER I DEFUNTI Per purificarsi queste anime dovevano scontare, in proporzione ai peccati commessi, una pena che poteva essere lunghissima, anche se non eterna come all inferno. Nella mentalità medievale, poi, i tormenti previsti erano così terribili da far desiderare ardentemente di abbreviarli, anche attraverso l aiuto dei vivi. Anche questa idea aveva radici lontane. L offerta di suffragi in favore dei defunti era infatti comune in tutto il mondo antico: si portavano doni sulle tombe, si facevano sacrifici o si pregava per i propri cari. I cristiani dei primi secoli poi non avevano dubbi sull efficacia dell intercessione da parte dei vivi per la salvezza eterna dei defunti: troviamo moltissime formule di preghiera, iscrizioni nelle catacombe («Pregate per me peccatore ) e anche testi che descrivono la liberazione delle anime dai tormenti ultraterreni in seguito all intervento di un martire o di un santo. Secondo la Chiesa, proprio i meriti dei santi, oltre allo stesso sacrificio di Cristo, creavano agli occhi di Dio una specie di tesoro di grazia cui poter attingere per accelerare l ingresso in paradiso; con il riconoscimento del purgatorio fu reso possibile a chiunque accedere a questo tesoro, portandovi un proprio contributo di preghiere, buone azioni e anche denaro. LA GEOGRAFIA DEL PURGATORIO La descrizione più completa di un purgatorio reale è quella che ne fa Dante nella Commedia, opera in cui l aldilà è definito secondo un preciso schema architettonico. L inferno, il cui ingresso è collocato vicino a Gerusalemme, è un enorme baratro che giunge al centro della Terra. Un cunicolo porta fino all altro emisfero, dove si erge il monte del purgatorio. Qui le anime scontano la loro pena, salendo lentamente fino alla cima, dove si trova il paradiso terrestre. Lasciando la Terra e salendo di cielo in cielo si raggiunge la rosa dei beati, cioè l Empireo, sede di Dio. Questo schema ha segnato per secoli l immaginario culturale e artistico occidentale. Domenico di Michelino, La Divina Commedia di Dante, particolare con il poeta e il monte del purgatorio, 1465. Approfondisci gtvp.it/21storia01-13 126 77636R_0000E01_INTE_BAS@0126.pgs 15.09.2021 13:26