1 LE MENTALITÀ NEL MEDIOEVO

La cultura, le mentalità e i gruppi sociali | CAPITOLO 5 1 LE MENTALIT NEL MEDIOEVO LA MENTALIT RELIGIOSA Gli europei del Medioevo avevano un modo di guardare le cose della vita e del mondo in cui era particolarmente forte la presenza del soprannaturale. I fenomeni della natura apparivano come l espressione della forza creatrice di Dio; gli eventi umani erano inseriti in un contesto sacralizzato e venivano inquadrati all interno di un progetto divino, tanto grande quanto misterioso. Molti aspetti della realtà apparivano indecifrabili e inspiegabili. L intera natura era vista come una foresta di figure simboliche: spettava all uomo capirle per comprenderne il vero significato. Per l uomo medievale sia la vita privata sia quella sociale erano ispirate dalla religione, cioè dal cristianesimo, attraverso cui si realizzava un forte senso di appartenenza per i fedeli e in cui tutti potevano riconoscere la propria identità (> C2.1). La Bibbia era il faro che con le sue narrazioni e allegorie aiutava a dare senso al mondo, in un difficile percorso di interpretazione sempre aperto ad accogliere la dimensione meravigliosa e sorprendente della vita. La fenice, uccello che nella mitologia egizia ogni 500 anni bruciava e rinasceva dalle sue ceneri, nella mentalità medievale fu interpretato come un simbolo di Cristo, risorto dalla morte. Giotto, La cacciata dei diavoli da Arezzo, dalle Storie di San Francesco, Assisi, Basilica superiore, 1295-99. Suffragio Nella teologia cattolica, qualunque favore spirituale che un fedele fa a un altro, per esempio un opera buona compiuta per consentire a un altra persona la remissione della pena ultraterrena. SOTTO IL MANTELLO DELLA CHIESA La Chiesa decretava ciò che era bene e ciò che era male; stabiliva quali comportamenti adottare nella vita quotidiana, pubblica e privata. I momenti fondamentali della vita di ognuno, dalla nascita alla morte, erano accompagnati dalla presenza di riti ecclesiastici, che si svolgevano in luoghi appartenenti alla Chiesa ed erano amministrati dai suoi ministri di culto, ai quali spettava il compito di portare i fedeli alla salvezza eterna. Tutto era interpretato alla luce della fede e quindi in una prospettiva che incitava a perseguire il bene dell anima. La convinzione che il male si annidasse in ogni situazione terrena fu una delle ossessioni degli uomini e delle donne medievali. Da qui l attenzione rivolta alla salvezza dell anima (o al tormento per la sua possibile dannazione): ognuno dopo la morte si doveva attendere castighi o ricompense che spesso erano motivo di terrore ma anche occasione per creare straordinarie visioni. IL MONDO DELL ALDIL : NASCE IL PURGATORIO Si credeva nell esistenza di luoghi fisici , ritenuti reali (anche perché descritti nelle Sacre Scritture), in cui punizioni o premi sarebbero stati distribuiti secondo giustizia: nell inferno sarebbero finiti i dannati a scontare per l eternità le loro colpe, nel paradiso avrebbero trovato accoglienza i giusti per godere la vita eterna. A questi due luoghi ne fu aggiunto, proprio nel periodo che stiamo affrontando, un terzo nel quale si pensò che dovessero andare le anime di coloro che non avevano commesso peccati mortali, cioè tali da meritare l inferno, e che tuttavia non erano del tutto degni del paradiso: il purgatorio (> A , pag. 126), un concetto nato ed elaborato nelle scuole teologiche parigine sul finire del XII secolo e definitivamente accolto dalla Chiesa nel 1274 al concilio di Lione. Per dare forza e concretezza a questo luogo di penitenze passeggere si elaborò anche una dottrina di indulgenze (> C3.5) e suffragi, per cui i credenti potevano scontare i castighi dei loro defunti attraverso preghiere, opere di bene, celebrazioni di messe e, non ultime, elemosine e offerte in denaro per opere di carità. Si farà interprete di questa nuova disposizione dell oltretomba cristiano Dante Alighieri nel suo poema, quella Commedia che Boccaccio definì Divina . 125 77636R_0000E01_INTE_BAS@0125.pgs 15.09.2021 13:26

Dai fatti alla Storia - volume 1
Dai fatti alla Storia - volume 1
Dal Medioevo all’Età moderna