L’ORATORIA E LA STORIOGRAFIA IN EPOCA ARCAICA

Il contesto letterario La prima produzione letteraria in breve alla creazione della lingua epica latina, mentre in seguito sia Nevio, con il Bellum Poenicum, sia Ennio, con gli Annales, esaltano solennemente la forza e i valori di Roma, mettendo in atto un originale fusione tra motivi mitici e tematiche storiche. „ L ORATORIA E LA STORIOGRAFIA IN EPOCA ARCAICA I legami con la politica A differenza dei poeti loro contemporanei, quasi tutti liberti (come Terenzio) o comunque di umili origini (come Plauto), i primi autori in prosa sono uomini politici, spesso di spicco. Il primo vero oratore della letteratura latina è, come testimonia il contemporaneo Ennio negli Annales, Marco Cornelio Cetègo, ammirato per la belonsole nel 204 lezza del suo eloquio (suaviloquenti ore). Cetègo, console a.C., è un uomo politico di spicco, e tali sono anche che gli oratori che verranno subito dopo di lui: Scipione Africano,, Quinto Fabio Massimo, Lucio Emilio Paolo, tutti autori sui quali ali possediamo scarsissime testimonianze. Certamente molto stretto tto è il legame dell oratoria delle origini con la prassi politica, come ome attesta lo stesso Catone, del cui stile siamo molto meglio informati. ormati. Anche la storiografia degli inizi è legata all attività vità della classe dirigente: solo apparentemente al di sopra delle parti, arti, gli Annales ponti cum, cioè le registrazioni degli eventi che i pontefici ontefici redigono ogni anno, presentano spesso una selezione degli gli avvenimenti rispondente alla volontà di esaltare l opera del patriziato, triziato, da cui provengono gli stessi pontefici, membri di uno deii collegi sacerdotali più influenti della repubblica romana; questi,, sotto la guida del pontefice massimo, si occupano della cura morum, m, la cura dei costumi tradizionali, e in conseguenza di ciò dispongono ngono del sapere giuridico e storico . L oratoria e la Una storiogra a loromana L attività dei primi veri storici romani si colloca intorno alla fine della seconda guerra punica, quando Roma si afferma come potenza mediterranea e sente il bisogno di giustificare il proprio espansionismo di fronte agli altri popoli. Non a caso i più antichi scrittori di storia usano il greco per le loro opere; il primo fra loro è Quinto Fabio Pittore, che ha combattuto sia nella guerra contro i Galli tra il 225 e il 222 a.C. sia contro i Cartaginesi. Della sua opera, composta in greco e successivamente tradotta in latino, non restano che pochi frammenti, sufficienti però a far trasparire la sua posizione marcatamente filoromana, che sarebbe stata poi criticata da Polibio. Come Fabio Pittore, scrive in greco anche Lucio Cincio Alimento (di famiglia plebea, ma senatore e magistrato), che, fatto prigioniero dai Cartaginesi, ha modo di conoscere lo stesso Annibale. Anche la sua storia di Roma, di cui è rimasto pochissimo, intende contrapporsi, come quella di Fabio Pittore, alla storiografia filocartaginese; ciononostante viene lodata, a differenza di quella di Fabio, da Polibio e da Dionigi di Alicarnasso (anche lui, come Polibio, uno storico greco vissuto a lungo a Roma, ma più tardi, nel I secolo a.C.) per la sua obiettività. Per il fatto che la loro narrazione, come quella degli Annales ponti cum, procede di anno in anno, questi primi rappresentanti del genere storico a Roma sono anche noti con il nome di annalisti. I primi veri storici sono storiogra storiografia delle origini sono spe spesso volte a fini poli politici. I primi oratori so sono uomini politici e i primi documen documenti storiografici, gli Annale Annales, sono compilati dai pontefici. compilat Arring Arringatore, statua in bronzo fine II-inizio II-in I secolo a.C. Firenze, Museo Archeologico Archeolo Nazionale. Naziona Fabio Pittore e Cincio Alimento, che narrano la storia di Roma con un impostazione filoromana. Gli eventi narrati procedono, come negli Annales, di anno in anno: per questo tali storici sono definiti annalisti . 87

Tua vivit imago - volume 1
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Età arcaica e repubblicana