PLUS - Il canone dei poeti comici latini

DALLE ORIGINI ALLA CONQUISTA DEL MEDITERRANEO Il canone dei poeti comici latini Intorno al 100 a.C., l erudito Volcacio Sedìgito stilò una classifica (in versi) dei migliori poeti comici latini, ponendo Cecilio Stazio addirittura al primo posto, davanti a Plauto (secondo) e Terenzio (sesto). Questo il resoconto che si legge nelle Noctes Atticae di Aulo Gellio (II secolo d.C.): «Molti vediamo che incerti discutono / sul dar la palma a qual poeta comico. / Ma il dubbio io sciolgo con il mio giudizio: / chi dissente non ha di senno un briciolo. / La palma io la do a Cecilio Stazio. / Secondo, Plauto facilmente supera / gli altri, e Nevio che arde è il terzo in merito. / Se un quarto v è da porre, sia Licinio, / ed a Licinio fo seguire Atilio. / A questi, sesto, seguirà Terenzio. / Turpilio settimo, ed ottavo Tràbea; / al nono posto facile stia Luscio, / e per l antichità al decimo Ennio (trad. L. Rusca). Il giudizio di Volcacio Sedìgito è confermato, sia pure limitatamente ad alcuni aspetti della sua opera, anche da Varrone («per le trame Cecilio chiede la palma, per la caratterizzazione dei personaggi Terenzio, per i dialoghi Plauto , fr. 399 B cheler) e da Cicerone («così si può dire che Ennio sia il sommo poeta epico, Pacuvio tragico e forse Cecilio comico , De optimo genere oratorum I, 2). Il rapporto tra Cecilio Stazio e Terenzio divenne ben presto caro ai Romani, e il genere biografico, che abbonda di storie difficilmente autentiche ma esemplificative, non mancò di segnalare questa vicinanza concettuale e stilistica. Così nel secondo capitolo della Vita di Terenzio Svetonio, biografo ed erudito del II secolo d.C., tramanda un aneddoto relativo a un incontro tra il vecchio commediografo e il giovane esordiente Terenzio: «Scrisse sei commedie [Terenzio]. Di queste, quando presentò agli edìli la prima, l Andria, essendogli stato imposto di recitarla dapprima a Cecilio ed essendo andato da lui mentre pranzava, si racconta che abbia letto il principio della commedia stando seduto su uno sgabello presso il letto tricliniare, per il fatto che era vestito con un abito molto dimesso; ma, dopo pochi versi, fu invitato a prender posto ed a pranzare insieme a lui; quindi lesse tutto il resto, non senza grande ammirazione di Cecilio (trad. O. Bianco). Come spesso accade, si ritiene che l episodio possa essere stato inventato per dare l idea del passaggio di consegne tra due grandi rappresentanti dello stesso genere letterario, ma è una testimonianza che riveste, comunque, notevole interesse, se non altro per la fortuna postuma dei due autori e l immagine, come si è detto, che di loro circolava tra i lettori antichi. in breve „ L EPICA Sul modello dell epica La creazione di un epos romano Accanto alla tragedia e alla commedia, anche il genere greca, a Roma autori epico ottiene, fin dai primi inizi della letteratura latina, un successo immediato: gran parcome Livio Andronico, te dei più importanti autori dell età arcaica vi si dedica, procurandosi così riconoscimenti Nevio ed Ennio danno avvio a una poesia pubblici e una fama duratura. Anche in questo caso, il contatto con la Magna Grecia appaepica in latino tesa a re fondamentale, e non soltanto perché questi primi esponenti provengono tutti dall Italia celebrare la grandezza meridionale. Infatti, benché si siano volute ravvisare delle tracce di una produzione epica e le imprese dell Urbe. indigena nei carmina convivalia improvvisati durante i banchetti dei nobili ( p. 63), nei quali si rievocavano i miti e le leggende legati alla fondazione di Roma e ai primi secoli di storia della città, anche l epos latino, come il teatro, deve le sue origini al confronto con la tradizione greca e in particolare con l epica omerica. La suggestione esercitata da questo modello in un primo momento si traduce nella sua trasposizione nella lingua poetica latina, ma ben presto stimola la creazione di un epos nazionale romano, volto alla celebrazione della grandezza di Roma e delle gesta eroiche compiute dalla sua classe dirigente. Il primo a cimentarsi nel genere è Livio Andronico, che realizza una traduzione libera, artistica , dell Odissea di Omero, dando un impulso fondamentale 86

Tua vivit imago - volume 1
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Età arcaica e repubblicana