Tua vivit imago - volume 1

GLOSSARIO comune di provincia, poiché per antichità e ricchezza venne sempre considerata la Provincia per antonomasia (da cui, peraltro, il nome moderno di Provenza). Apò koinù Locuzione greca che signi ca letteralmente in comune e che indica la possibilità che un elemento dell enunciato possa trovarsi in rapporto di dipendenza grammaticale o semantica con due o più elementi compresenti. Così, nel verso iam modo iam possim contentus vivere parvo (Tibullo I, 1, 25), l aggettivo sostantivato parvo può logicamente riferirsi, allo stesso tempo, sia a contentus ( contento di poco ) che a vivere ( vivere con poco ). Aposiopèsi Derivato dal greco aposiopào, tacere , indica la gura più nota come reticenza . Consiste nel sospendere improvvisamente un discorso, lasciando intendere al lettore o all ascoltatore ciò che si vuole dire senza comunicarlo in modo esplicito. Apostrofe Figura retorica per cui ci si rivolge direttamente a una persona o una cosa (personi cata), solitamente interrompendo lo svolgimento del discorso. Aprosdòketon Letteralmente inatteso , indica l apparizione improvvisa, alla ne di un componimento o di un discorso, di un elemento che per il lettore o l ascoltatore giunge totalmente inaspettato. De nito anche fulmen in clausula, in latino è particolarmente adoperato nella letteratura satirica ed epigrammatica (frequente soprattutto in Marziale), allo scopo di generare un effetto di sorpresa e smarrimento. Asindeto La successione di più membri di una frase o di un periodo senza l uso di congiunzioni coordinanti; contrariamente al polisindeto (à), produce un effetto incalzante. Per esempio: vastus animus immoderata, incredibilia, nimis alta semper cupiebat (Sallustio, De Catilinae coniuratione 5, 5). Assonanza Generica somiglianza fonica fra parole contigue, non vincolata da schemi ssi, come per l allitterazione ( ), o da coincidenze grammaticali, come per l omeoptoto ( ) e l omeoteleuto ( ); si parla propriamente di assonanza quando la somiglianza riguarda le vocali delle parole e di consonanza quando riguarda le loro consonanti. Autoschediasma (o autoschediasmo) Derivati rispettivamente dal greco autoschedìasma e autoschediasmòs, improvvisazione , indicano, genericamente, un discorso estemporaneo e improvvisato; più propriamente, si riferiscono a quelle spiegazioni presentate dagli eruditi antichi (biogra , grammatici, commentatori) come soluzione di un problema linguistico o letterario e che sono fornite improvvisando motivazioni senza fare ricorso a dati di fatto o prove oggettive e veri cate. B Brachilogia Procedimento retorico-stilistico che consiste nell uso di espressioni concise o in cui sono omessi determinati elementi sintattici o semantici che ne renderebbero più facile e immediata la comprensione, particolarmente sfruttato da quegli autori che sono fautori del principio della brev tas ( ), come per esempio Sallustio e Tacito. Brev tas Tendenza stilistica che mira alla concisione dell enunciato, ottenuta tramite il ricorso a ellissi ( ) ed espressioni brachilogiche ( ) e una generica predilezione per l inconcinn tas ( ), allo scopo di donare densità ed ef cacia al discorso. C Calco Un termine, un espressione o un costrutto di una lingua modellato su un termine o un espressione o un costrutto di un altra lingua. In particolare, quando il calco interessa una singola parola, si può distinguere fra il calco semantico, quando a una parola già esistente si fa assumere un nuovo signi cato a partire da un confronto con un altra lingua, e il calco lessicale, che comporta la creazione di una nuova parola ricalcata su quella di un altra lingua, ricorrendo dunque a un neologismo ( ); quando invece il calco riguarda una locuzione o un costrutto, si tratta di un calco semantico. La lingua latina, nella fattispecie, è ricca di calchi dal greco. Callimacheo (e callimachismo) alessandrino. Canticum Nelle opere teatrali, ogni parte composta in metri lirici e destinate al canto degli attori, con accompagnamento musicale, in opposizione ai deverbia ( deverbium), cioè le parti semplicemente recitate. Centone Componimento letterario ottenuto riutilizzando versi di altre opere che, abilmente riadattati e rimescolati, vanno ad assumere signi cati diversi rispetto a quelli del contesto d origine, seppur formando un insieme coeso e coerente. In età tardo-antica, nella letteratura latina, sono piuttosto in voga i centoni composti con versi tratti dall Eneide o dall opera virgiliana nel suo complesso, come per esempio la Medea di Osidio Geta. Chiasmo Dal greco chiasmòs, incrocio , dalla collocazione a croce dei tratti della lettera chi dell alfabeto greco, indica la disposizione incrociata dei termini che compongono i membri di una frase, secondo un inversione che può essere puramente logica o grammaticale o anche logico-grammaticale. Il risultato è uno schema AB BA dei due membri, in cui il secondo appare invertito rispetto al primo, come nel seguente verso: Romae Tibur amem; ventosus Tibure Romam (Orazio, Epistulae I, 8, 12). Climax Derivato dal termine greco che signi ca scala , consiste in un enumerazione secondo una gradazione di intensità crescente, sulla base della lunghezza, dei suoni o del signi cato dei termini. Un climax basato sul crescente impatto emotivo generato dai termini adoperati può essere rintracciato in Cicerone, Verrinae II, 5, 170: Facinus est vincire civem Romanum, scelus verberare, prope parricidium necare. Quando l enumerazione si svolge secondo una gradazione di intensità decrescente si parla di anticlimax. Colon Dal greco kòlon, membro , indica, in prosa, una parte del periodo semanticamente e sintatticamente individuata o, in poesia, una porzione del verso ritmicamente determinata. Concinn tas Costruzione ariosa ed equilibrata del periodo, ottenuta tramite la ricerca di una struttura compositiva armoniosa e di accorte rispondenze nell impiego dei termini e dei costrutti. Nella letteratura latina, la prosa di Cicerone ne è il massimo esempio, mentre altri grandi prosatori, come Sallustio o Tacito, che invece se ne discostano, perseguono l ideale opposto dell inconcinn tas ( ). Consonanza assonanza. Contaminatio Nel teatro romano, è la pratica di attingere trame, scene, motivi da due modelli differenti e fonderli insieme. Controversia Nella retorica romana indica un tipo di esercizio scolastico, diffuso soprattutto a partire dall età imperiale, per cui si invitavano gli alunni a dibattere su questioni giudiziarie passate o ipotetiche. Corpus Termine che indica un insieme di documenti o di testi che sono stati raccolti e tramandati insieme perché accomunati dalla tematica o dall attribuzione, autentica o supposta, a un unico autore. 843

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Età arcaica e repubblicana