L’età repubblicana

I GENERI L ET REPUBBLICANA In età repubblicana il genere annalistico continuò a essere praticato, ma iniziò a farsi strada anche il modello monografico, incentrato cioè su un solo grande evento o sull analisi ravvicinata di un unica personalità. Questa forma storiogra ca fu incarnata e sviluppata da Sallustio ( p. 770). Contemporaneo dell altro grande storico del tempo, Cesare (100-44 a.C.), che narrò le proprie imprese nei commentarii ( p. 696), Sallustio (ca 86-35 a.C.) compose due monogra e il Bellum Catilinae e il Bellum Iugurthinum rispettivamente sulla congiura di Lucio Sergio Catilina (63 a.C.) e sulla guerra contro Giugurta re di Numidia (111-105 a.C.). Per la profondità intellettuale, la raffinatezza psicologica e la grande abilità compositiva il modello sallustiano non fu in seguito superato da nessun altro storico, sebbene ne sia stato spesso imitato lo stile. L ET AUGUSTEA E IMPERIALE In età augustea Livio (59 a.C.-17 d.C.) racconta la storia di Roma dalla fondazione (da cui il titolo: Ab Urbe condita) no ai suoi tempi, con l intento di celebrare le virtù repubblicane. Uno dei vertici della storiogra a latina viene raggiunto un secolo più tardi, a cavallo tra il I e il II secolo d.C., con Tacito (ca 55-120 d.C.). Autore, oltre che di due brevi monogra e (l Agricola e la Germania), delle Historiae (dedicate agli anni 69-96 d.C.), degli Annales (sul periodo 14-68 d.C.), Tacito rivela nelle sue dense e profonde pagine una capacità di indagine politica, storica e soprattutto umana pari a quella di Tucidide. Egli descrive l irreparabile e inarrestabile mutazione cui va incontro Roma quando, uscita dalla turbolenza del- le guerre civili, il principato diviene una necessità della quale gli stessi attori storici quasi non ebbero coscienza. Negli Annales l analisi della personalità di Tiberio, che occupa quasi metà dell intera opera, è un capolavoro di sapienza psicologica, cesellato n nei minimi dettagli al ne di descrivere a fondo i connotati umani del principe, gettando così una luce inquietante sulla natura del potere. LA STORIOGRAFIA IN ET MEDIEVALE E MODERNA LA LETTURA CRISTIANA DELLA STORIA Tra le forme letterarie che sopravvivono al collasso dell Impero romano, la storiogra a si trasferisce alla cultura medievale senza apparenti cesure. Il passaggio, tuttavia, nasconde una profonda mutazione nelle idee: con il trionfo della religione cristiana, il posto che in molti storici era occupato dalla Sorte, talvolta pesantemente ingerente nelle azioni umane, viene occupato da quello del Dio cristiano e della Provvidenza; la vittoria di un sovrano viene letta alla luce del favore divino, così come la scon tta del nemico o un cataclisma naturale sono l attuarsi della sua punizione. Tra le espressioni più rilevanti della storiogra a medievale, i chronica delle singole abbazie raccontano, più o meno diffusamente, gli eventi legati alla storia del luogo; si compongono inoltre storie di singoli popoli, come nel caso dell Historia Anglorum di Beda il Venerabile (672/673-735) o dei Gesta Danorum di Saxo Grammaticus (ca 1140-1210); o si scrivono brevi biogra e di personaggi eccellenti, come la Vita Karoli, su Carlo Magno, del franco Eginardo (ca 770-840). DUE STORICI DEL RINASCIMENTO Con l acquisizione di una più profonda visione critica e con il recupero sistematico della tradizione antica, il XV e il XVI secolo assistettero a un più signi cativo progresso nei metodi dell indagine storiogra ca. Le Istorie orentine di Niccolò Machiavelli (1469-1527) e la Storia d Italia di Francesco Guicciardini (1483-1540) rappresentano, in ciò, due notevoli esempi, pregevoli tanto per la bellezza della prosa quanto per la penetrante visione storica; entrambi considerano la storia non come fonte di insegnamenti morali e religiosi, Un particolare della Colonna Traiana (II secolo d.C.), sulla cui superficie si racconta la conquista della Dacia da parte dell imperatore Traiano. 840

Tua vivit imago - volume 1
Tua vivit imago - volume 1
Età arcaica e repubblicana