2. Lidia Storoni Mazzolani • Una visione distorta di

BRANI CRITICI 35 te, per qualunque uomo tanto più pesante per un uomo non privo di colpe, come Sallustio. La misura del suo crescente pessimismo è data dalla misura del suo progressivo allontanarsi dai suoi simili e dal rinchiudersi nella solitudine della disincantata riflessione politica. (I. Lana, Solitudine di Sallustio (Dalla Politica alla Storiogra a), in Sallustio. Letture critiche, a cura di A. Pastorino, Mursia, Milano 1978, pp. 43-53) Comprendere il PENSIERO CRITICO 1. Quale cambiamento strutturale investe la società romana nella seconda metà del I secolo a.C.? Si tratta di una trasformazione prettamente politica? 2. Perché, secondo il critico, Sallustio può permettersi di presentare la sua attività di storiografo come un ideale continuazione della vita politica? 2. Lidia Storoni Mazzolani Una visione distorta di Catilina? In questo passo della sua introduzione alle opere di Sallustio, la scrittrice e traduttrice di classici Lidia Storoni Mazzolani (1911-2006) ri ette sulla gura di Catilina e si chiede, in particolare, quanto la nostra visione del personaggio e delle istanze di cui si fece portatore siano condizionate dai resoconti fortemente critici che ne hanno dato Sallustio e Cicerone. 5 10 15 Fu un evento grandioso e terribile.1 Certamente a Roma se ne parlò per anni e forse i contemporanei e, due decenni più tardi, i lettori del breve saggio di Sallustio si posero gli stessi interrogativi che ci poniamo noi dopo duemila anni: Catilina era veramente quel mostro di ferocia e depravazione che hanno descritto Cicerone e Sallustio? Qualora non fosse stato ripetutamente frustrato nelle sue aspirazioni e fosse riuscito ad attuare legalmente e gradatamente i provvedimenti auspicati, specialmente quelli riguardanti situazioni particolarmente inique come quella dei debitori e i figli dei proscritti di Silla2 non sarebbe forse passato alla storia come un accorto riformatore anziché come un bieco terrorista? Era stato solo a concepire il suo piano rivoluzionario o l avevano segretamente incoraggiato mandanti autorevoli, Cesare e Crasso, in odio a Pompeo? Anche i Gracchi3 dai contemporanei furono giudicati temerari promotori di riforme lesive degli interessi dei conservatori, eppure suscitano una simpatia che è sempre mancata a Catilina; questi non ha avuto un biografo benevolo o almeno imparziale. Più che un individuo singolare lo si può definire un carattere tipologico. Si direbbe che Sallustio, dimostrandosi il grande storico che è, quasi non lo ritenga responsabile della propria malvagità, ma ravvisi in lui l esemplare umano naturalmente espresso da una società 1. un evento terribile: si riferisce alla congiura di Catilina. 2. debitori Silla: sono qui citati due dei problemi più gravi del periodo: quello dei debitori, che non riuscivano a pagare il dovuto per via degli interessi eccessiva- 832 mente elevati; e quello dei gli dei proscritti, che erano stati privati dei beni e dei diritti politici. 3. i Gracchi: Tiberio Sempronio Gracco (ca 162-133 a.C.) e Gaio Sempronio Gracco (ca 154-21 a.C.), i due fratelli che nella seconda metà del II secolo a.C. si fecero promotori, come tribuni della plebe, di riforme economiche, politiche e sociali.

Tua vivit imago - volume 1
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Età arcaica e repubblicana