Tua vivit imago - volume 1

L autore Sallustio 10 3. Sed priusquam huiuscemo di rei initium expedio, pauca supra repe tam, quo ad cognoscendum omnia illustria magis magisque in aperto sint. 4. Bello Punico secundo, quo dux Carthaginiensium Hann bal post magnitudinem nominis Romani Italiae opes maxume attriverat, Masinissa rex Numidarum in amicitiam receptus a P. Scipione, cui postea Africano cognomen ex virtute fuit, multa et praeclara rei militaris facino ra fecerat. Ob quae victis Carthaginiensibus et capto Sypha ce, cuius in Africa magnum atque late imperium valuit, populus Romanus, quascumque urbis et agros manu ceperat, regi dono dedit. 5. Ig tur amicitia Masinissae bona atque honesta nobis permansit. Sed imperi vitaeque eius finis idem fuit. 3. Sed priusquam... sint priusquam expedio: prima di dare inizio a una siffatta narrazione , proposizione temporale con l indicativo; huiuscemo di, lett. di questo genere , è formato da huius (con enclitica rafforzativa -ce) e modi. quo: introduce la proposizione nale con il verbo sint, da cui dipende una seconda nale implicita (ad cognoscendum); nota il chiasmo* illustria magis magisque in aperto, con variatio fra l aggettivo (illustria) prima e il complemento di stato in luogo (magis magisque) poi. 4. Bello Punico... dedit Bello Punico secundo: ablativo di tempo determinato. quo: introduce una proposizione relativa con valore temporale. dux Carthaginiensium rex Numidarum: nota il chiasmo. post Romani: da quando il nome di Roma era diventato potente ; si tratta di un espressione brachilogica* tipica dello stile sallustiano. attriverat: aveva indebolito . Masinissa: re dei Nùmidi, in un primo tempo combatte a anco dei Cartaginesi; poi, quando questi gli preferiscono Siface, suo avversario, stringe alleanza con Roma e dopo la vittoria di Zama (202 a.C.) ottiene come ricompensa il regno dello stesso Siface, divenendo, nei fatti, il gendarme di Roma in Africa. receptus: participio congiunto. Africano: dativo determinato dall attrazione di cui. ex virtute: la virtus di cui si parla è, ovviamente, il successo nella guerra contro Cartagine. facino ra fecerat: allitterazione* e gura etimologica* (fac nus deriva da fa- cio; il sostantivo, spesso usato nel senso di delitto , indica qui genericamente un impresa ). victis Carthaginiensibus capto Sypha ce: sono due ablativi assoluti. cuius: si riferisce a Siface. quascumque ceperat: proposizione relativa prolettica ( tutte le città e i campi che aveva conquistato con le armi ). 5. Ig tur idem fuit amicitia: il sostantivo non si riferisce a un rapporto personale, ma a un legame istituzionale fra il regno di Numidia e Roma. nobis: dativo di vantaggio. imperi fuit: nota la concisione e l ef cacia dell espressione sallustiana. Analisi del testo Storia dell Africa Con periodi di breve ampiezza, Sallustio tratteggia la storia dell Africa dal 202 a.C. no alla morte di Massinissa, nel 148 a.C., e poi, nei paragra che seguono il passo qui riportato, no all ascesa di Giugurta, al termine del II secolo a.C. All inizio della narrazione troviamo Massinissa, sovrano del popolo berbero dei Màssili, il primo alleato di Roma in terra d Africa: egli sostiene infatti l iniziale attacco di Scipione contro i Cartaginesi ai Campi Magni (203 a.C.) e accompagnerà poi il trionfo nell anno successivo, alla battaglia di Zama (202 a.C.). Massinissa rimarrà eternamente fedele a Roma (amicitia Masinissae bona atque honesta nobis permansit, rr. 13-14), e le sue progressive campagne di espansione forniranno una ragione ben solida per l ultima impresa romana contro Cartagine (149-146 a.C. p. 66). Dare ragione della preminenza Nel mondo antico era raro che un opera storica, almeno da Tucidide in poi, non fornisse in principio una dichiarazione intorno alla rilevanza dell argomento, nella quale lo storico rendeva ragione della sua scelta, presentando una serie di motivi per i quali il tema affrontato meritava l attenzione sia dello scrittore sia dei lettori. Questo tipo di prefazione, ovviamente, si accordava in maniera ottimale a una monogra a, in quanto focus diretto su un periodo non inserito all interno di una trattazione più ampia (come nell annalistica), ma selezionato accuratamente tra le esperienze dell autore e i suoi intenti. Così fa anche Sallustio: egli assume la guerra giugurtina come una data epocale (nel senso di un evento che segna un epoca ) non tanto per la sua crudezza e per la sua incertezza (primum quia 815

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Età arcaica e repubblicana