Intrecci letteratura - Sallustio e Leopardi

L autore Sallustio exordium comprende la captatio benevolentiae e l annuncio di ciò che si sta per dire parr. 2-6 (qui omessi) narratio sono esposti i fatti parr. 7-10 argumentatio sono esposte le argomentazinoni parr. 11-13 peroratio (o conclusio) si ricapitolano le argomentazioni e si tenta di conquistare emotivamente l uditorio parr. 14-17 Inoltre, a una serie di espressioni solenni (come quis mortalium, cui virile ingenium est, tolerare potest, rr. 11-12) che contribuiscono alla grav tas del brano, si accompagnano alcune allitterazioni di forte impatto (spes asperior, rr. 17-18) e moltissimi parallelismi, specialmente nell ultima parte, quando vengono confrontate le condizioni di vita dei nobili decaduti sodali di Catilina e degli attuali signori di Roma. Mettiti alla prova Laboratorio sul testo ONLINE letteratura Sallustio e Leopardi Dopo i celebri sette anni di studio «matto e disperatissimo , nel 1819 Giacomo Leopardi (1798-1837) progetta una serie di dialoghi satirici, ispirati allo scrittore greco Luciano di Samòsata (II secolo d.C.), che vedranno la luce con il titolo di Operette morali. Nella prima edizione dell opera, datata 1827, fra le venti operette compare il Dialogo di un lettore di umanità e di Sallustio, poi espunto nell edizione definitiva, pubblicata a Napoli nel 1835 («lettore di umanità indica un professore di lettere ). Il significato del dialogo è chiarito dallo stesso Leopardi in un passo dello Zibaldone: citando un brano dell ultimo dei discorsi pronunciati da Catilina (De Catilinae coniuratione 58), il poeta nota come quest ultimo prima della battaglia esorti i soldati a ricordarsi di ciò che portano nelle loro mani, ovvero divitias, decus, gloriam, praeterea libertatem atque patriam ( la ricchezza, l onore, la gloria, inoltre la libertà e la patria ). Secondo Leopardi, questo climax* verrebbe capovolto da chi, ai suoi tempi, volesse esortare degli uomini al combattimento: tutto infatti verrebbe sacrificato alla ricchezza dai suoi contemporanei, che nulla farebbero se non fossero mossi dal desiderio di denaro. LETTORE Figliuoli, questo luogo del testo non mi contenta; e ve ne ammonisco acciocché l autorità di Sallustio non v induca in errore. SALLUSTIO Che si va mormorando dei fatti miei? Se avessi saputo che l invidia non muore in mille novecent anni, io toglieva1 d essere invidioso piuttosto che eccellente. 5 LETTORE Chi sei tu? SALLUSTIO L autore che tu hai nelle mani. LETTORE Tu vuoi dire l autor del libro che ho nelle mani, ma per amore di brevità non hai rispetto a darmiti in pugno personalmente. Or come sei tu qui? Ma comunque ci sii, non rileva.2 Io vorrei che tu mi sciogliessi una difficoltà che mi nasce in un passo qui dell aringa che tu fai sotto nome di Catilina quando sta per dare la battaglia alle genti 10 del proconsole. Il passo è questo: Quapropter vos moneo uti forti atque parato animo sitis et quum proelium inibitis memineritis vos divitias, decus, gloriam, praeterea libertatem atque patriam in dextris vestris portare.3 Dimmi: alla 1. io toglieva: avrei preferito. 2. non rileva: non importa. 3. Quapropter portare: De Catilinae coniuratione 58, 8: «Per questo vi esorto ad essere moralmente forti e risoluti: e a ricordare, quando darete battaglia, che voi portate nelle vostre mani le ricchezze, l onore, la gloria, la libertà stessa e la patria (trad. P. Frassinetti). 803

Tua vivit imago - volume 1
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Età arcaica e repubblicana