T5 ITA - I seguaci di Catilina

LA CRISI DELLA REPUBBLICA E LE GUERRE CIVILI T5 I seguaci di Catilina tratto da De Catilinae coniuratione 14 ITALIANO Dopo essersi lungamente soffermato sulla corruzione dilagante a Roma, Sallustio descrive i giovani seguaci di Catilina in termini polemici e moralistici. 5 10 15 1. In una città così vasta e così corrotta, Catilina non aveva difficoltà a raccogliere intorno a sé, quasi come satelliti, un corteo di uomini turpi e scellerati. 2. Quanti disonesti, adulteri, crapuloni,1 avevano dissipato i beni familiari col gioco, con la crapula, con la lussuria, quanti avevano contratto debiti enormi per comperare l impunità di infamie o di delitti, 3. quanti, inoltre, convenuti da ogni parte, erano assassini, sacrileghi, già condannati in processi o timorosi della condanna per le loro azioni, e ancora coloro che la mano e la lingua sostentavano con lo spergiuro e l uccisione di cittadini, insomma, tutti quelli che erano travagliati dal disonore, dalla miseria, dal rimorso, questi erano gli amici intimi di Catilina. 4. Che se poi qualcuno, ancora immune da colpe, incappava nella sua amicizia, con la convivenza abituale e con le lusinghe, diveniva facilmente pari e simile agli altri. 5. Egli però cercava soprattutto la familiarità dei giovani, l animo dei quali, malleabile e incostante, si lasciava facilmente irretire dagli inganni. 6. Infatti a seconda della passione che l età giovanile accendeva in ognuno, ad alcuni procurava donne, ad altri comperava cani e cavalli: in una parola non risparmiava né denaro né decoro pur di ottenere da parte loro sottomissione e fedeltà. 7. So che non furono in pochi a pensare che i giovani, usi a frequentare la casa di Catilina, avessero ben scarso rispetto del proprio pudore; ma era una diceria accreditata più dal complesso delle altre dissolutezze che da accertate circostanze di fatto. (trad. P. Frassinetti) 1. crapuloni: coloro che gozzovigliano senza un freno, mangiando e bevendo smoderatamente. Analisi del testo La corruzione della gioventù Nella corruzione della città Catilina non tarda a fare proseliti fra coloro che, per motivi diversi, guardano con favore a un colpo di Stato. Fra questi, i primi a essere attratti dal suo progetto sono coloro che vedono nella congiura un modo per uscire da una personale situazione di dif coltà, dovuta o ai debiti o ai delitti commessi, che un cambiamento di regime avrebbe immediatamente cancellato. Vengono poi quelli che, immuni da colpe, si trovano però invischiati nel giro corruttore dei congiurati. Sallustio non manca di evidenziare, a questo proposito, l ascendente che Catilina esercitava sui giovani, un aspetto, questo, confermato dalle fonti e in particolare da Cicerone, il suo grande avversario: 798 «Chi più abile di lui nell adescare i giovani? Alcuni li ha amati di turpi amori, e ha ceduto vergognosamente alla libidine di altri (Catilinariae II, 4; trad. L. Storoni Mazzolani). Cicerone però, come si evince da queste parole, mostra di credere senza alcuna riserva che le insinuazioni alle quali Sallustio allude alla ne del capitolo siano fondate; al contrario, Sallustio, in un modo che può per certi versi sorprendere dopo tante invettive, si mostra risolutamente garantista (ritiene, cioè, che per accusare qualcuno occorra avere delle prove) circa le accuse di immoralità nei rapporti di Catilina con i suoi giovani adepti, accuse che ritiene non supportate da alcuna prova fattuale e alle quali, quindi, dichiara sostanzialmente di non credere.

Tua vivit imago - volume 1
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Età arcaica e repubblicana