I TESTI

LA CRISI DELLA REPUBBLICA E LE GUERRE CIVILI L INCONTRO CON L AUTORE SALLUSTIO T1 Le origini della decadenza della repubblica tratto da De Catilinae coniuratione 10 LATINO ITALIANO Nel brano che segue, Sallustio individua l inizio della decadenza della repubblica nelle vittorie conseguite sui re stranieri e soprattutto nella distruzione di Cartagine (146 a.C.), che avevano garantito a Roma il dominio del Mediterraneo, portando ricchezze e lusso. Questa visione pessimistica della contemporaneità è esplicitamente contrapposta ai bei tempi andati , quando al centro della vita dei Romani erano posti l onore e la virtù, soprattutto in guerra. 5 1. Sed ubi labore atque iustitia res publica crevit, reges magni bello dom ti, nationes ferae et populi ingentes vi subacti, Carthago, aemula imperi Romani, ab stirpe interiit, cuncta maria terraeque patebant, saevire fortuna ac misce re omnia coepit. 2. Qui labores, pericula, dubias atque asperas res facile toleraverant, iis otium divitiaeque optanda alias, one ri miseriaeque fue re. 1. Quando però la repubblica si fu incrementata con l operosità e la giustizia; e potenti re furono sopraffatti in guerra; e genti barbare e popolazioni ingenti furono sottomesse con la guerra; e Cartagina, la rivale della potenza romana, fu distrutta dalle fondamenta; e tutti i mari e tutte le terre si aprivano a Roma, allora la fortuna prese a infuriare e a sconvolgere ogni cosa. 2. Quegli uomini che avevano saputo sopportare facilmente fatiche, pericoli, incertezze, avversità, proprio ad essi le ricchezze e la tranquillità, beni desiderabili in altre circostanze, riuscirono gravosi e perniciosi. 1. Sed ubi coepit ubi: introduce una serie di cinque proposizioni temporali coordinate per asindeto, tutte caratterizzate dalla presenza di perfetti (crevit; dom ti, sott. sunt; subacti, sott. sunt; interiit) tranne l ultima (patebant, imperfetto). reges magni: il riferimento è ai re scon tti dai Romani nel corso dei secoli II e I a.C. dom ti subacti: perfetti passivi in cui è sottinteso sunt. nationes populi: Sallustio distingue fra nationes, ovvero comunità tenute insieme da costumi 786 Audio LETTURA I VALORI DEL PASSATO Sallustio guarda al passato con nostalgia e rimpianto: i valori e i grandi ideali che hanno reso Roma una grande potenza sono ora venuti meno, sommersi dal dilagare di lussuria, ricchezza, corruzione. Labor e iustitia sono i valori cardine del tempo antico: il primo inteso come l impegno profuso tanto nella conquista quanto nella difesa e nel mantenimento dell ordine interno allo Stato; la seconda da intendere sia nell accezione classica di costante e perpetua volontà di garantire a ciascuno il suo diritto , sia come rispetto delle regole interne al corpo civico. INCISIVIT E CONCISIONE Sallustio predilige periodi brevi e giustapposti: spesso ricorre all asindeto per collegare tra loro le proposizioni, soluzione che permette di conferire alla sua narrazione un ritmo incalzante e veloce. e lingua, ma non da un organizzazione politica, e populi, popolazioni con leggi e istituzioni. L opposizione è probabilmente con i reguli, sovrani vassalli della repubblica romana. vi: ablativo strumentale ( con la forza ). aemula: signi ca nemica , contendente (letteralmente che cerca di eguagliare ). saevire: in contrasto con la serie di successi elencati precedentemente, lo storico nota come la sorte cominciò a dimostrarsi nemica di Roma. 2. Qui labores fue re Qui: prolessi del relativo, dipendente da iis. Questa scelta stilistica mette in risalto il contenuto della relativa. iis one ri miseriaeque fue re: costruzione con il doppio dativo (iis, dativo di interesse, e one ri miseriaeque, dativo di effetto: lett. per costoro l ozio e la ricchezza furono di peso e [causa di] sventura ). fue re: forma arcaica per fue runt, 3ª persona plurale del perfetto indicativo.

Tua vivit imago - volume 1
Tua vivit imago - volume 1
Età arcaica e repubblicana