LE OPERE SPURIE

LA CRISI DELLA REPUBBLICA E LE GUERRE CIVILI quanto aveva affermato nel Bellum Iugurthinum, ora Sallustio fa risalire la corruzione dei costumi e la discordia interna all epoca precedente lo scontro con Cartagine, rinunciando così all idealizzazione della Roma del passato (resta valida, invece, l idea per la quale i pochi periodi di concordia interna si devono al metus hostilis, al timore di un nemico esterno). A parte poche e sporadiche eccezioni, la politica è gestita da avventurieri privi di scrupoli e inquinata dalla ricerca dell interesse personale e la concordia civile è minata dagli scontri tra fazioni. „ LE OPERE SPURIE Tra le opere di Sallustio sono stati tramandati anche alcuni testi non autentici: una Invectiva in Ciceronem ( Invettiva contro Cicerone ), considerata autentica dal retore Quintiliano (seconda metà del I secolo d.C.), ma ritenuta quasi certamente spuria dagli studiosi moderni, secondo i quali potrebbe essere stata scritta in età augustea. Sicuramente un falso, risalente forse al I secolo d.C., è la speculare Invectiva in Sallustium, attribuita a Cicerone. False sono probabilmente anche le Epistulae ad Caesarem senem de re publica ( Lettere a Cesare anziano sullo Stato ), che, in uno stile che imita quello sallustiano portandolo all eccesso, criticano Cicerone e consigliano a Cesare di combattere la corruzione della nobiltà, riconciliare le fazioni e restituire la pace e la libertà. Un (falso) scambio di invettive Benché non autentica, l invettiva contro Sallustio attribuita a Cicerone esemplifica bene le accuse di corruzione che venivano rivolte dai contemporanei allo storico, il quale nelle sue opere si atteggiava, viceversa, a severo moralista: La risposta di Sallustio, anch essa quasi certamente non autentica, è un aspra requisitoria che si scaglia contro la vita sia pubblica che privata di Cicerone: Ricoprì questa carica1 in modo tale che niente, in essa, si fece scrupolo di mettere in vendita, sol che ci fosse qualcuno disposto a comperare; e il suo comportamento fu tale che, qualunque cosa gli fosse venuto il capriccio di fare, la considerò giusta e vera; e fu vessatorio non diversamente da come si sarebbe comportato chi avesse ottenuto una simile magistratura a titolo di bottino. [ ] E se qualcuno di questi fatti2 è falso, confuta allora chiaramente questa accusa: come mai tu, che poco fa non eri stato in grado neppure di togliere l ipoteca alla tua casa paterna, in un baleno, come reso felice nel sonno, sei riuscito a procurarti quei giardini lussuosissimi, la villa di Tivoli di Gaio Cesare, gli altri possedimenti? un uomo quanto mai fatuo, supplice coi nemici, arrogante con gli amici, ora di questo ora di quel partito, leale con nessuno, senatore incostante, oratore prezzolato: non ha parte del corpo immune da scelleratezze, fatua ha la lingua, rapacissime le mani, smisurata la gola, pronti alla fuga i piedi; turpissime, poi, le parti che il pudore vieta di nominare. E, pur essendo così spregevole, osa proclamare O Roma fortunata, nata sotto il mio consolato! .3 Fortunata sotto il tuo consolato, Cicerone? Sfortunata e misera, piuttosto, essa che allora dovette subire una ferocissima proscrizione, quando tu, in clima di rivoluzione, costringevi tutti i galantuomini terrorizzati a soggiacere alla tua crudeltà, quando tutti i processi e le leggi erano in arbitrio tuo, quando tu, violando la legge Porcia4 e abolendo la libertà, avevi riservato a te solo il diritto di vita e di morte su noi tutti. (Invectiva in Sallustium 17-18, trad. G. Ranucci) (Invectiva in Ciceronem 3, trad. P. Frassinetti) 1. questa carica: la questura. 2. questi fatti: oltre alla corruzione durante la pretura, l autore fa riferimento, nella parte qui omessa, al saccheggio della provincia dell Africa nova. 3. O Roma mio consolato: è un verso effettivamente composto da Cicerone, tratto dal De consolatu suo. 4. legge Porcia: legge che proibiva di condannare a morte un cittadino romano senza appello al popolo; il riferimento è alla condanna a morte dei congiurati nel 63 a.C. 780

Tua vivit imago - volume 1
Tua vivit imago - volume 1
Età arcaica e repubblicana