Tua vivit imago - volume 1

Cesare LA STRUTTURA Il teatro greco era composto di tre parti: la cavea, destinata al pubblico; l orchestra, che ospitava il coro; e la scena, sulla quale agivano gli attori. Nel caso di Siracusa, la cavea misura 138,60 metri di diametro ed è divisa, a metà altezza, in due settori da un ampio corridoio semicircolare (diàzoma in greco); comprendeva in origine 67 ordini di gradini, ai quali si accedeva tramite otto scalette. Divisa dalla cavea da un canale (èuripo), l orchestra ospitava in origine un altare di Dionìso (divinità strettamente legata, in Grecia, alla nascita del teatro) ed era pavimentata con lastre di marmo, andate perdute. Della scena rimane soltanto il basamento, che consente soltanto in parte di ricostruirne la struttura e le numerose modifiche che essa subì nei secoli. L edificio fu, infatti, più volte ristrutturato, soprattutto in età romana, per esempio per ricavare i tribunalia, posti d onore riservati alle autorità; in età tardoantica, inoltre, l orchestra venne riadattata per poter ospitare spettacoli di giochi acquatici. DAL MEDIOEVO A OGGI Durante il Medioevo e l età moderna le parti costruite del teatro (a differenza, quindi, di quelle scavate nella roccia) vennero progressivamente smantellate per ricavarne materiale da costruzione; nel XVI secolo furono persino costruiti dei mulini ad acqua nello spazio dell orchestra e sulla cavea, che sfruttavano l acqua portata dall acquedotto Galermi, costruito da Gelone (540-478 a.C.), primo tiranno di Siracusa. Soltanto a partire dalla fine dell Ottocento si cominciò a intervenire sulle costruzioni moderne, per restituire il teatro a quello che resta del suo aspetto originario. Fino a noi IL RITORNO DELLE RAPPRESENTAZIONI Il 16 aprile 1914 il teatro di Siracusa vide il ritorno di una rappresentazione scenica, a opera del grecista Ettore Romagnoli (1871-1938) nelle vesti di traduttore, regista e autore delle musiche e di un comitato locale presieduto dal conte Mario Tommaso Gargallo (1886-1958), con l Agamennone di Eschilo. Seguita, a partire dal 1921, da una serie di altre rappresentazioni periodiche, l iniziativa portò nel 1925 alla nascita dell Istituto Nazionale del Dramma Antico, che ancora oggi promuove un ciclo di rappresentazioni di opere teatrali antiche: un evento assurto ben presto a fama mondiale, che si propone di restituire a nuova vita le antiche tragedie e commedie, mettendole in scena nel loro contesto originario, ma allo stesso tempo proponendone interpretazioni nuove, in grado di parlare al pubblico contemporaneo. La stessa messa in scena del 1914, per esempio, era fortemente influenzata dal movimento futurista, grazie soprattutto alle rivoluzionarie scenografie del pittore e scultore Duilio Cambellotti (1876-1960). Iniziative come questa rappresentano anche un tentativo di recuperare la concezione dello spettacolo teatrale come esperienza condivisa, nella quale una comunità riflette, emozionandosi, sui grandi temi della morale, della politica, della società e in definitiva dell esistenza dell uomo: pensi che il teatro possa avere ancora, in generale, questa funzione nelle società contemporanee, oppure ritieni che lo spazio del dibattito e del confronto pubblico sia ormai appannaggio di altri ambiti, dai talk show televisivi al cinema e alle serie tv? 75

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Età arcaica e repubblicana