T17 ITA - Il Senato dichiara lo stato di emergenza

L autore Cesare T17 Il Senato dichiara lo stato di emergenza tratto da De bello civili I, 5-6 ITALIANO Dopo le manovre descritte nei capitoli precedenti (I, 1-4 T1, T16), con le quali Pompeo e i suoi alleati si preparano a colpire duramente Cesare, il Senato delibera l extremum atque ultimum senatus consultum, ovvero viene proclamato lo stato di emergenza. Si ha una situazione di piena illegalità: i tribuni, che persino Silla non aveva osato privare del diritto di veto, sono costretti a fuggire, vengono presi altri provvedimenti di emergenza, vengono assegnate le province con procedure irregolari, le nomine non sono rati cate dai comizi curiati. 5.1. Così turbati, precipitano tutto.1 I parenti di Cesare non hanno tempo di infor- 5 10 15 marlo, né i tribuni della plebe la possibilità di stornare con le preghiere il pericolo che incombe su di sé, o di conservare il loro estremo diritto d intercessione, che nemmeno Silla aveva toccato.2 2. A sette giorni dall assunzione della carica sono costretti a pensare alla loro salvezza, mentre fino ad allora i tribuni della plebe più turbolenti avevano cominciato a riguardarsi e a temere solo dopo sette o otto mesi di attività.3 3. Si ricorre infine al provvedimento estremo, a quel senatoconsulto,4 a cui mai prima l audacia dei proponenti era scesa, tranne quando Roma fosse per così dire in preda alle fiamme e non ci fosse più speranza per la salvezza comune: i consoli, i pretori, i tribuni della plebe, i proconsoli che si trovano nelle vicinanze della città, provvedano a che lo Stato non subisca alcun danno.5 4. Così è ordinato dal senatoconsulto del 7 gennaio. Dunque nei soli primi cinque giorni in cui fu possibile riunire il Senato, cioè dal giorno dell entrata in carica di Lèntulo6 (bisogna infatti eccettuare i giorni di comizio),7 le decisioni più gravi e più aspre sul potere di Cesare e su uomini politici di prim ordine, come i tribuni della plebe, furono prese. 5. Questi lasciano immediatamente Roma e si rifugiano da Cesare. Egli era allora a Ravenna ed aspettava una risposta alle sue modestissime richieste, nella speranza che la giustizia degli uomini ristabilisse la pace. 6.1. Nei giorni seguenti, il Senato viene riunito fuori di Roma. Pompeo sostiene la 20 stessa linea che ha indicata per mezzo di Scipione: loda il coraggio e la costanza del 1. Così precipitano tutto: in latino His de causis aguntur omnia raptim atque turbate, letteralmente Per queste ragioni tutte le cose vengono fatte in modo precipitoso e disordinato ; ma l avverbio turbate suggerisce implictamente anche l idea del turbamento , cioè dello sconvolgimento , della legalità, come viene poi esplicitato alla ne del capitolo 6, rr. 38-39 (omnia divina humanaque iura permiscentur, «tutte le leggi divine e umane sono sconvolte ). 2. diritto toccato: si tratta dello ius intercessionis, diritto di veto sospensivo contro provvedimenti emessi da un qualsiasi magistrato che danneggino i diritti della plebe. Tale diritto era rimasto in vi- gore persino durante gli anni in cui Silla aveva esercitato a Roma un potere pressoché assoluto ( p. 296). 3. i tribuni della plebe attività: si allude qui a episodi precedenti della storia romana, relativi al tribunato ricoperto, rispettivamente, dai Gracchi e da Lucio Apuleio Saturnino nella seconda metà del II secolo a.C. ( p. 290). 4. senatoconsulto: un senatoconsulto (senatus consultum) era un parere espresso dal Senato su una questione che gli veniva sottoposta da un magistrato, in teoria di carattere consultivo, di fatto però vincolante per l operato del magistrato stesso. Il senatoconsulto ultimo (senatus consultum ultimum) era il provvedimento con cui il Senato, in caso di eccezionale pericolo per le istituzioni dello Stato, conferiva ai magistrati poteri straordinari. 5. i consoli, i pretori alcun danno: è la formula con cui ai consoli venivano conferiti pieni poteri, compreso il diritto di vita e di morte sui cittadini. 6. Lèntulo: Lucio Cornelio Lèntulo Crure, console nel 49 a.C. e dunque appena entrato in carica. 7. eccettuare i giorni di comizio: quando si tenevano i comizi (assemblee del popolo intero, tenute sotto la direzione di particolari magistrati), il Senato non poteva riunirsi. 747

Tua vivit imago - volume 1
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Età arcaica e repubblicana