Tua vivit imago - volume 1

L autore Cesare Analisi del testo La sintassi al servizio del pàthos Sintatticamente complesso per la presenza di diverse subordinate implicite, il racconto punta ad accrescere il pàthos nel lettore no all intervento di Cesare, che, con poche mosse, riesce a infondere coraggio ai soldati e a ribaltare la situazione. Proprio a sottolineare l importanza dell esempio offerto dal comandante, il nome di Cesare viene collocato all inizio del capitolo; inoltre, per due volte viene ripetuto il verbo vidit (rr. 3 e 9), a evidenziare come la rapida azione del condottiero sia determinata dalla sua capacità di vedere e imme- diatamente valutare la situazione. L azione nale, che porta alla risoluzione della crisi, è descritta nel secondo paragrafo da una serie di perfetti, intercalati da ablativi assoluti e da un participio congiunto, che ne rendono la concitazione, preannunciando allo stesso tempo con il loro ritmo incalzante il successo del tempestivo intervento, descritto nel terzo paragrafo. Al di là dell apparente oggettività del resoconto, Cesare mette accortamente in luce, a ni propagandistici e autopromozionali, le proprie capacità e i propri successi. Laboratorio sul testo COMPRENSIONE 1. Riassumi brevemente il contenuto del brano indicando la situazione di partenza, l evento che la modifica e le sue conseguenze. ! repetita iuvant L ABLATIVO ASSOLUTO CON IL PARTICIPIO PERFETTO L ablativo assoluto è un costrutto sintattico che presenta il soggetto e il verbo, al participio, in caso ablativo. Prende il suo nome dal fatto che non presenta alcun legame sintattico con la frase reggente (infatti absolutus signi ca sciolto), pur mantenendo con essa una stretta relazione logica e temporale. Corrisponde a una subordinata circostanziale di vario tipo: più frequentemente ha il valore di una temporale o di una causale, ma talvolta indica una ipotetica o una concessiva. L ablativo assoluto con il participio perfetto esprime un azione anteriore rispetto a quella espressa dalla sovraordinata. In latino, però, il participio perfetto dei verbi attivi, oltre a indicare l anteriorità, ha valore passivo: questo signi ca che i verbi intransitivi attivi non lo possiedono. Di conseguenza con tali verbi non è possibile rendere attraverso l ablativo assoluto una proposizione circostanziale che indichi un azione anteriore. In tal caso troveremo o la subor- dinata in forma esplicita, o l utilizzo di un sinonimo, oppure un altro costrutto (per esempio il cum con il congiuntivo). Anche con i verbi deponenti ci sono delle limitazioni: mentre è normale l uso dell ablativo assoluto con il participio perfetto dei verbi di signi cato intransitivo, è piuttosto raro con quelli di signi cato transitivo, per i quali si ricorrerà di nuovo a un sinonimo o a un altro costrutto. Se c è identità di soggetto tra la reggente e la subordinata, si può usare per esempio anche il participio congiunto ( p. 423), come alla r. 12, dove la frase reliquos cohortatus milites, che è coordinata a un ablativo assoluto, non può essere resa con tale costrutto perché cohortor è un verbo deponente transitivo. 1. Individua nel testo tutti gli ablativi assoluti costruiti con il participio perfetto. ANALISI 2. Che tipo di subordinata è quo facilius gladiis uti possent (rr. 12-13)? Come spieghi questa particolare forma? 3. Nel testo sono presenti alcuni termini tecnici che si riferiscono alla struttura dell esercito: legio (r. 1), cohors (r. 3) e manipulus (r. 12); in più la carica dei centurioni, più volte citati, rimanda alla centuria. All epoca di Cesare, in che rapporto stavano queste unità dell esercito? 735

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Età arcaica e repubblicana