T7 LAT - Confronto fra Galli e Germani

L autore Cesare T7 Confronto fra Galli e Germani tratto da De bello Gallico VI, 24 LATINO Sin dal capitolo 21 del VI libro ( T5) Cesare evidenzia le differenze fra le due popolazioni dei Galli e dei Germani. Ora le mette direttamente a confronto, introducendo alcune considerazioni di carattere moralistico: se un tempo i Galli avevano superato i Germani in valore, ora sono a essi inferiori, perché il contatto con i territori occupati dai Romani ha introdotto una mollezza di costumi che prima era loro sconosciuta. 5 ! repetita iuvant p. 724 10 1. Ac fuit antea tempus, cum Germanos Galli virtute superarent, ultro bella inferrent, propter hominum multitudinem agrique inopiam trans Rhenum colonias mitte rent. 2. Itaque ea quae fertilissima Germaniae sunt loca circum Hercyniam silvam, quam Eratosthe ni et quibusdam Graecis fama notam esse video, quam illi Orcyniam appellant, Volcae Tectosa ges occupaverunt atque ibi consederunt; 3. quae gens ad hoc tempus his sedibus sese cont net summamque habet iustitiae et bellicae laudis opinionem. 4. Nunc quod in ea dem inopia, egestate, patientia qua ante Germani perma nent, eodem victu et cultu corporis utuntur, 5. Gallis autem provinciarum propinquitas et transmarinarum rerum notitia multa ad copiam atque usus larg tur, 6. paula tim adsuefacti superari multisque victi proeliis ne se quidem ipsi cum illis virtute compa rant. 1. Ac colonias mitte rent Ac: introduce il passaggio a un altro argomento. antea: prima , in passato ; è richiamato più avanti (r. 7) da nunc ( ora ) in antitesi*. cum: dalla congiunzione (cum relativo: un tempo in cui ) dipendono i tre congiuntivi superarent, inferrent e mitte rent; si tratta di proposizioni temporali con i verbi al congiuntivo per la sfumatura consecutiva (il concetto è che i Galli erano tali da ). ultro: l avverbio ha, nel passo, il signi cato di spontaneamente , quindi in questo caso di propria iniziativa . propter inopiam: a causa dell eccesso di popolazione e della scarsità di terreno coltivabile . colonias: colonie , cioè gruppi di coloni . Cesare usa il termine colonia, che in latino indica, come in italiano, un gruppo di cittadini di uno Stato che, per decreto pubblico o di propria spontanea volontà, si stabiliscono in un paese lontano restando legati alla madrepatria; tuttavia in realtà quelle cui Cesare fa qui riferimento dovevano essere, verosimilmente, semplici migrazioni di tribù nomadi o seminomadi. 2. Itaque ibi consederunt Itaque occupaverunt: il periodo è composto da una principale (Volcae Tectosa ges occupaverunt ea loca), da cui dipende una relativa (quae sunt), dalla quale dipendono a loro volta due relative legate per asindeto* (rispettivamente quam video e quam appellant), la prima delle quali comprende anche un in nitiva (notam esse): quei luoghi intorno alla selva Ercinia, che sono i più fertili della Germania ; selva Ercinia, che vedo essere nota per fama a Eratostene e ad alcuni [autori] greci [e] che loro chiamano Orcinia . Con l espressione Hercynia silva, di origine celtica, i Romani indicavano la catena di monti boscosi situata a est del Reno e a nord dell alto Danubio, mentre i Volci Tettòsagi qui nominati sono una popolazione gallica di origine celtica. Eratòstene di Cirene (ca 274-194 a.C.) era un matematico, astronomo e geografo greco. video: Cesare afferma di vedere che la selva è nota agli scrittori greci, vale a dire di aver letto di essa nei loro libri. 3. quae gens opinionem quae gens: e questo popolo (nesso relativo); il sostantivo ha qui tale signi cato più ampio e non quello originario, relativo alle gentes romane. ad hoc tempus: no a questo tempo , quindi no all epoca di Cesare. his sedibus: complemento di stato in luogo espresso in ablativo semplice. summam opinionem: la più alta reputazione . 4. Nunc utuntur Nunc: ora ; riprende, in antitesi, antea del primo paragrafo. quod perma nent: proposizione causale. Cesare vuole sottolineare che i Germani non hanno cambiato il loro modo di vivere, ma rimangono nella stessa condizione di bisogno (inopia) e povertà (eges- tate). qua : nella quale [si trovavano] prima ; la parola ante, assente nei manoscritti ma richiesta dal senso, viene aggiunta dagli editori ( pp. 28-32). eodem utuntur: letteralmente ricorrono a uno stesso regime alimentare e a una stessa cura del corpo . 5. Gallis larg tur transmarinarum rerum notitia: la conoscenza di merci e prodotti che provengono dai territori d oltremare (nota che notitia è nominativo femminile singolare, mentre multa è accusativo neutro plurale). multa larg tur: «fornisce abbondantemente i mezzi di una vita agiata (trad. A. Pennacini). Anche questa frase è una causale introdotta da quod posto all inizio del periodo (r. 7). 6. paula tim virtute compa rant adsuefacti: il participio si riferisce al soggetto sottinteso, Galli, che si ricava da Gallis (r. 8; puoi tradurre: questi ultimi ). multisque victi proeliis: costruisci: et victi multis proeliis. ne compa rant: neppure loro stessi (ipsi, i Galli) si paragonano con quelli (cum illis, i Germani) per il valore (la locuzione ne quidem signi ca neppure , con la parola che si intende negare, in questo caso se [ sé stessi ], collocata tra i due avverbi). questa la frase principale che segue le due causali (paragra 4 e 5). 723

Tua vivit imago - volume 1
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Età arcaica e repubblicana