T6 LAT - Le tribù dei Germani

LA CRISI DELLA REPUBBLICA E LE GUERRE CIVILI T6 Le tribù dei Germani tratto da De bello Gallico VI, 23 LATINO Anche la società dei Germani, al pari di quella dei Galli, è caratterizzata da una grande frammentazione politica: ogni civitas è autonoma rispetto alle altre e solo in caso di grave pericolo è disposta a sottostare a una guida comune. Cesare descrive questo come un elemento di grande arretratezza sociale, in quanto provoca continui scontri fra le popolazioni vicine. ! repetita iuvant p. 722 5 10 1. Civitatibus maxima laus est quam latissime circum se vastatis finibus solitudines habere. 2. Hoc proprium virtutis exist mant, expulsos agris finitimos cedere, neque quemquam prope aude re consistere. 3. Simul hoc se fore tutiores arbitrantur repentinae incursionis timore sublato. 4. Cum bellum civitas aut inlatum defendit aut infert, magistratus, qui ei bello praesint, ut vitae necisque habeant potestatem, deliguntur. 5. In pace nullus est communis magistratus, sed principes regionum atque pagorum inter suos ius dicunt controversiasque minuunt. 6. Latrocinia nullam habent infamiam, quae extra fines cuiusque civitatis fiunt, atque ea iuventutis exercendae ac desidiae minuendae causa fieri praed cant. 7. Atque ubi quis ex principibus in concilio dixit se ducem fore, qui sequi velint, profiteantur, consurgunt ei qui et causam et hominem probant suumque auxilium pollicentur atque ab multitudine collaudantur: 1. Civitatibus solitudines habere latissime: superlativo dell avverbio late, rafforzato dal quam che lo precede ( quanto più estesamente possibile ). vastatis finibus: ablativo assoluto con valore temporale-causale ( una volta devastati i con ni ). solitudines: luoghi deserti . 2. Hoc aude re consistere Hoc: prolettico di due proposizioni in nitive seguenti: che i con nanti ( nitimos), cacciati dai loro campi (expulsos agris), si ritirino (cedere), e che nessuno (neque quemquam) osi (aude re) fermarsi (consistere) nelle vicinanze (prope) . proprium virtutis: proprio (nel senso di segno caratteristico ) della virtù . agris: complemento di allontanamento retto da expulsos (participio perfetto del verbo expello). consistere: collocarsi , fermarsi (dal pre sso con- e il verbo sisto, che ha sia il senso transitivo di far stare sia quello intransitivo di stare ). 3. Simul hoc timore sublato hoc: ablativo con valore strumentale ( con ciò ). se fore tutiores: che saranno più sicuri (fore è in nito futuro di sum). timore sublato: ablativo assoluto con valore causale-temporale ( una volta eliminato il timore ), da cui dipende il genitivo og- 720 gettivo repentinae incursionis; sublato è participio perfetto del verbo tolle re. 4. Cum deliguntur Cum infert: proposizione temporale; entrambi i verbi, defendit e infert, dipendono da cum e hanno per soggetto civitas, per complemento oggetto bellum. inlatum infert: nota il poliptoto*, che con l alternanza tra il passivo e l attivo da infero esprime la perfetta specularità delle due situazioni di chi difende e di chi attacca. magistratus deliguntur: costruisci deliguntur magistratus, qui praesint ei bello, ut habeant potestatem vitae necisque. qui praesint: proposizione relativa con valore nale. ut potestatem: è una nale ( af nché abbiano diritto di vita e di morte ). 5. In pace minuunt principes regionum pagorum: i capi delle regioni e dei singoli villaggi. inter suos: tra i loro . ius dicunt: amministrano la giustizia . 6. Latrocinia eri praed cant Latrocinia: il termine ( rapine , ruberie ) deriva dal sostantivo latro, -onis, che indicava in origine il soldato mercenario, ma poi passò a indicare il bandito. quae fiunt: proposizione relativa riferita a latrocinia. iuventutis causa: per far esercitare i giovani e diminuire l inoperosità (proposizione nale espressa da causa o gratia con il genitivo del gerundio o, come in questo caso, del gerundivo). praed cant: è indicativo presente di praed co ( proclamare ), da non confondere con il congiuntivo presente di praed co ( premettere , predire ). Regge la proposizione in nitiva il cui soggetto è ea e il verbo eri. 7. Atque collaudantur ubi: introduce una proposizione temporale con valore iterativo ( ogniqualvolta ). dixit: regge l in nitiva se ducem fore e, implicitamente, la successiva oratio obliqua (qui pro teantur), che si inserisce senza soluzione di continuità all interno della proposizione temporale introdotta da ubi ( quando qualcuno dei capi ha detto in consiglio: «io mi porrò a capo [di un impresa]: coloro che vogliono seguirmi, si propongano ). velint: congiuntivo con valore eventuale. profiteantur: congiuntivo con valore esortativo, il cui soggetto è espresso dalla proposizione relativa con valore eventuale qui velint («annuncia che egli sarà a capo di un impresa e invita coloro che vogliono seguirlo a dichiararsi ; trad. A. Pennacini). suum auxilium pollicentur: promettono il loro aiuto . collaudantur: sono lodati pubblicamente (il verbo collaudo è composto dal pre sso con-, corrispondente a cum, e laudo).

Tua vivit imago - volume 1
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Età arcaica e repubblicana