I tre libri del De bello civili

LA CRISI DELLA REPUBBLICA E LE GUERRE CIVILI in breve I tre libri del De bello civili Libro I (gennaio-settembre 49 a.C.) La narrazione si apre con la seduta del Senato del 1° gennaio del 49 a.C., nella quale si dà lettura del messaggio con cui Cesare propone di deporre il comando dell esercito contemporaneamente a Pompeo. I consoli però non accettano la proposta e i tribuni della plebe, minacciati, abbandonano Roma e si rifugiano presso Cesare. In una successiva seduta del Senato, durante la quale prevalgono i sostenitori di Pompeo, viene proclamato lo stato di emergenza. Cesare passa il Rubicone e si dirige verso Rimini. Falliti gli ultimi tentativi di conciliazione, Cesare marcia verso sud, mentre Pompeo si rifugia a Brindisi e da qui si imbarca per Durazzo, in Albania. Cesare a Roma riunisce il Senato e propone negoziati, per poi dirigersi in Spagna, dove sconfigge i pompeiani. Libro II (luglio-ottobre 49 a.C.) Dopo essere riuscito a condurre la Spagna in suo potere, Cesare raggiunge il suo luogotenente Trebonio, che da tempo assedia Marsiglia, e accetta la resa della città. Intanto in Africa un altro luogotenente di Cesare, Curione, si scontra a Utica con le forze pompeiane. Successivamente, ingannato da false notizie, Curione muove contro i Nùmidi e viene sconfitto. Testo PLUS La disfatta dei pompeiani Libro III (dicembre 49-novembre 48 a.C.) Il libro si apre con un resoconto delle forze di Pompeo, che si preparava da un anno alla guerra, laddove l esercito di Cesare era provato da numerose battaglie, dal viaggio di ritorno dalla Spagna e dalle epidemie. Dopo vari scontri in Epiro con esiti non favorevoli ai cesariani, Pompeo, riunite le sue forze con quelle di Metello Scipione, si accampa presso Farsàlo, dove Cesare lo sfida a battaglia e riporta una clamorosa vittoria. Allora Pompeo fugge prima in Asia Minore e poi in Egitto: qui viene assassinato da un prefetto del re Tolomeo. Cesare, giunto ad Alessandria, apprende la notizia della morte di Pompeo e si scontra con i soldati dell Egitto. „ LE OPERE PERDUTE Tra le varie orazioni Cesare oratore Cesare coltiva molteplici interessi, dalla filosofia soprattutto di indirizcomposte da Cesare zo epicureo alla scienza (da pontefice massimo si occupa della riforma del calendario, e oggi perdute attuata con l aiuto di matematici e astronomi). Ha fama di grande oratore e il suo stile vanno ricordate è lodato da Cicerone nel Brutus e da Quintiliano nell Institutio oratoria (I secolo d.C.). due laudationes funebres. Compone diverse orazioni (tutte perdute), fra cui due laudationes funebres: la più famosa è quella per la zia Giulia, incentrata sulla discendenza della gens Iulia da Iulo-Ascanio, figlio di Enea. A questioni Cesare trattatista Altra celebre opera, di cui restano pochi frammenti, è il trattato De linguistiche analog a, dedicato a problemi di lingua e stile. Qui Cesare prende posizione a favore delera dedicato la dottrina analogista, secondo cui era necessario abbandonare le forme morfologiche iril De analog a, regolari della lingua per sostituirle con forme derivate per analogia da quelle regolari, in mentre contro Catone Uticense nome dell armonia o regolarità di rapporti tra gli elementi linguistici (agli analogisti si era indirizzato contrapponevano gli anomalisti, che scorgevano invece il principio fondamentale della l Anticato. lingua nell irregolarità o anomalia). Con l Anticato ( Anti-Catone ) invece Cesare intende ridimensionare la figura di Catone Uticense in opposizione all elogio pronunciato nel 46 a.C. da Cicerone nella perduta Laus Catonis, nella quale era dipinto come il campione delle libertà repubblicane. Cesare poeta Fra gli altri scritti perduti si ricorda il poemetto Iter, appartenente al genere odeporico, ovvero ai resoconti di viaggio, e dedicato al tragitto compiuto in ventiquattro giorni fra Roma e la Spagna. 700

Tua vivit imago - volume 1
Tua vivit imago - volume 1
Età arcaica e repubblicana