I sette libri del De bello Gallico

LA CRISI DELLA REPUBBLICA E LE GUERRE CIVILI do. Pur rimarcando la superiorità romana, Cesare si dimostra pronto a riconoscere le qualità dei popoli nemici, dal punto di vista sia militare che morale. Straordinario affresco epico ( T11, T13, T15, T24), fonte preziosissima di notizie sulla tattica militare romana ( T10, T14), il De bello Gallico è il racconto di una guerra violenta e sanguinosa che ha cambiato il volto del continente europeo, gettando le basi della romanizzazione di vasti territori: una colonizzazione le cui conseguenze permangono tuttora nella lingua, nei costumi e nella legislazione di numerose popolazioni dell Occidente. I sette libri del De bello Gallico Testi PLUS La paura di un nemico sconosciuto L eccidio di Avàrico Libro I (anno 58 a.C.) Dopo la descrizione geografica della Gallia, vengono narrate le due campagne militari dell anno: la prima contro gli Elvezi e la seconda contro gli Svevi guidati da Ariovisto. Entrambe le campagne vengono condotte con successo. Libro II (anno 57 a.C.) Cesare deve affrontare sia i Belgi che i Nervi. Al termine delle operazioni militari la Gallia sembra pacificata, tanto che viene decretato un solenne ringraziamento agli dèi. Libro III (anno 56 a.C.) Allestita una flotta, Cesare attacca i Veneti, stanziati sulla costa nord-occidentale della Gallia, mentre il luogotenente Publio Crasso affronta gli Aquitani. Libro IV (anno 55 a.C.) Dopo un breve excursus sui costumi dei Germani e sul loro carattere bellicoso, sono narrate le spedizioni contro le tribù germaniche di Usìpeti e Tèncteri, che hanno oltrepassato il Reno. Su questo fiume Cesare fa costruire un ponte e sconfigge i Sigambri. Intanto viene effettuata la prima spedizione in Britannia. Libro V (anno 54 a.C.) Cesare organizza una seconda spedizione in Britannia, a cui dedica un breve excursus geografico ed etnografico. Tornato in Gallia, deve affrontare la ribellione delle tribù della Belgica. Libro VI (anno 53 a.C.) Il libro è dedicato agli scontri con le popolazioni germaniche, sulle cui usanze Cesare si sofferma a lungo, paragonandole anche a quelle dei Galli: è l excursus più ampio dell opera. Libro VII (anno 52 a.C.) In Gallia scoppia una rivolta generale sotto la guida di Vercingetorìge, capo degli Arverni. Cesare ritorna precipitosamente e affronta diverse volte i ribelli. Il libro si conclude con l assedio di Alesia e la resa di Vercingetorìge. gr ce loqui Le Storie di Erodoto I lunghi excursus etnografici presenti nel De bello Gallico rientrano in una tradizione storiografica che ha il suo iniziatore nello storico greco Erodoto (490/480-424 a.C.): nelle sue Storie egli racconta le guerre persiane, ma descrive anche gli usi, i costumi e la religione di popolazioni barbare delle quali i Greci avevano, fino ad allora, una conoscenza molto limitata. I grammatici alessandrini (gli studiosi greci che tra il III e il II secolo a.C., ad Alessandria d Egitto, curarono le edizioni in forma libraria dei testi della letteratura greca delle epoche precedenti) hanno diviso il testo di Erodoto in nove 698 libri: il racconto delle guerre persiane (dal 499 al 478 a.C.) inizia all incirca a metà dell opera, mentre tutta la prima parte tratta della storia della Lidia, della Persia, dell Egitto, della Scizia e della Libia. La narrazione è interrotta da frequenti e in alcuni casi lunghissime digressioni, volte a illustrare la geografia, la storia, le tradizioni, le istituzioni, le credenze, i costumi e le usanze di ciascuna di queste regioni. In molti di questi Paesi Erodoto si era recato di persona per vedere con i propri occhi : è il procedimento dell autopsia , termine greco

Tua vivit imago - volume 1
Tua vivit imago - volume 1
Età arcaica e repubblicana