Tua vivit imago - volume 1

Umberto Boccioni, Elasticità, 1912. Milano, Museo del Novecento. I commentarii di Cesare permettono di assistere dal vivo a eventi storici fondamentali. Nell asciutta, limpida semplicità dello stile di Cesare è stato visto il ri esso della sua lucidità strategica e tattica; ne è testimonianza il giudizio espresso dallo scrittore e losofo francese Michel de Montaigne (1533-1592), per il quale la sua opera «dovrebbe essere il breviario di ogni uomo di guerra, come il vero e supremo modello dell arte militare. E Dio sa anche di quale eleganza e bellezza egli ha ornato questa ricca materia: con un modo di esporre così puro, così ne e così perfetto che, a gusto mio, in questo campo non ci sono scritti al mondo che possano essere paragonabili ai suoi . Tutto questo ha contribuito a conferire alla gura di Cesare una vera e propria aura mitica e a renderlo un personaggio centrale dell immaginario e della cultura non soltanto antica, ma anche moderna e contemporanea, di volta in volta ammirato per aver salvato Roma dal caos delle guerre civili (opera che sarebbe stata poi completata dal suo erede, Ottaviano Augusto) o, al contrario, detestato per aver posto ne alla libertà repubblicana e aver instaurato quella che oggi de niremmo una dittatura. Basti pensare alla centralità di Cesare nell opera dei due autori-cardine del canone occidentale: Dante, che condanna i suoi assassini, Bruto e Cassio, a essere eternamente masticati dalle bocche di Lucifero, insieme a Giuda, in quanto traditori delle istituzioni universali, l Impero e la Chiesa (canto XXXIV dell Inferno); e Shakespeare, che gli dedica una delle sue tragedie più note e amate (Giulio Cesare, del 1599). La letteratura come diario di guerra Come scrittore Cesare è noto per i due resoconti delle proprie imprese e vittorie militari, il De bello Gallico (sulle campagne di Gallia) e il De bello civili (sul con itto con Pompeo), che offrono la possibilità di assistere quasi dal vivo ad alcune delle battaglie più avvincenti della storia mondiale. Gallia est Lo stile essenziale e preciso di Cesare ha reso le sue opere dei veri e propri classici dell insegnamento scolastico del latino. L incipit del De bello Gallico Gallia est omnis divisa in partes tres è una delle frasi latine conosciute, ancora oggi, anche da chi non ha mai studiato la lingua. Essa infatti dà il titolo a un recente romanzo storico (Gallia est di Danila Comastri Montanari, 2014) ed è stata parodiata persino in libri umoristici dedicati al grande pubblico, a conferma di come sia considerata patrimonio comune. A un lettore di oggi, gli scritti di Cesare continuano a porre alcune domande cruciali e di estrema attualità, sulla dimensione politica e, in particolare, sul tema del potere: no a che punto è giusto af darsi a un uomo forte per porre ne a una condizione di instabile e pronunciata anarchia o guerra civile? Una dittatura è comunque preferibile a uno stato di perpetua violenza? davvero sostenibile un regime autoritario che sia morbido nei confronti degli oppositori, o si tratta di un illusione, dal momento che la clemenza, percepita come forma di debolezza, ne mina le stesse basi? Sono le domande che ancora oggi ci si pone per diversi scenari dello scacchiere geopolitico: con Cesare abbiamo la possibilità di ascoltare la viva voce di un leader che si è confrontato con quelle alternative e ha compiuto delle scelte destinate a immense ricadute sulla storia del mondo. 693

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Età arcaica e repubblicana