La sintesi

I SAPERI FONDAMENTALI Cicerone LA SINTESI Audio RIPASSO LA VITA Marco Tullio Cicerone nasce ad Arpino nel 106 a.C., da un agiata famiglia laziale di rango equestre. A Roma compie studi di retorica con illustri maestri e inizia il tirocinio forense, debuttando come avvocato già nell 81 a.C. Tra il 79 e il 77 a.C. perfeziona gli studi di filosofia e affina la tecnica retorica in Grecia. Rientrato a Roma, intraprende il cursus honorum: nel 75 a.C. è questore in Sicilia, nel 69 a.C. è edile, nel 66 a.C. è pretore, nel 63 a.C. ottiene il consolato insieme a Gaio Antonio Ibrida; in quell anno sventa la congiura di Catilina e per questo viene salutato come pater patriae. In contrasto con la politica dei primi triumviri, si ritira in volontario esilio per rientrare a Roma nel 57 a.C., e qui pronuncia due orazioni di ringraziamento al Senato e al popolo romano. Nella guerra civile fra Cesare e Pompeo si schiera con il perdente Pompeo e si ritira di nuovo dalla scena politica. Dopo l assassinio di Cesare, nel 44 a.C., pronuncia una serie di orazioni contro Antonio che gli costeranno la vita: sarà ucciso l anno dopo dai sicari di quest ultimo. LE OPERE L attività a cui Cicerone si dedica tutta la vita e che gli procura grande fama presso i contemporanei è quella oratoria. Ci sono pervenute 58 orazioni delle oltre 100 che ha pronunciato o scritto, appartenenti ai tre generi deliberativo, giudiziario ed epidittico. Tra le principali ricordiamo le Verrinae, le Catilinariae e le Philippicae. All attività oratoria dedica anche alcuni trattati (De inventione, De oratore, Brutus, Orator, De optimo genere oratorum), per lo più in forma dialogica, in cui afferma l importanza di una solida preparazione filosofica per un oratore, nella convinzione che l eloquenza sostenuta dalla sapientia sia in grado di incivilire i popoli e portare alla concordia ordinum. Riprende dalla filosofia greca e sviluppa in questi testi il concetto di humanitas, cioè l ideale di una cultura non solo letteraria, ma che sappia coniugare la conoscenza teorica con l esperienza pratica. Nel primo periodo di esilio volontario (54-51 a.C.) scrive due dialoghi di filosofia politica, il De re publica e il De legibus, in cui analizza e giudica diversi modelli di governo. Partendo dall assunto che la riflessione filosofica deve essere commisurata alle esigenze della realtà politica e istituzionale, e rispondere agli interessi pragmatici della cultura romana, ossia superare l antitesi tra vita contemplativa e vita attiva, arriva a concludere che la forma migliore di res publica è quella realizzata a Roma all epoca degli Scipioni, indicandola quale modello da seguire in tempi di crisi e degrado. Negli ultimi anni della vita, isolato durante la dittatura di Cesare (46-44 a.C), si dedica a problematiche etico-filosofiche con una serie di scritti e dialoghi (tra i quali il De finibus bonorum et malorum, le Tusculanae disputationes, il De natura 670

Tua vivit imago - volume 1
Tua vivit imago - volume 1
Età arcaica e repubblicana