2. Renato Oniga • L’umanesimo ciceroniano

BRANI CRITICI 35 40 cerone si mostra imbarazzato perché in sostanza non sa fino a quale punto gli sia consentito «parlare liberamente , in quanto anche solo lodare la notoria gravitas e constantia di Catone costituirebbe per i cesariani «odiosum [ un affermazione insopportabile ] [ ]. Non essendo più possibile allora svolgere il ruolo di prima, visto che per l eloquenza «non c è più spazio né nel foro né nella curia (fam. IV, 3, 4: fine di agosto), non resta che dimenticare «tutta l attenzione alla politica, la riflessione alla base dei discorsi in senato, l esame delle cause (fam. IX, 20, 1: 1° agosto): trascorrere la vita in litteris sembra effettivamente essere l unica, rinunciataria soluzione, prospettata anche nelle pagine iniziali del Brutus (parr. 6-9), che rappresentano il foro vuoto e privato delle voci degne della tradizione romana e descrivono la forzata inerzia e l inoperosità dei grandi ingegni. Tuttavia, se da un lato questo alienissimum rei publicae tempus (Brut. 2), questa rei publicae nox (Brut. 330) crea il silenzio, è proprio il nuovo assetto politico a offrire d altro lato a Cicerone uno spazio importante di azione. (F. Gasti in Cicerone, Orazioni cesariane, BUR, Milano 20013) Comprendere il PENSIERO CRITICO 1. Perché Cicerone avverte che per lui è finito il tempo dell attivismo politico, anche dopo il suo rientro a Roma dall esilio? 2. Perché non può più libere loqui, parlare liberamente ? In che modo questo è legato alla politica? 2. Renato Oniga L umanesimo ciceroniano Il contributo di Cicerone alla formulazione del concetto di humanitas, fatto di cultura e raf nata eloquenza, è così determinante che a ragione gli studiosi parlano di una humanitas ciceroniana, basata sul principio della superiorità dell uomo sulle altre creature. Nelle pagine che ti proponiamo, il latinista Renato Oniga chiarisce la varietà e la complessità del concetto nelle opere ciceroniane. 5 10 A Cicerone si deve essenzialmente lo sviluppo del significato di humanitas come cultura enciclopedica, soprattutto letteraria, ma non solo. Nella concezione ciceroniana, l oratore si caratterizza per la sua cultura vasta, non ristretta al settore professionale, ma aperta a tutte le discipline. [ ] In sostanza, dobbiamo a Cicerone l idea che rimarrà per secoli alla base dell educazione umanistica, e cioè che lo studio letterario non ha finalità pratiche immediate, ma non è neppure erudizione fine a se stessa: l otium studioso ha lo scopo di formare un etica che possa rendere migliore il cittadino. In secondo luogo, si deve a Cicerone il merito di avere ripreso e approfondito il significato di humanitas come sintesi dei valori morali tradizionali. In particolare, nel De of ciis, Cicerone elabora un sistema estremamente complesso e articolato, il quale non a caso verrà ripreso da S. Ambrogio, nell opera omonima,1 che rappresenta una delle più importanti sintesi della civiltà classica e cristiana. Ebbene, l humanitas è per Cicerone il principio morale 1. S. Ambrogio: Ambrogio (333/340-397), santo e Dottore della Chiesa, patrono di Milano, autore di molte opere di carattere esegetico, dogmatico e teo- logico, tra le quali il De of ciis ministrorum, ricalcato sul De of ciis ciceroniano, primo tentativo di sintesi dell etica cristiana. 665

Tua vivit imago - volume 1
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Età arcaica e repubblicana