BRANI CRITICI

BRANI CRITICI 1. Fabio Gasti In cerca di uno spazio Tornato a Roma grazie a una concessione di Cesare, Cicerone è costretto a vivere ormai ai margini della vita politica; la sua principale attività è perorare le cause di alcuni ex pompeiani che chiedono il perdono del dittatore e la concessione del ritorno in patria. La dittatura di Cesare però aveva dato inizio alla «notte della repubblica (Brutus 330) e aveva limitato la libertà di espressione. In questo brano il latinista Fabio Gasti spiega come Cicerone, pur rifugiandosi nella scrittura, sappia cogliere l occasione per esercitare il proprio diritto di parola. 5 10 15 20 25 30 Anche durante i mesi bui Cicerone aveva [ ] ben presente il ruolo che gli era toccato di giocare, almeno in campo culturale. Ma possiamo constatare un secondo motivo consolatorio nella volontà di stendere un bilancio della guerra civile e della propria partecipazione alla fase acuta di essa, fatta salva la disinteressata e generosa adesione, in ogni momento e dietro a ogni gesto, alla causa del bene della repubblica. Al compianto per la sorte di quest ultima e al lamento di quello che potremmo chiamare taedium vitae si aggiunge, a partire da un certo punto, la flebile ma dignitosa rivendicazione della capacità di giudizio sugli eventi la stessa che troveremo almeno nelle prime due «Cesariane 1 con, al centro, alcuni concetti fondamentali: l onestà di comportamento, l ostinata ricerca della pace prima che fosse troppo tardi, il dovere (l of cium) di fronte alla repubblica, incarnata in quel momento in Pompeo, la diffidenza preventiva nei confronti di chi sarebbe riuscito vincitore. [ ] D altra parte «il lutto per la patria era già stato portato molto a lungo (fam. IX, 20, 3) e non dobbiamo ritenere che la malinconica inattività che emerge pur sempre da tante lettere dovesse essere del tutto sincera e realistica [ ]. Il fatto è che Cicerone, in attesa del ritorno trionfale di Cesare, cerca un rapporto obbiettivamente meno scontato con i cesariani, fino a intrecciare con alcuni di essi, cioè con gli elementi moderati, buone relazioni [ ]. Appariva però chiaro che per Cicerone era finito il tempo dell attività politica, o per lo meno era conclusa quella fase di protagonismo attivo che lo aveva reso, non soltanto in occasione della congiura di Catilina, un punto di riferimento. La vita a riposo dell oratore è monotona e velata di una comprensibile tristezza (fam. IX, 20, 3; VII, 28,2), i veri amici sono morti o in esilio e si deve assistere impotenti «al naufragio delle loro persone e alla razzia dei loro beni (fam. IV, 13, 2), ma soprattutto è diventato problematico fare quanto per lui era sempre stato naturale e doveroso, libere loqui: «un tempo credevo che il mio ruolo fosse quello di parlare liberamente e che grazie a me la città godesse della libertà, ma, ora che questa s è persa, il mio ruolo è non dire nulla che offenda i sentimenti di quella persona o di chi ha il suo favore (fam. IX, 16, 3: luglio). La nuova realtà aveva portato con sé la consapevolezza in Cicerone che il silenzio lo mettesse insieme al riparo da tentazioni anticesariane e salvaguardasse la sua dignità, anche se mal si accordava con l affermazione dei suoi saldissimi principi repubblicani, al punto che non facciamo fatica a credere all oratore quando aveva scritto ad Attico che comporre il Cato gli stava creando un vero e proprio dilemma (Att. XII, 4, 2).2 Ci- 1. prime due «Cesariane : la Pro Marcello e la Pro Ligario, le prime delle tre orazioni che Cicerone pronunciò tra il settembre del 46 e il novembre del 45 a.C. di fronte a Cesare. 2. il Cato dilemma: il riferimento è a un elogio di Catone che non ci è perve- 664 nuto, e del quale Cicerone scrive ad Attico: «se io rinunziassi a far parola della serie di pareri da lui espressi in Senato, di ogni manifestazione di volontà e delle prese di posizione circa lo Stato repubblicano, e volessi semplicemente tessere l elogio della sua coerenza, tuttavia questo appunto suonerebbe come odioso alle orecchie di costoro [i politici cesariani]. Ma un uomo tanto insigne non potrebbe essere lodato degnamente, se non si illustrassero queste doti (trad. C. Di Spigno).

Tua vivit imago - volume 1
Tua vivit imago - volume 1
Età arcaica e repubblicana