Tua vivit imago - volume 1

L autore Cicerone Analisi del testo Il dispiacere di un padre per la glia Cicerone apre la breve lettera informando Terenzia che l amata glia (nostra ha una particolare carica affettiva) è andata a trovarlo a Brindisi e confessa di sentirsi in colpa per non averla tutelata come l amore liale e il rango della donna avrebbero richiesto (forse non aveva provveduto a pagare la dote della glia nel 49 a.C., prima di partire dall Italia). Al padre non sfugge che Tullia soffre a causa dei continui tradimenti del marito, Publio Cornelio Dolabella, un giovane nobile del quale Cicerone aveva una pessima opinione per via di alcuni pettegolezzi sul suo conto; sembra che l oratore non lo avesse menzionato in nessuna delle liste di pretendenti da lui inviate a Terenzia dalla Cilicia, dove era governatore, e che quindi Dolabella sia stato scelto da Terenzia e da Tullia senza l approvazione del padre di famiglia. I rapporti con il genero In effetti Dolabella si era rivelato un uomo senza scrupoli, dedito alle bevute e alle donne, manteneva un amante e aveva dissipato il patrimonio della moglie. Cicerone deplora il fatto che la glia sia andata in sposa a un uomo che la trascura e che non rispetta il suo decoro di donna appartenente alla famiglia di un ex console. La trascuratezza (negligentia, r. 3) che Cicerone si rimprovera allude probabilmente alle sue scelte politiche, che crearono divergenze tra lui e il genero e incrinarono la vita coniugale della glia. Nella seconda parte della lettera Cicerone comunica alla moglie l intenzione di mandare il glio Marco e l amico Gneo Sallustio da Cesare, che si trova in Asia; spera infatti di poter in questo modo ottenere il permesso di tornare a Roma; farà ritorno in Italia nel 47 a.C. Del suo progetto Cicerone parla anche in una lettera ad Attico (XI, 17a, 1). I matrimoni di Tullia Nel 66 a.C. Cicerone promette in sposa la glia a Gaio Calpurnio Pisone Frugi, un nobile onesto; rimasta vedova, Tullia il 4 aprile del 56 a.C. viene promessa a Furio Crassipede, di famiglia nobilissima, da cui divorzia tre o quattro anni dopo; si sposa per la terza volta nel 50 a.C. con il diciannovenne Dolabella, più giovane di lei di otto anni (si era separato da una donna più grande di lui, sposata, pare, solo per interessi economici). Nel 47 a.C. Tullia abbandona il marito; l anno dopo, a maggio, la coppia si riappaci ca e Tullia rimane incinta, ma i due coniugi divorziano alla ne dell anno e Dolabella restituisce senza esitazione la dote. Tullia torna nella casa del padre al Palatino, nel gennaio del 45 a.C. partorisce e muore a febbraio. Laboratorio sul testo COMPRENSIONE 1. Qual è il contenuto informativo di questo breve biglietto ? ANALISI 2. Che tipo di subordinata è atque eius pietas ac dign tas postulabat (r. 3)? 3. Che valore hanno gli ablativi summa virtute et singulari humanitate (rr. 1-2); graviore dolore (r. 2); nostra negligentia (rr. 2-3)? COMPETENZE ATTIVE Mettiti alla prova ESERCIZIO ONLINE Per approfondire Leggi su myDbook il brano tratto dalla famosissima trilogia su Cicerone di Robert Harris, Imperium, Lustrum e Dictator. Il fedele Tirone, segretario personale di Cicerone, è la voce narrante dei romanzi e testimone delle vicende che racconta. A partire dall incipit proposto prova a scrivere il dialogo di un testo teatrale in cui la povera Tullia, rifugiatasi dal padre per le sue tristi vicende personali, gli riferisce quello che sta accadendo a Roma, in relazione ai suoi rapporti con la madre, con il marito e con i personaggi politici del tempo. 655

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Età arcaica e repubblicana