T30 LAT - L’arrivo di Tullia

LA CRISI DELLA REPUBBLICA E LE GUERRE CIVILI Lo stile della lettera L epistola è intessuta di arti ci stilistici e retorici che comunicano il pàthos dell esule, la cui disgrazia è proposta quale paradigma dell infelicità umana (ecquod tantum malum, r. 2). Martellante è il contrasto tra il passato felice e la sciagura presente, indicata via via con diverse de nizioni (in mea calamitate, r. 2; novum calamitatis genus, r. 6; de mea pernicie, r. 11; cete ra intolerabilia, r. 9). Il cambiamento di status e la metamorfosi della natura dell uomo sono enfatizzati dalle antitesi* di elementi nominali ( orentissimum perd tum ad ictumque, r. 8) o sintattici (qui fuerim qui sim, rr. 4-5). L enormità della disgrazia e l insopportabilità del dolore sono espresse tramite una serie di interro- gative retoriche pateticamente connotate grazie per esempio all uso di tam e tantus (tam ex amplo statu, tam in bona causa, r. 3; tantis facultatibus tantis praesidiis, rr. 3-4) o di aggettivi e pronomi interrogativi (ecquod tantum malum, r. 2; Ecquis, r. 2; qui fuerim qui sim, quo honore, qua gloria, quibus liberis, quibus fortunis, quo fratre, rr. 4-5). Il lessico del dolore (luctum squaloremque, r. 7; etu, r. 9; doleo, r. 10; maerore, r. 13) colloca la vicenda dell esule in una dimensione funerea e quindi favorisce la connotazione dell esilio quale morte in vita (aut certe vivus non amitte rem, r. 11). Mettiti alla prova Laboratorio sul testo ONLINE T30 L arrivo di Tullia tratto da Ad familiares XIV, 11 LATINO Dopo la battaglia di Farsàlo in Tessaglia (9 agosto del 48 a.C.), alla quale Cicerone non partecipa perché malato, e l uccisione di Pompeo in Egitto (28 settembre del 48 a.C.), l oratore ri uta il comando della otta e del superstite esercito pompeiano che si trova a Durazzo e si ritira a Brindisi. Con questa lettera del 14 giugno del 47 a.C. Cicerone informa la moglie dell arrivo della glia Tullia. ! repetita iuvant p. 656 5 11. S. V. B. E. E. V. Tullia nostra venit ad me pridie Idus Iunias; cuius summa virtute et singulari humanitate graviore etiam sum dolore affectus nostra factum esse negligentia, ut longe alia in fortuna esset, atque eius pietas ac dign tas postulabat. Nobis erat in animo Ciceronem ad Caesarem mitte re et cum eo Cn. Sallustium: si profectus erit, faciam te certiorem. Valetudinem tuam cura diligenter. Vale. XVII Kal. Quinctiles. Brundisio. 11. S. V. B. E. E. V. Tullia Brundisio S. V. B. E. E. V.: si tratta di una formula augurale che equivale a si vales, bene est, ego valeo, se stai bene, ne sono felice. Io sto bene . Tullia nostra Iunias: la nostra Tullia è giunta da me il 12 giugno . Pridie Idus Iunias signi ca letteralmente il giorno precedente alle Idi di giugno . Le Idi cadevano il 13 di ogni mese, a eccezione dei mesi di marzo, maggio, giugno e luglio. cuius affectus: per il suo (cuius, nesso relativo: equivale a et eius) straordinario coraggio e la sua rara amabilità sono colpito (sum affectus) da un dolore ancora (etiam) più acerbo (graviore) . Humanitas va qui inteso come gentilezza e sensibilità d ani- 654 mo . Sum affectus, come i successivi esset, postulabat, erat, è un tempo passato richiesto dallo stile epistolare latino. nostra postulabat: che cioè per mia trascuratezza (nostra negligentia; nostra è plurale enfatico, teso a intensi care il pàthos dell espressione) è avvenuto (factum esse) che ella si trovasse (esset) in una situazione ben diversa da quella (longe alia atque) che il suo affetto e la sua posizione avrebbero richiesto . Ut esset è una completiva di fatto dipendente da un verbo di accadimento (factum esse); alia atque è una proposizione comparativa. Nobis erat in animo: traduci ho intenzione . Ciceronem: è il glio Marco. Cn. Sallustium: Gneo Sal- lustio è un vecchio amico dell oratore: lo aveva accompagnato nel suo viaggio per l esilio almeno no a Brindisi. si certiorem: se [Cicerone] partirà, ti informerò . Nota la legge dei due futuri , secondo la quale a una proposizione principale con il futuro precede una proposizione subordinata con il futuro anteriore (profectus erit, faciam). Valetudinem Vale: abbi molta cura della tua salute. Sta bene ; vale è una formula di congedo. XVII Kal. Quinctiles: equivale a decimo septimo (die ante) Kalendas Quintiles, cioè il 14 giugno (il mese di giugno contava 29 giorni prima della riforma giuliana). Quintilis è il mese che in onore di Cesare sarebbe stato chiamato Iulius.

Tua vivit imago - volume 1
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Età arcaica e repubblicana