Tua vivit imago - volume 1

LA CRISI DELLA REPUBBLICA E LE GUERRE CIVILI 5 10 15 O vitae philosoph a dux, o virtutis indaga trix expultrixque vitiorum! quid non modo nos, sed omn no vita hominum sine te esse potuisset? Tu urbis peperisti, tu dissipatos homines in societatem vitae convocasti, tu eos inter se primo domiciliis, deinde coniugiis, tum litterarum et vocum communione iunxisti, tu inventrix legum, tu magistra morum et disciplinae fuisti; ad te confug mus, a te opem petimus, tibi nos, ut antea magna ex parte, sic nunc pen tus totosque tradimus. Est autem unus dies bene et ex praeceptis tuis actus peccanti inmortalitati anteponendus. 6. Cuius ig tur potius opibus utamur quam tuis, quae et vitae tranquillitatem larg ta nobis es et terrorem mortis sustulisti? Ac philosoph a quidem tantum abest ut proinde ac de hominum est vita mer ta laudetur, ut a plerisque neglecta a multis etiam vituperetur. Vituperare quisquam vitae parentem et hoc parricidio se inquinare audet et tam impie ingratus esse, ut eam accuset, quam vereri deberet, etiamsi minus percipere potuisset? O filosofia, guida della vita, tu che ricerchi la virtù e scacci i vizi! senza di te, che sarebbe potuto accadere non solo di noi ma in generale della vita umana? Tu hai fatto nascere le città, tu hai riunito in comunanza di vita gli uomini dispersi, tu li hai strettamente legati fra loro prima con la residenza, poi con il matrimonio ed infine con la comune disponibilità della scrittura e del linguaggio, tu hai inventato le leggi, tu fosti maestra della morale e della civiltà: presso di te io mi rifugio, a te chiedo soccorso, a te mi affido, come prima in gran parte, ora del tutto e intimamente. Un solo giorno trascorso bene e secondo i tuoi precetti è preferibile ad un immortalità nel peccato. 6. A chi dunque dovremmo ricorrere per aiuto piuttosto che a te, che ci hai dato la tranquillità della vita e ci hai tolto il terrore della morte? Eppure la filosofia è ben lontana dall essere lodata in proporzione dei suoi meriti verso gli uomini; anzi dalla maggior parte è trascurata, da molti persino biasimata. Osa alcuno biasimare la madre della vita e macchiarsi di un tale parricidio ed essere così empiamente ingrato da accusare colei che dovrebbe venerare, anche se non avesse potuto comprenderla? expultrix: lett. scacciatrice (dal verbo expello, scacciare ); nota il chiasmo* con i due sostantivi al centro (indaga trix ed expultrix) e i due genitivi oggettivi, virtutis e vitiorum, a incorniciarli. quid non modo nos: sottintende esse potuissemus. urbis: accusativo plurale arcaico (= urbes). convocasti: perfetto sincopato, equivale a convocavisti. eos inter se iunxisti: sono brevemente descritte le tappe dello sviluppo della civiltà e della vita associata, descritto come un processo di progressiva associazione in una comunità sempre più coesa, attraverso prima la condivisione delle abitazioni (domiciliis), poi le unioni coniugali (coniugiis), in ne la comunanza di lingua e cultura (litterarum et vocum communione). confug mus: nota che qui è presente, mentre sopra (magna iactati tempestate confug mus) era perfetto (lo si ricava, in entrambi i casi, dal contesto e, in particolare, dai tempi degli altri verbi presenti nello stesso periodo). ut antea sic nunc: come prima così ora ; è 632 ripreso il concetto espresso all inizio del passo (a primis temporibus aetatis his gravissimis casibus). pen tus: è avverbio, mentre totos è complemento predicativo dell oggetto (nos). Est anteponendus: perifrastica passiva. unus: come spesso in latino, ha valore pregnante ( uno solo ). actus: si potrebbe rendere con vissuto . peccanti inmortalitati: lett. a un immortalità che pecca , quindi peccatrice . 6. Cuius arbitrantur Cuius opibus: alle risorse di chi . Cuius è il genitivo del pronome interrogativo quis; l ablativo opibus è retto dal verbo utamur. Si tratta di una domanda retorica. potius quam: piuttosto che . quae: pronome relativo, riferito a senso alla loso a, cui si riferisce il pronome possessivo tuis (come se fosse di te, che ). larg ta es: indicativo perfetto del verbo deponente largior. sustulisti: indicativo perfetto del verbo tollo, -is, sustu li, subla tum, -e re. Ac: qui nel senso di eppure , mentre quidem è rafforzativo ( certamente ). tantum laudetur: tantum è prolettico non del primo, ma del secondo ut, che introduce una proposizione consecutiva (ut neglecta [sit] vituperetur). Il primo dipende invece da abest impersonale: tanto manca (tantum abest) a che (ut) sia lodata (laudetur) in proporzione a quanto (proinde ac) ha meritato (est mer ta, indicativo perfetto del deponente mereor) nei riguardi della vita degli uomini (de hominum vita) . neglecta: sottintende sit. Vituperare esse: i tre in niti vituperare, inquinare ed esse dipendono tutti da audet. parricidio: le offese verso la loso a, madre della vita (vitae parentem), sono considerate metaforicamente come un parricidio . tam: è prolettico di ut, che introduce una proposizione consecutiva. quam potuisset: anche chi non comprende la loso a (o, meglio, chi non può comprenderla, non avendone i mezzi), dovrebbe comunque, quanto meno, rispettarla.

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Età arcaica e repubblicana