APPIO CLAUDIO CIECO

Il contesto letterario La nascita del latino e le forme preletterarie in breve scambio di battute licenziose sul comandante tra gruppi di soldati consente un accostamento di questi componimenti rozzi e ingiuriosi ai fescennini (vedi sotto). Lo scherno, che è in netto contrasto con la solennità della cerimonia, ha lo scopo apotropaico di stornare dal generale l invidia degli dèi, ma mira contemporaneamente a frenare la superbia di un uomo che in un clima di esaltazione potrebbe credersi simile a un dio. Carmina convivalia Dagli autori antichi viene testimoniata l esistenza, nella Roma delle origini, di carmina convivalia, cioè di canti eseguiti durante i banchetti nelle case delle più importanti famiglie patrizie. Alla base del banchetto, concepito a Roma come un momento di incontro tra pari, vi è la cultura simposiale greca (ed etrusca). In Grecia, infatti, il banchetto constava di due parti: la prima era il dèipnon, durante il quale il vino era vietato o limitato, mentre nella seconda parte, detta sympòsion ( simposio ), i commensali di pari livello economico e sociale, gli hetàiroi ( compagni ), bevevano vino, recitavano poesie, danzavano, assistevano a spettacoli di vario genere e conversavano di temi prestabiliti. Nel banchetto romano, a recitare o a cantare a turno i carmina, con l accompagnamento di un flauto (tibia) o senza alcun supporto musicale, non sono poeti professionisti o aedi, bensì gli stessi aristocratici o, secondo un frammento di Varrone citato dal grammatico tardoantico Nonio Marcello, alcuni fanciulli, forse appartenenti alle medesime gentes. Sulla base di queste informazioni si è ipotizzato che i carmina fossero composti da poeti di professione, messi per iscritto e poi imparati a memoria dai fanciulli. Nei carmina convivalia la gens celebra le glorie e le gesta degli antenati illustri e narra racconti epici e mitici sulla fondazione di Roma, sui re, su eroi ed episodi bellici dell età monarchica e della prima età repubblicana. Legando la propria storia a quella della res publica, la gens afferma la propria identità politica e sociale. I fescennini Durante le feste celebrate alla fine di importanti momenti del calendario agricolo, quali la semina, l aratura, il raccolto, la vendemmia, in un clima trasgressivo e licenzioso, nel quale si esegue una sorta di danza e si indossano maschere di corteccia o ci si tinge il volto di rosso, i contadini si scambiano motteggi e battute di spirito. Questi componimenti estemporanei, detti Fescennini versus (o Fescenninae iocationes), sono elaborati in versi metricamente rozzi e caratterizzati dall aggressività e dall oscenità verbale. Come apprendiamo da un passo di Orazio sulla festa della mietitura celebrata dagli antichi (Epistole II, 1, 139-155), in un primo momento i fescennini erano di natura scherzosa, ma poi erano degenerati in una forma più licenziosa e mordace, al punto che una legge delle XII Tavole dovette porvi un limite. La sopravvivenza dei fescennini in epoca storica è testimoniata dai carmina nuptialia, componimenti eseguiti, appunto, durante le feste nuziali e con i quali si lanciano battute mordaci all indirizzo degli sposi, al fine di propiziare la fecondità della coppia. Una loro rielaborazione letteraria è costituita dal carme 61 di Catullo (vv. 126-155), un epitalamio composto per le nozze di Manlio e Vinia ( p. 371). „ APPIO CLAUDIO CIECO La prima figura letteraria a emergere dal confuso e anonimo panorama delle forme preletterarie è quella di Appio Claudio Cieco, uomo molto attivo nella vita politica e militare, dotato di una cultura e di una versatilità eccezionali per il tempo. La carriera e le opere pubbliche Nato intorno al 350 a.C. dalla nobile gens Claudia sabina, Appio Claudio nel corso dei suoi settantanove anni di vita percorre una brillante carriera politica, che lo vede censore nel 312 a.C., console nel 307 e nel 296 a.C., dittatore nel 292 e nel 285 a.C. Durante la censura del 312 a.C., pur essendo un membro dell alto patriziato, è autore di proposte miranti a colpire i privilegi della nobilitas (per esempio, ammette all ordine senatorio i cittadini di bassa estrazione sociale, tra cui alcuni figli di liberti) e promuove la costruzione di importanti opere pubbliche, quali il primo acquedotto romano (Aqua Claudia Appio Claudio ha una brillante carriera politica, durante la quale non esita a schierarsi contro i privilegi dei patrizi. promotore di importanti opere pubbliche. 63

Tua vivit imago - volume 1
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Età arcaica e repubblicana