Tua vivit imago - volume 1

L autore Cicerone Laboratorio sul testo COMPRENSIONE 1. Il passo rappresenta un esempio di testo di tipo argomentativo. Qual è la tesi di Cicerone? Quali gli argomenti che utilizza per sostenere il suo punto di vista? Quali infine le tipologie di argomentazione di cui si serve? TRADUZIONI A CONFRONTO Ti proponiamo qui di seguito il passo appena letto nella versione originale e nella traduzione di Giuseppe Norcio. Opera un confronto tra questa versione e quella di Mario Martina (che ti è stata proposta sopra), basandoti principalmente sulle scelte espressive e sintattiche e sull aderenza al testo originale, evidenziando quelli che secondo te sono i punti di forza delle due rese in italiano. Testo latino Traduzione di G. Norcio 178. Sed ut in plerisque rebus incredibiliter hoc natura est ipsa fabricata, sic in oratione, ut ea, quae maximam utilitatem in se continerent, plurimum eadem haberent vel dignitatis vel saepe etiam venustatis. [ ] 179. [ ] Referte nunc animum ad hominum vel etiam ceterarum animantium formam et guram. Nullam partem corporis sine aliqua necessitate ad ctam totamque formam quasi perfectam reperietis arte, non casu. Quid in eis arboribus? In quibus non truncus, non rami, non folia sunt denique nisi ad suam retinendam conservandamque naturam, nusquam tamen est ulla pars nisi venusta. Linquamus naturam artisque videamus. 180. Quid tam in navigio necessarium quam latera, quam cavernae, quam prora, quam puppis, quam antennae, quam vela, quam mali? Quae tamen hanc habent in specie venustatem, ut non solum salutis, sed etiam voluptatis causa inventa esse videantur. Columnae templa et porticus sustinent; tamen habent non plus utilitatis quam dignitatis: Capitoli fastigium illud et ceterarum aedium non venustas, sed necessitas ipsa fabricata est; nam, cum esset habita ratio, quem ad modum ex utraque tecti parte aqua delaberetur, utilitatem templi fastigi dignitas consecuta est; ut, etiam si in caelo Capitolium statueretur, ubi imber esse non posset, nullam sine fastigio dignitatem habiturum fuisse videatur. 181. Hoc in omnibus item partibus orationis evenit, ut utilitatem ac prope necessitatem suavitas quaedam et lepos consequatur; clausulas enim atque interpuncta verborum animae interclusio atque angustiae spiritus attulerunt: id inventum ita est suave, ut, si cui sit in nitus spiritus datus, tamen eum perpetuare verba nolimus; id enim auribus nostris gratum est [inventum], quod hominum lateribus non tolerabile solum, sed etiam facile esse posset. 178. Ma tanto nel discorso quanto in molte altre cose la natura produce questo fatto incredibile, che le cose che racchiudono la più grande utilità sono proprio quelle che hanno la maggiore dignità e spesso anche bellezza. [ ] 179. [ ] Ri ettete ora sull aspetto e sulla gura dell uomo e degli altri animali. Non troverete una sola parte del corpo che non abbia una sua vera necessità: l intera gura è stata creata, vorrei dire, in maniera perfetta dall arte e non dal caso. E che dire di questi alberi? Ove tronco, rami, foglie rispondono a una loro speci ca funzione; eppure ogni loro parte ha la sua bellezza. Lasciamo stare la natura e consideriamo le arti. 180. Che cosa c è in una nave tanto necessario quanto i anchi, lo scafo, la prora, la poppa, le antenne, le vele, gli alberi? Tuttavia al guardare queste cose, sembra che siano state escogitate non solo per ragioni di sicurezza, ma anche di bellezza. Le colonne reggono i templi e i portici: ebbene la loro maestà non è inferiore alla loro utilità. Non sono state ragioni di bellezza, ma di necessità che hanno escogitato il meraviglioso fastigio del tempio capitolino e così pure quelli degli altri templi: infatti quando si pensò al modo di fare scorrere l acqua dall una e dall altra parte del tutto, la maestà del fastigio si accompagnò all utilità del tempio, in modo però che, se anche il tempio capitolino fosse stato innalzato in un clima ove non esistesse la pioggia, sarebbe apparso senza alcuna maestà, privo di fastigio. 181. Similmente in tutte le parti del discorso, una certa dolcezza e grazia si congiunge all utilità e diciamo pure alla necessità. Le pause nali del periodo e quelle minori entro il periodo stesso furono provocate dalla mancanza di ato e dalla dif coltà di respiro: tale scoperta è riuscita così gradevole che, se anche uno potesse parlare senza fermarsi mai per prendere ato, tuttavia noi non vorremmo che costui parlasse senza alcuna pausa: infatti all orecchio umano riesce gradito quello che i polmoni non solo sono capaci di fare, ma fanno anche con facilità. 615

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Tua vivit imago - volume 1
Età arcaica e repubblicana