T11 LAT ITA - Il talento poetico di Archia

L autore Cicerone T11 Il talento poetico di Archia tratto da Pro Archia 18-19 LATINO ITALIANO Archia, poeta greco originario di Antiochia, viene adottato da Licinio Lucullo e ottiene la cittadinanza nell 89 a.C. Molto più tardi, nel 62 a.C., viene accusato di averla ottenuta illegalmente. La difesa di Cicerone si trasforma in un vero e proprio elogio della poesia e del ruolo civile e politico del poeta divinamente ispirato; l oratore in tal modo valorizza l immagine del proprio assistito e mostra quanto sia meschino metterne in discussione la cittadinanza, tanto più se si considera che ancora dopo molti secoli diverse città si contendono l onore di aver dato i natali a Omero. 5 10 18. Quotiens ego hunc Archiam vidi, iudices, utar enim vestra benignitate, quoniam me in hoc novo genere dicendi tam diligenter attenditis, quotiens ego hunc vidi, cum litteram scripsisset nullam, magnum numerum optimorum versuum de eis ipsis rebus quae tum agerentur dicere ex tempore! Quotiens revocatum eandem rem dicere, commutatis verbis atque sententiis! Quae vero accurate cogitateque scripsisset, ea sic vidi probari, ut ad vete rum scriptorum laudem perveniret. Hunc ego non dil gam? non adm rer? non omni ratione defendendum putem? Atque sic a summis hominibus eruditissimisque accepimus, ceterarum rerum studia et doctrina et praeceptis et arte constare: poetam natura ipsa vale re, et mentis viribus excitari, et quasi divino quodam spiritu inflari. 18. Quante volte, giudici, ho visto Archia, qui presente approfitterò infatti della vostra benevolenza, dal momento che mi seguite con tanta attenzione in questo inconsueto genere di eloquenza , quante volte l ho visto, senza avere nulla di scritto, improvvisare un gran numero di ottimi versi sugli avvenimenti che si svolgevano proprio in quegli stessi giorni! Quante volte, pregato di ripetersi, l ho visto dire la stessa cosa cambiando parole e formulazioni! Quel che invece aveva scritto con cura e dopo attenta riflessione, l ho visto apprezzato così da raggiungere la gloria degli scrittori antichi. Non dovrei avere dell affetto per lui, non dovrei ammirarlo, non dovrei sentirmi obbligato a difenderlo con ogni mezzo? Inoltre, ed è questo un concetto che ci viene da uomini di grandissimo prestigio e cultura, lo studio delle altre discipline è fatto di dottrina generale, precettistica e abilità tecnica, mentre il poeta si vale di un talento del tutto naturale, è mosso dalla potenza della sua mente ed è pervaso come da un afflato divino. 18. Quotiens videantur Quotiens: nota la triplice anafora* dell avverbio, qui con valore esclamativo, usata per ni enfatici. in hoc novo genere dicendi: Cicerone allude al genere particolare dell argomento affrontato in questa parte dell orazione, l argumentatio extra causam, cioè quell ampia sezione in cui si trattano questioni non di natura prettamente legale, ma tematiche con cui l oratore ritiene di poter consolidare la dimostrazione dell innocenza del cliente. cum nullam: proposizione concessiva (lett. sebbene non avesse scritto nessuna lettera ). de eis agerentur: proprio su quei fatti che si svolgevano in quel momento . Cicerone insiste sulla grande ca- pacità di Archia di improvvisare; ipsis rafforza il concetto: il fatto che l argomento dei versi di Archia siano eventi contemporanei, appena accaduti, conferma la sua abilità di improvvisatore ed esclude che ci sia stata una preparazione precedente. ex tempore: secondo le circostanze , tenendo conto della situazione . revocatum: participio congiunto al soggetto sottinteso dell in nitiva retta dal sottinteso vidi, che si ricava dalla frase precedente. commutatis verbis atque sententiis: ablativo assoluto; i verba sono le parole , mentre il sostantivo sententia, che signi ca innanzitutto pensiero, opinione, giudizio, concetto , indica qui le frasi . vero: qui nel senso di invece . ut per- veniret: proposizione consecutiva, di cui sic è prolettico. Hunc ego putem?: sequenza di tre domande retoriche, sempre per ni enfatici; la seconda e la terza sottintendono il complemento oggetto hunc, che si ricava dalla prima. Defendendum sottintende esse: non dovrei credere di doverlo difendere . sic: è prolettico delle quattro successive in nitive (lett. così abbiamo ricevuto , cioè imparato ). et et et: le tre occorrenze della congiunzione hanno valore correlativo. ceterarum rerum inflari: Cicerone introduce la distinzione tra la poesia, talento naturale e prodotto di un ispirazione divina, e le altre discipline, risultato di studium, doctrina e praecepta. 601

Tua vivit imago - volume 1
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Età arcaica e repubblicana