Tua vivit imago - volume 1

LA CRISI DELLA REPUBBLICA E LE GUERRE CIVILI ! repetita iuvant p. 582 10 15 20 Pate re tua consilia non sentis, constrictam iam horum omnium scientia tene ri coniurationem tuam non vides? Quid proxima, quid superiore nocte egeris, ubi fueris, quos convocaveris, quid consilii ceperis, quem nostrum ignorare arbitraris? 2. O tempora, o mores! Senatus haec intelle git, consul videt; hic tamen vivit. Vivit? Immo vero etiam in senatum venit, fit publici consilii part ceps, notat et designat oculis ad caedem unum quemque nostrum. Nos autem fortes viri satis facere rei publicae videmur, si istius furorem ac tela vitemus. Ad mortem te, Catilina, duci iussu consulis iam pridem oportebat, in te conferri pestem, quam tu in nos omnes iam diu machinaris. 3. An vero vir amplissimus, P. Scipio, pontifex maximus, Ti. Gracchum mediocriter labefactantem statum rei publicae privatus interfe cit; Catilinam orbem terrae caede atque incendiis vastare cupientem nos consules perferemus? Nam illa nimis antiqua praetere o, quod C. Servilius Aha la Sp. Maelium novis rebus studentem manu sua occ dit. Fuit, fuit ista quondam in hac re publica virtus, ut viri fortes acrioribus suppliciis civem perniciosum quam acerbissimum hostem coerce rent. Habemus senatus consultum in te, Catilina, vehe mens et grave, non deest rei publicae consilium neque auctoritas huius ordinis; nos, nos, dico aperte, consules desu mus. Pate re tua non vides?: non ti accorgi che i tuoi piani sono scoperti (pate re), non vedi che la tua congiura è ormai tenuta a freno (constrictam tene ri) dalla piena consapevolezza di tutti costoro? . Le due frasi interrogative presentano una struttura simmetrica e parallelistica secondo cui alle in nitive seguono i verbi principali (non sentis non vides). Consilia ha qui l accezione negativa di macchinazioni , trame , progetti criminosi . Quid proxima arbitraris?: le interrogative indirette ( che cosa hai fatto la scorsa notte, cosa in quella precedente, dove sei stato, chi hai convocato, quale decisione hai preso ) anticipano la principale ( chi di noi ritieni che lo ignori? ) collocata in clausola. Quos convocaveris allude ai congiurati; consilii è genitivo partitivo retto dal pronome interrogativo quid. 2. O tempora machinaris O tempora, o mores!: l esclamazione, divenuta proverbiale, sottolinea enfaticamente lo sdegno per la situazione scandalosa denunciata. Cicerone la usa anche in altre orazioni (per esempio in Verrinae II, 4, 55). haec: si riferisce al precedente consilia. hic: Cicerone ora cita Catilina in terza persona e lo addita tra gli astanti; come il seguente istius (r. 12) il pronome ha una forte connotazione spregiativa. vivit. Vivit?: l anafora sottende l adiectio, gura retorica con cui si corregge e si ampli ca il signi cato del verbo. publici consilii part ceps: part ceps regge il genitivo. 580 ad caedem: complemento di ne. Nos autem vitemus: invece a noi uomini coraggiosi sembra di compiere il nostro dovere verso lo Stato (rei publicae è dativo di vantaggio) se evitiamo la furia e le armi di costui . Autem marca il contrasto tra i servitori dello Stato e lo spudorato Catilina. oportebat: si può tradurre in italiano con il cosiddetto falso condizionale ( sarebbe stato necessario ). Nota la struttura simmetrica dell intero periodo, che si basa sul poliptoto* (te, in te, tu) e sull antitesi (in te in nos), che certamente saranno stati valorizzati dall actio, messi cioè in risalto dalla gestualità e dall espressione facciale. 3. An vero desu mus An vero perferemus?: o forse, mentre un uomo illustrissimo, Publio Scipione, ponte ce massimo, da privato cittadino (privatus, predicativo del soggetto) uccise Tiberio Gracco che minava (labefactantem, participio congiunto) moderatamente la stabilità dello Stato, noi invece in qualità di consoli (consules è predicativo del soggetto) sopporteremo (perferemus) Catilina che smania (cupientem) di devastare tutta la terra con l uccisione e con gli incendi? . Publio Cornelio Scipione Nasìca, accanito fautore degli ottimati, assassinò nel 133 a.C. Tiberio Gracco, il quale si era fatto rieleggere tribuno della plebe per sostenere una proposta di legge che prevedeva la distribuzione di ager publicus ai cittadini poveri. Di fatto però Tiberio aveva violato la norma che proibiva di ricoprire una stessa carica pubblica per più anni consecutivi. illa nimis antiqua: prolettico di quod occ dit. praetere o: Cicerone ricorre qui alla gura della praeteritio*: affermando di voler tacere qualcosa, in realtà, se ne parla. Sp. Maelium: il ricco cavaliere Spurio Melio durante una carestia aveva aiutato la plebe con elargizioni di grano. Sospettato di volersi accattivare la plebe e di mirare a farsi nominare re, si ri utò di presentarsi dinanzi al tribunale del dittatore Cincinnato e di giusti care la propria liberalità; per questa ragione nel 439 a.C. fu ucciso da Servilio Ahala, magister equitum del dittatore. Fuit, fuit ista virtus: la geminatio del verbo e l iperbato* (ista virtus) sottolineano enfaticamente il contrasto tra il passato e il presente. ut coerce rent: proposizione consecutiva. civem perniciosum acerbissimum hostem: chiasmo*. in te: Cicerone attacca ora in modo diretto Catilina, a cui prima allude con un riferimento generico (civem perniciosum). consilium neque auctoritas: il Senato ha fatto il proprio dovere prendendo sagge deliberazioni e conferendo i pieni poteri ai consoli. nos, nos: la geminatio concentra l attenzione su Cicerone e i consoli. desu mus: deesse ha qui il signi cato di venir meno al proprio dovere .

Tua vivit imago - volume 1
Tua vivit imago - volume 1
Età arcaica e repubblicana