Tua vivit imago - volume 1

L autore Cicerone LO STILE DI CICERONE equilibrio concinn tas periodare complesso Il passo presenta un unico periodo, ampio e articolato, la cui architettura risponde alla regola aurea della concinn tas, consistente nella ricerca di un equilibrio e di un armonia ottenuti tramite la corrispondenza tra gli elementi sintattici, linguistici, stilistici. La caratteristica prevalenza ciceroniana dell ipotassi sulla paratassi è evidente nell intero periodo ipotetico del I tipo. Nella protasi si habe re debe mus si individuano quattro oggetti: parentes, da cui dipende la causale quod trad ta est, deos immortalis, populum Romanum e hunc ipsum ordinem; questi ultimi tre oggetti sono connotati ciascuno da una proposizione relativa propria (rispettivamente quorum bene cio, cuius honoribus, a quo). Le subordinate presentano ciascuna uno studiato numero di elementi: la causale ha quattro soggetti (vita, patrimonium, libertas, civ tas); la prima relativa contiene due proposizioni coordinate (et tenuimus et aucti sumus); la seconda relativa presenta tre cola ( membri ) in climax*, che spostano l attenzione dal Senato (in amplissimo consilio) al consolato (in altissimo gradu dignitatis) a Roma (in hac omnium terrarum arce); alla terza relativa il superlativo magni centissimis conferisce un effetto ampli cante. L apodosi è immensum quiddam et in nitum est (r. 9), il cui soggetto è costituito dalla relativa quod vobis debeamus, da cui si dirama la lunga proposizione relativa propria di secondo grado qui reddidistis, i cui oggetti (parentum bene cia, deorum immortalium munera, populi Romani honores, vestra iudicia) richiamano in perfetta rispondenza la quaterna di oggetti della protasi. Dall apodosi dipende la consecutiva ut habuerimus reciperarimus, costruita sull antitesi* degli avverbi (antea nunc), dei complementi oggetti (singula universa) e dei complementi di mezzo (per illos per vos). All interno della consecutiva si sviluppa una proposizione condizionale implicita (cum debeamus), ancora una volta contenente una quaterna di oggetti (multa, magna, innumerabilia, omnia), i cui dativi vobis, populo Romano, parentibus, dis immortalibus si riallacciano a vestra, populi Romani, parentum, deorum immortalium (questi ultimi due disposti in chiasmo*, evidentemente per far risaltare il ruolo determinante del divino sulla vita umana). I TEMI DI CICERONE conservatorismo concordia ordinum valori tradizionali Il passo è interamente dedicato a esprimere la riconoscenza di Cicerone verso i senatori per avergli restituito, richiamandolo dall esilio, «i bene ci dei genitori, i doni degli dèi immortali, i pubblici onori del popolo romano, le nobilissime deliberazioni (rr. 10-12), così da essere per lui paragonabili ai genitori o agli dèi: in tale accostamento, certo dovuto innanzitutto alle esigenze dell occasione, è possibile, tuttavia, scorgere una manifestazione del conservatorismo ciceroniano, che accomuna qui in una visione ideale gli dèi, i genitori e i senatori. Subito dopo vengono menzionati il «popolo romano e l «ordine senatoriale , ai quali Cicerone doveva le cariche ricoperte (populum Romanum, cuius honoribus in amplissimo consilio et in altissimo gradu dignitatis atque in hac omnium terrarum arce collocati sumus, rr. 4-7) e gli onori ricevuti (hunc ipsum ordinem, a quo saepe magni centissimis decretis sumus honestati, rr. 7-8): anche in questo binomio è possibile scorgere un espressione del pensiero ciceroniano, in relazione all ideale, da lui propugnato, della concordia ordinum. Lo stesso paragone con i genitori e con gli dèi e lo stesso concetto con cui si chiude il passo si leggono anche nel discorso di ringraziamento al popolo (Post reditum ad Quirites 5), in un brano molto simile a quello in esame, che si conclude con queste parole: «i vostri onori, che ho ottenuti poco a poco, uno a uno, ora li possiedo tutti insieme ricevendoli da voi, sicché il mio debito precedente verso i genitori, gli dèi e voi stessi, è ora tutto quanto dovuto all intero popolo romano (trad. G. Bellardi). 575

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Tua vivit imago - volume 1
Età arcaica e repubblicana