PLUS - La corrispondenza epistolare a Roma

L autore Cicerone in breve Occasioni e destinatari Le lettere di Cicerone sono scritte per occasioni e in circostanze reali e indirizzate a destinatari reali. Nell epistolario si distinguono lettere assolutamente private (non solo di tipo familiare) da lettere aperte (per lo più di argomento politico), destinate cioè alla lettura da parte non del solo destinatario, ma anche di altre persone. A quest ultimo gruppo appartengono lettere in cui si espone il pensiero politico (Ad familiares I, 9) o la condotta da tenere nel governo delle province (Ad Quintum fratrem I, 1), si analizzano le caratteristiche del genere storiografico (Ad familiares V, 12) o si opera una classificazione del testo epistolare (Ad familiares II, 4). Le lettere ciceroniane Il valore dell opera La raccolta epistolare ciceroniana costituisce il primo esempio di epistolario privato del mondo antico. Le lettere rispondono alle diverse esigenze comunicative di Cicerone, che le usa per esprimere stati d animo e vicissitudini quotidiane, per sfogare dolori, preoccupazioni e amarezze, per consolare i familiari, per valutare fatti politici o comunicare i progetti della sua attività letteraria. L epistolario ciceroniano, grazie al quale la tarda repubblica è il periodo della storia antica meglio noto, oltre a presentare situazioni e problemi di un aristocratico romano del I secolo a.C., fa chiarezza sulla politica del tempo, svelandone anche gli scenari nascosti. A ragione lo storico e biografo Cornelio Nepote ( p. 352) considerava il carteggio tra Cicerone e Attico «una coerente storia di quel periodo (historiam contextam eorum temporum, Ad Atticum 16, 3) Allo spessore storico e politico delle epistole si aggiunge il loro grande valore antiquario (non mancano informazioni su come arredare le ville, organizzare eventi, sistemare i giardini, allestire una biblioteca), letterario e linguistico. Le lettere di Cicerone sono scritte in occasioni reali per destinatari reali; alcune sono private, altre destinate alla pubblica lettura. rappresentano un importante fonte storica per il periodo tardo repubblicano, ma è grande anche il rilievo letterario e linguistico. La corrispondenza epistolare a Roma Presso i Romani non esisteva un vero servizio di posta a uso dei privati; questi infatti facevano recapitare le loro lettere tramite schiavi chiamati tabellarii, cursores ( corrieri ), pueri a pedibus. Soltanto sotto Augusto fu istituzionalizzato un servizio ben regolato di posta statale (cursus publicus), di cui però si serviva lo Stato per inviare disposizioni e normative e per comunicare con sovrani e comandanti. Le lettere venivano scritte su tavolette di legno o di avorio (tabellae, codicilli, pugillares) spalmate di cera, sulle quali il testo veniva inciso tramite una punta (stilus, graphium). Presto le tavolette furono sostituite con rotoli di papiro (papyrus, charta Aegyptiaca, Niliaca), su cui si scriveva intingendo una penna di giunco o di canna (calamus) nell inchiostro vegetale (atramentum). Le facciate interne delle tavolette, quelle cioè su cui si scriveva, venivano messe l una sull altra, legate con una cordicella (linum) e munite di sigillo (signum). Dal momento che non esistevano le buste, il nome del destinatario veniva scritto sulla parte esterna della lettera. Affresco raffigurante gli strumenti della scrittura nell antica Roma. Napoli, Museo Archeologico Nazionale. 563

Tua vivit imago - volume 1
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Età arcaica e repubblicana