6. L’epistolario

LA CRISI DELLA REPUBBLICA E LE GUERRE CIVILI in breve Il De of ciis La forma epistolare Nel De of ciis Cicerone abbandona la consueta forma del dialogo e è strutturato come del metodo dossografico (esposizione delle tesi contrapposte). Il trattato infatti, composto una lettera da tre libri, è concepito come una lettera indirizzata al figlio Marco, allora studente ad Atedi Cicerone al figlio Marco. ne, sul modello dei libri Ad Marcum lium di Catone il Censore. Cicerone parla Il contenuto Il primo libro ( T21, T23, T25 e T26) tratta dei doveri (i comportamendell honestum e ti moralmente validi) improntati al concetto di honestum, ciò che è moralmente bello . dell utile e di un L honestum è costituito da quattro virtù fondamentali: sapientia, iustitia, fortitudo ( fortezza apparente conflitto d animo ) e temperantia. L ultima parte del libro è dedicata al deco rum, il conveniente (la che può venire a crearsi tra i due capacità di scegliere ciò che conviene caso per caso), il quale, essendo una sintesi di cultura, princìpi: in realtà essi raffinatezza e misura, indirizza l agire etico dell uomo perbene, garantisce autocontrollo e coincidono, poiché discrezione nei rapporti umani, è un principio regolatore in pubblico e in privato ed espresprevedono entrambi l esercizio della virtus. sione dell armonia interiore. Al principio del deco rum si conforma un galateo di buone ma- niere, un etichetta che contraddistingue un vir bonus. Nel secondo libro si parla della natura dell utile, che può arrivare a spingere alla gloria (Cicerone aveva composto poco tempo prima un trattato autonomo, il perduto De gloria), e del suo rapporto inscindibile con ciò che è onesto. Il terzo libro si sofferma sul conflitto tra l honestum e l utile e dimostra che tale conflitto è solo apparente, perché l utile coincide sempre con l honestum. Le fonti Il tema del dovere era già stato sviluppato dalle scuole filosofiche greche, in particolare dallo stoico Panezio di Rodi nel trattato Sul conveniente, che costituisce un modello per i primi due libri dell opera ciceroniana; per il terzo libro Cicerone potrebbe essersi servito di Posidonio o essere pervenuto a un originale conclusione personale dello svolgimento del tema. Il De of ciis vuole Lo scopo pedagogico Nell affrontare il problema dell educazione (morale e politica) e essere una guida della formazione di un bonus civis, Cicerone, svelando la propria visione conservatrice e arimorale, politica stocratica, si propone di fornire al figlio un manuale sul sistema dei doveri (of cia) improne culturale tati all honestum. Oltre allo scopo pedagogico personale, però, egli dichiara la propria aspiper i giovani. razione a fornire una formazione politico-culturale alla giovane generazione che dopo la crisi avrebbe dovuto ricostituire lo Stato e che nel De of ciis avrebbe potuto trovare un ideale di perfezione morale su cui fondare la convivenza civile. Lasciando un corpus di opere filosofiche, Cicerone vuole offrire la paidèia a un élite di giovani che possano a loro volta diffondere sani ideali anche tra gli altri. 6. L epistolario Il corpus delle epistole L epistolario ciceroniano consta di 864 epistole suddivise in quattro raccolte postume: sedici libri di Epistulae ad Atticum, scritte fra il 68 e il 44 a.C. all amico Tito Pomponio Attico ( T29, T31, T32); sedici libri di Epistulae ad familiares, scritte fra il 62 e il 43 a.C. a parenti (a Terenzia e ai figli è riservato l intero libro XIV T28 e T30), ad amici (il libro XVI contiene le epistole al segretario Tirone), a uomini politici e comandanti più o meno illustri; una novantina sono lettere indirizzate a Cicerone da vari corrispondenti; tre libri di Epistulae ad Quintum fratrem, scritte fra il 60 e il 54 a.C.; due libri di Epistulae ad Marcum Brutum, scritte fra l aprile e il luglio del 43 a.C. a Marco Bruto, l uccisore di Cesare. 562

Tua vivit imago - volume 1
Tua vivit imago - volume 1
Età arcaica e repubblicana