L’ORATOR

L autore Cicerone in breve „ L ORATOR Contenuto dell opera Nell estate del 46 a.C. Cicerone pubblica l Orator ( L oratore ), dedicato ancora a Bruto: la materia, presentata in forma di trattato in un solo libro, si concentra sugli scopi e la figura dell oratore ideale, che, anche qui, è espressione della concezione aristocratica dell autore ( p. 549). Il perfetto oratore deve essere capace di probare ( dimostrare ), delectare ( intrattenere piacevolmente ), ecte re ( persuadere , soprattutto nella perorazione conclusiva, facendo ricorso al pàthos). A ciascuno scopo dell oratore corrisponde uno stile (genus dicendi) diverso e adatto a particolari circostanze e temi: l umile (genus tenue) è indicato per il probare, il medio (genus medium) è funzionale al delectare, l elevato (genus grande) si addice al ecte re; quest ultimo è lo stile preferito da Cicerone, perché consente di accendere l uditorio e di trattare argomenti elevati. La seconda parte del trattato è dedicata alla prosa ampia e maestosa, alla concinn tas*, l armoniosa consonanza delle rispondenze del periodo ( p. 565), e alle clausole ritmiche, che, usate con parsimonia, conferiscono al discorso un gradevole ritmo (numerus). L Orator è un trattato Il perfetto oratore Come nel Brutus, Cicerone si sofferma sulle maniere atticiste e asiane, critica chi tiene a modello di oratoria attica il solo Lisia e ancora una volta propone Demostene quale modello ideale. Il perfetto oratore ciceroniano si distingue dai filosofi, dai sofisti, dagli storici e dai poeti; capace di convincere, appassionare, dilettare e commuovere, è in grado di usare opportunamente i tre generi oratori (dimesso, medio, sublime) e di fonderli abilmente. Egli è un colto umanista che conosce la filosofia, la storia e il diritto, che possiede le conoscenze essenziali della retorica e si prende cura delle parole, dell armonia della frase, del ritmo oratorio ( T33). Nel ritrarre la figura in cui Cicerone delinea il ritratto dell oratore perfetto. Egli ha tre obiettivi (probare, delectare, ecte re) e a ciascuno corrisponde un preciso stile. La seconda parte è dedicata alla prosa ritmica. del perfetto oratore, Cicerone propone il modello di Demostene. L orator ideale dev essere un uomo colto che padroneggia l arte della parola per persuadere, divertire ed emozionare. pdf LP 1, p. 286 il fallimento dell insurrezione di Atene il generale macedone Antìpatro pretese la consegna degli oratori antimacedoni; condannato a morte, Demostene fuggì nel tempio di Posidone nell isola di Calauria (nella Grecia meridionale), dove per non cadere nelle mani del nemico si avvelenò. Il giudizio di Cicerone Lo stile di Demostene si caratterizza per la varietà e la vigorìa, per il carattere travolgente e la ricchezza di pàthos; non stupisce quindi che «quando doveva parlare Demostene da tutte le parti della Grecia si accorresse in massa per ascoltarlo (Brutus 289, trad. E. Narducci). Cicerone ne apprezza la grandiosità dello stile e riconosce in lui un oratore «proprio compiuto alla perfezione, uno al quale non manca praticamente niente (plane quidem perfectum et quoi nihilil admodum desit Demosthenem m facile dixeris, Brutus 35). Da una lettera a Bruto (II, 4, 2) apprendiamo che Cicerone stesso esso diede scherzosamente il titolo di Filippiche alle quattordici orazioni ioni pronunciate contro Antonio: «Vado Vado constatando che le mie Filippiche che ti procurano diletto (trad. C. Di Spigno). Demostene, copia romana di un originale greco del III secolo a.C. Copenhagen, Ny Carlsberg Glyptotek. 551

Tua vivit imago - volume 1
Tua vivit imago - volume 1
Età arcaica e repubblicana