IL DE ORATORE

L autore Cicerone in breve „ IL DE ORATORE L impostazione dialogica Scritto tra il 56 e il 55 a.C., il De oratore ( Dell oratore ) è un trattato in tre libri presentati sotto forma di dialogo, scelta che delinea l opera come una novità rispetto ai manuali composti fino a questo momento, caratterizzati da un esposizione spesso arida e priva di gradevolezza estetica. Il modello principale per la tecnica del dialogo è costituito da Platone, ma, soprattutto nelle argomentazioni, è evidente l importante influsso delle opere essoteriche di Aristotele (quelle cioè rivolte al pubblico esterno alla scuola, pervenuteci solo in frammenti). Il dialogo è ambientato nel 91 a.C., nella villa tuscolana del nobile Licinio Crasso. Ha come principali interlocutori Marco Antonio e lo stesso Crasso, i due più insigni oratori dei tempi della giovinezza di Cicerone, e altri illustri personaggi quali Mucio Scèvola e Lutazio Càtulo. L ambientazione nell epoca precedente alla guerra sociale e ai contrasti civili tra Mario e Silla connota pateticamente il dialogo, che acquista il valore di un omaggio commosso agli oratori del recente passato. Il De oratore Il contenuto dei libri Nel primo libro ( T14) Crasso, il principale portavoce delle istanze ciceroniane, sostiene che l oratore ideale debba possedere, oltre a una ben salda tecnica retorica, una valida cultura enciclopedica, che contempli, oltre al diritto, alla storia e alla politica, anche le nozioni scientifiche, e in particolare la filosofia. A Crasso si oppone Antonio, il quale, non negando l importanza di una preparazione filosofica e politica, esalta il valore delle doti naturali, che si affinano con la pratica forense, e dell improvvisazione. Nel secondo libro Antonio analizza l inventio, la dispositio, la memoria; notevole è l excursus di Gaio Cesare Strabone sull importanza dell umorismo (de ridiculis, parr. 216-291), con cui l oratore dà prova della propria arguzia e prontezza di spirito e riesce anche a screditare l avversario. Nel terzo libro ( T15 e T16) Crasso espone i problemi relativi a elocutio (in particolare l ornatus) e pronuntiatio e, in generale, all actio, il modo cioè in cui l oratore deve esporre il suo discorso: questi sono i canoni più importanti dell oratoria, quelli determinanti ai fini della creazione di un buon oratore, pur senza tralasciare la necessità della cultura e della sapientia filosofica. Dalla sintesi delle posizioni di Crasso e di Antonio si delinea il profilo del perfetto oratore. Costui deve essere in possesso di una raffinata preparazione enciclopedica, dominare la retorica, che favorisce l esposizione appropriata di temi vari e facilita l opera di seduzione del pubblico, conoscere il diritto e la filosofia. Cicerone, parlando L importanza della loso a La filosofia non va disgiunta dalla retorica; chi unisce la saggezza alla conoscenza della tecnica oratoria è un doctus orator, un saggio capace di esprimersi. Il perfetto oratore supera addirittura il filosofo (III, 142) e si identifica con il politico onesto e virtuoso, le cui scelte possono essere indirizzate dalla solida preparazione culturale. A un simile civis, modello sul piano etico e civile, si può prospettare il primato della dimensione politica. Solo chi possiede Intento politico e autocelebrativo In un opera apparentemente lontana da intenti politici emerge tuttavia la concezione aristocratica dell autore: ciò è evidente nella scelta di dare voce a Crasso e ad Antonio, i due oratori che meglio hanno incarnato l ideale ciceroniano, e nell individuazione del perfetto oratore nell aristocratico ideale, che mette il potere della parola al servizio dello Stato. Proponendo il modello di un oratore dalla vasta cultura e capace di padroneggiare i tre stili, Cicerone in un certo qual modo si autorappresenta, facendo di sé l esempio della migliore oratoria del tempo. Dietro al profilo è suddiviso in tre libri, impostati come un dialogo tra illustri oratori che si svolge nel 91 a.C. nella villa di Licinio Crasso. attraverso la figura di Crasso, afferma che un perfetto oratore deve possedere una cultura universale, una formazione filosofica ed eccellere nella tecnica di dominare i cinque canoni essenziali dell ars rhetorica. conoscenza tecnica e sapientia può essere insieme perfetto oratore e civis virtuoso. del perfetto oratore si può probabilmente scorgere Cicerone stesso. 549

Tua vivit imago - volume 1
Tua vivit imago - volume 1
Età arcaica e repubblicana