PLUS - La formazione dell’alfabeto latino

DALLE ORIGINI ALLA CONQUISTA DEL MEDITERRANEO La formazione dell alfabeto latino L alfabeto latino, derivante da un alfabeto greco per mezzo di un intermediario etrusco, prende in particolare a modello e adatta alle proprie esigenze l alfabeto greco di Càlcide, città dell Eubea, usato in Italia nella colonia greca di Cuma, fondata intorno al 730-725 a.C. Nella forma fissata nel corso del III secolo a.C. include ventuno lettere; questo ordinamento presenta alcune particolarità: la lettera Z, che nell alfabeto greco occupa il sesto posto, è estranea al sistema fonetico latino originario e considerata di suono sgradevole; in età repubblicana viene soppressa dal censore Appio Claudio Cieco ( p. 63). Al suo posto verso la metà del III secolo a.C., con la riforma ortografica di Spurio Carvilio, viene introdotta la G, con cui si indica la gutturale sonora; la lettera greca koppa (Q), poi scomparsa dall alfabeto greco classico, viene impiegata per il suono k solo davanti a U seguito da vocale; il digamma ( ), in greco indicante la semivocale u, in latino indica la f, suono inesistente in greco; la lettera H segna l aspirazione (sono dunque assenti le consonanti aspirate presenti nell alfabeto greco); la lettera K, usata solo dinanzi ad A, esprime il suono della lettera greca kappa; quando si introduce il segno G, C prende il posto della K, che però rimane come residuo arcaico nell iniziale di alcuni nomi propri e per indicare il marchio impresso al kalumniator, il falso accusatore; il segno V viene usato, inizialmente, per indicare sia la vocale u sia la consonante v, che solo in seguito si impone nella pronuncia del latino. La distinzione tra i segni U e V è operata dall umanista Pierre de la Ramée (1515-1572). Alla fine del II secolo a.C., per la trascrizione di parole greche viene introdotta la Y (o i greca ) e reintrodotta in breve Il latino, lingua La nascita del latino nel Latium vetus Il latino appartiene alla famiglia linguistica indoeuropea, si dell indoeuropeo; fa parte cioè di un insieme di lingue derivanti da una lingua madre , sviluppa nell ambito una lingua comune, l indoeuropeo appunto, parlata tra il IV e il III millennio a.C. probabildel Latium vetus. mente in una zona della steppa euroasiatica. Nello specifico, il latino rientra nel cosiddetto gruppo italico (al quale alcuni linguisti riconducono anche le lingue osco-umbre, cioè l osco, l umbro e i dialetti sabellici) e nella sottofamiglia latino-falisca, che si sviluppa nell ambito del territorio noto come Latium vetus. , questo, il Lazio antico , la regione compresa tra il Tevere, a nord, e la zona dell attuale Terracina a sud (dove però la divisione è archeologicamente più incerta). La compresenza di più civiltà nel Latium vetus favorisce, nel tempo, l instaurarsi di rapporti politico-economici di varia natura, l assunzione di nuovi modelli culturali e, naturalmente, l arricchimento della lingua latina, che nel corso dei secoli ingloba al suo interno elementi italici, etruschi e greci. L antico Latium vetus. 54

Tua vivit imago - volume 1
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Età arcaica e repubblicana