2. Italo Calvino • Lucrezio maestro di leggerezza

BRANI CRITICI Programmazione della forma del testo e programmazione della forma del destinatario convergono a un unica istanza letteraria. L impulso didascalico (urgente quanto una missione) e la struttura del lettore hanno nel sublime un modello cui il poeta adegua il discorso, e cui il lettore deve adeguare i comportamenti. Questa natura, grandiosa e sublime, una volta mostrate le sue leggi nascoste, funziona di fatto come uno specchio che riflette l animo di chi la contempla, diventa una struttura che agisce nella coscienza di colui che guarda: avviene insomma uno scambio tra lo spettacolo e lo spettatore. 35 (G.B. Conte, Generi e lettori. Lucrezio, l elegia d amore, l enciclopedia di Plinio, Mondadori, Milano 1991) Comprendere il PENSIERO CRITICO 1. Spiega che cosa intende Gian Biagio Conte definendo l èthos del genere didascalico di tradizione ellenistica come «eminentemente encomiastico . 2. In che modo Lucrezio si oppone a una visione della Natura come miracolo ? 3. Che cosa significa la frase «il sublime [ ] è categoria etico-estetica (rr. 22-23)? Quali implicazioni ha nel pensiero di Lucrezio? 2. Italo Calvino Lucrezio maestro di leggerezza Tra i massimi scrittori del Novecento italiano, Italo Calvino (1923-1985) era stato invitato a tenere delle lezioni nell anno accademico 1985-1986 presso la Harvard University. Tema prescelto, Six Memos for the Next Millennium (Sei proposte per il prossimo millennio). La morte lo colse nel settembre 1985, prima che potesse concludere la stesura de nitiva del saggio, che risulta comunque largamente compiuto e che è stato pubblicato in italiano con il titolo di Lezioni americane. Nella prima lezione, dal suggestivo titolo di Leggerezza , Calvino discute tra l altro il suo rapporto, breve ma intenso, con il poema di Lucrezio, a partire dalla dissezione di un concetto che egli ritiene centrale nella sua poetica e nella sua esperienza di vita: la ricerca della mobilità e della leggerezza, appunto, dell immaginazione, il desiderio di volare, come il mitico Pèrseo, «in un altro spazio . Lucrezio, peraltro, ritorna più volte nelle Lezioni, perché, oltre che della «leggerezza , è maestro di altre caratteristiche: rapidità, esattezza, visibilità, molteplicità. Con singolare prescienza, Calvino individua questa tensione verso la leggerezza anche negli sviluppi della scienza contemporanea: dal DNA ai bits ai quark, «oggi ogni ramo della scienza sembra ci voglia dimostrare che il mondo si regge su entità sottilissime . Ed è in questa geniale connessione tra campi diversi del sapere che Calvino inserisce, cogliendone appieno la profonda modernità, il poema di Lucrezio. 5 10 530 legittimo estrapolare dal discorso delle scienze un immagine del mondo che corrisponda ai miei desideri? Se l operazione che sto tentando mi attrae, è perché sento che essa potrebbe riannodarsi a un filo molto antico nella storia della poesia. Il De rerum natura di Lucrezio è la prima grande opera di poesia in cui la conoscenza del mondo diventa dissoluzione della compattezza del mondo, percezione di ciò che è infinitamente minuto e mobile e leggero. Lucrezio vuole scrivere il poema della materia ma ci avverte subito che la vera realtà di questa materia è fatta di corpuscoli invisibili. il poeta della concretezza fisica, vista nella sua sostanza permanente e immutabile, ma per prima cosa ci dice che il vuoto è altrettanto concreto che i corpi solidi. La più grande preoccupazione di Lucrezio sembra quella di evitare che il peso della materia ci schiacci. Al momento di stabilire le rigorose leggi meccaniche che determinano ogni evento, egli sente il bisogno di permettere agli atomi delle deviazioni imprevedibili dalla linea retta, tali da garantire la libertà tanto alla materia quanto agli esseri umani. La poesia dell invisibile, la

Tua vivit imago - volume 1
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Età arcaica e repubblicana