T12 LAT - L’anima non sopravvive al corpo

L autore Lucrezio FINO A NOI T12 L anima non sopravvive al corpo Il tòpos dell anima come vas tratto da De rerum natura III, 417-444 LATINO Un breve proemio al mezzo (un secondo proemio che si preoccupa di enunciare le scelte di poetica, in conformità con la tradizione della poesia alessandrina) sollecita nuovamente l attenzione di Memmio alle soglie della parte centrale del terzo libro, dove più serrata e completa è la dimostrazione della tesi che mors nihil ad nos ( la morte non è nulla per noi ). Ai vv. 425-444 Lucrezio offre una formulazione concisa e molto rigorosa della tesi centrale che l anima non può sopravvivere al corpo (e che quindi è stolto preoccuparsi di un aldilà che non esiste). Metro: esametri 420 425 430 Nu nc a ge , na t vo s | a n ma nt bu s e t mo rta l s Nunc age, nativos animantibus et mortalis esse animos animasque levis ut noscere possis, conquisita diu dulcique reperta labore digna tua pergam disponere carmina vita. Tu fac utrumque uno sub iungas nomine eorum atque animam verbi causa cum dicere pergam, mortalem esse docens, animum quoque dicere credas, quatenus est unum inter se coniunctaque res est. Principio quoniam tenuem constare minutis corporibus docui multoque minoribus esse principiis factam quam liquidus umor aqua i aut nebula aut fumus (nam longe mobilitate praestat et a tenui causa magis icta movetur, quippe ubi imaginibus fumi nebulaeque movetur; quod genus in somnis sopiti ubi cernimus alte exhalare vaporem altaria ferreque fumum; nam procul haec dubio nobis simulacra geruntur) 417-420. Nunc age carmina vita Questo breve proemio riprende in forma succinta la celebrazione del patrono Memmio e segnala il passaggio alla parte centrale del libro (vv. 417-829), dove Lucrezio dispiega le varie prove a sostegno della mortalità dell anima. Costruisci: Nunc age, ut possis noscere animantibus nativos et mortalis esse animos animasque levis, pergam disponere carmina conquista diu reperta dulcique labore digna tua vita. Nunc age: e ora , formula di transizione usata molte volte da Lucrezio. animantibus esse: dativo di possesso, il cui soggetto è animos animasque. animos animasque: la distinzione tra animo (sostanza coordinatrice delle funzioni psichiche di un individuo, collocata nel petto) e anima (sostanza sparsa per tutto il corpo e obbediente all animo) è di grande importanza concettuale: l animo e l anima nascono con il corpo (nativos), cioè non preesistono a esso, e con il corpo muoiono (mortalis). Non esiste quindi nessun oltretomba. digna tua... vita: cioè all altezza dei meriti e dello status sociale di Memmio. 421-424. Tu fac res est Tu: l enfasi dell appello al lettore ricorda la costante attenzione che l autore rivolge alla comunicazione ef cace, persuasiva, sia con Memmio, il destinatario menzionato esplicitamente nel testo, che con gli altri lettori del poema. fac iungas: è sottinteso un ut. verbi causa: per esempio . animum est: il soggetto è plurale (animus e anima, per i quali vedi nota ai vv. 417- Audio LETTURA 420; nota infatti inter se, tra loro ), ma il verbo al singolare (est) è determinato dal predicato, che è singolare (unum, e poi res). La poesia latina ammette quest uso in quasi tutte le epoche. 425-428. Principio fumus quoniam: introduce la premessa maggiore del sillogismo ( analisi); il soggetto, animam, rimane sottinteso no al v. 437. docui: Lucrezio si riferisce a quanto esposto poco prima (III, 177-230). aqua i: genitivo arcaico in -a i. 428-433. nam longe geruntur Questi versi costituiscono una parentesi in cui si dimostra un punto subordinato rispetto alla linea centrale dell argomentazione, basata sull analogia tra la tessitura atomica dell anima e quella di composti come l acqua o il fumo, dei quali l anima è anzi più sottile. praestat: sottintende principia aquae, nebulae et fumi. quippe ubi: dal momento che . quod geruntur: come quando (ubi), assopiti nel sonno (in somnis sopiti), vediamo (cernimus) che gli altari (altaria) emanano verso l alto il vapore (alte exhalare vaporem) e sprigionano fumo; infatti non c è dubbio questi sono simulacri che giungono no a noi . Ferreque fumum è formula allitterante; simulacra, termine frequente in Lucrezio, indica le immagini emesse dagli oggetti, che sono causa della visione ( T6). 507

Tua vivit imago - volume 1
Tua vivit imago - volume 1
Età arcaica e repubblicana