Tua vivit imago - volume 1

L'ET DIPATRIMONIO CESARE Il mondo della classicità ci ha lasciato un patrimonio, che è di ieri come di oggi: è nostro compito conoscerlo, custodirlo e valorizzarlo. DI IERI E DI OGGI Cesare zale dove si tenevano le assemblee, nonché della tribuna dei rostri, uno dei luoghi più significativi della vita politica della Roma repubblicana, da dove gli oratori parlavano alla folla riunita nel Comizio. A partire dall età dei Gracchi, il Foro diviene il luogo simbolo deii conflitti sempre più violenti internii allo Stato romano. Non per caso è rimasta emblematica, a tale propo-sito, la frase attribuita a Gaio Grac-co da Cicerone, secondo il quale ill tribuno avrebbe gettato i pugnalii nel Foro : «Ma G. Gracco con lee turbolenze e con quei pugnali, chee o egli stesso riconobbe d aver gettato nel Foro, affinché con essi i citta-n dini si sgozzassero fra di loro, non capovolse forse del tutto le condi-zioni dello Stato? (De legibus III,, 20, trad. L. Ferrero). I ROSTRI I rostri erano armi offensive monta-te sulle antiche navi da guerra: sul-la prua veniva innestato, in basso,, uno sperone (rostrum) che dovevaa perforare e sventrare le navi nemi-che. Nel 338 a.C. la tribuna ufficia-le dalla quale si arringava il popolo o venne ornata con i rostri tolti allee navi degli Anziati come bottino dii guerra: da allora si chiamarono ro-stra la tribuna stessa e lo spazio dell Foro ad essa adiacente. Il Foro romano IL CUORE DELLA ROMA REPUBBLICANA Nella civiltà romana, il foro era il punto d incontro ufficiale dei cittadini, che vi si recavano per partecipare o per assistere alle faccende politiche, amministrative ed economiche che riguardavano la comunità. Tutte le città ne possedevano uno, ma il più famoso è ovviamente quello di Roma, che si trova nello spazio compreso tra piazza Venezia e il Colosseo, attraversato dalla via dei Fori imperiali (realizzata negli anni Trenta); forma, insieme all area del Palatino, il complesso archeologico più grande e importante al mondo. La storia del Foro Romano ha inizio con la bonifica dell area, in origine parzialmente paludosa, realizzata tramite la costruzione di una delle prime opere urbanistiche della Roma più antica: la Cloaca maxi- ma, un grande sistema di drenaggio delle acque. Durante l età repubblicana, il Foro ospitava tutti i grandi edifici pubblici e sacri di Roma; costellato da alcuni dei più antichi templi romani, come quelli di Saturno o dei Dioscùri, nel corso del tempo si trasformò sempre più da luogo di mercato a spazio dell agone politico: al posto delle botteghe artigiane sorsero diverse basiliche, grandi luoghi coperti, porticati, di pianta rettangolare, nei quali si tenevano riunioni, processi e altre attività. Il Foro ospitava anche la Curia, il luogo di riunione del Senato, fondata secondo la tradizione dal re Tullo Ostilio. Gran parte dell assetto del Foro che si può ricostruire in base ai resti si deve a Cesare, compresa l attuale ubicazione della Curia e del Comizio, il piaz- LA CRISI DELLA REPUBBLICA GUERRE PATRIMONIO DIE LE IERI E DICIVILI OGGI Uno dei tratti più distintivi della contemporanea società globale rispetto a un passato anche relativamente recente è stato indicato nel venir meno di quegli spazi urbani (il foro delle antiche città, le piazze di quelle medievali e moderne) nei quali la comunità si riuniva per ragioni commerciali, politiche, religiose, festive, ludico-sportive, trovando in queste occasioni di incontro, scambio e condivisione le ragioni del proprio stare insieme. Secondo l antropologo francese Marc Augé, gli spazi nei quali si riunisce oggi la folla sono non-luoghi , cioè luoghi privi di identità, anonimi, staccati da qualsiasi rapporto con il contesto sociale, con la tradizione e con la storia: aeroporti, stazioni, autogrill, centri commerciali, supermercati, alberghi. I non-luoghi, nei quali nessuno conosce nessuno, non sono necessariamente, di per sé, qualcosa di negativo, ma il fatto che siano divenuti i principali spazi di aggregazione per l uomo contemporaneo rende, di fatto, impossibile quella vita comunitaria che fioriva con grande vivacità nel cuore del tessuto urbano antico (il foro) e moderno (la piazza). Ci sono luoghi di aggregazione nei quali ti senti parte di una comunità solidale (per esempio di tuoi coetanei)? Se non ci sono, ne senti la mancanza o pensi che le nuove piazze rappresentate dai social network possano sostituvelarium ire, almeno in parte, le vecchie modalità di incontro? Il Colosseo L imperatore Vespasiano fece costruire un anfiteatro che dalla sua gens prende il nome: l Anfiteatro Flavio. Iniziato nel 72 d.C., l edificio fu inaugurato da Tito nell 80 e completato da Domiziano nel 90 d.C. Nel Medioevo, per la vicinanza con il colosso del dio Sole in cui era stata trasformata la precedente statua di Nerone, l anfiteatro cominciò a essere chiamato semplicemente Colosseo . L arena ospitava i combattimenti tra gladiatori (i ludi gladiatori) e le simulazioni di caccia con l impiego di belve esotiche e feroci (le venationes). L accesso degli spettatori era gratuito, ma la loro disposizione sulle gradinate era basata su criteri di appartenenza sociale ed etnica. L autore Cesare mondo di realtà proprie di un interpretazione latina barquale era quello dei popoli sentito come diverso, a quelle celtiche sono assimilate bari: come le divinità polatino, e come le istituzioni del pantheon greco e definite e dei Germani sono litiche e sociali dei Galli così romane, usati per quelle con gli stessi termini per quei territori sono descritti anche gli animali di quelli noti ai lettori di Cesare. mezzo dell analogia con , nota directum his, quae nobis summo sicut cornibus: 2. ab eius r. duntu diffun late ue palmae ramiq marisque 3. Eadem est feminae magnitudonatura, eadem forma que cornuum. COMPRENSIONE che contribuiscono 1. Quali sono gli elementi Ercinia il suo carattere a conferire alla selva selvaggio e quasi misterioso? da Cesare, certamente 2. Tra gli animali descritti e curioso, perché, in l uro è quello più strano maggiormente la nostra quanto estinto, stimola to come un grosso fantasia. rappresenta possono ammirare delle bovino cornuto (se ne le pitture rupestri della rappresentazioni tra da Francia) impossibile grotta di Lascaux in i sono, secondo Cesare, addomesticare. Quali suoi rapporti con l uomo? COMPETENZE ATTIVE cazion CA I e C VI Edu simile al cer1. Vi è un quadrupede alla fronte, vo, che porta in mezzo solo corno tra le due orecchie, un quelli degli più alto e più diritto di alla somanimali a noi noti, 2. che palma, in mità si divide, come una 3. Uguarami di grande estensione. maschio e le è la corporatura del anche la della femmina, ed uguali delle corna. grandezza e la forma brano descrive alcun Per approfondire Il osciuti ai lettori di Ce animali reali ma scon compaiono gli uri, ch realistico. Tra questi seguito ai mutamen in , oppo tempo. Purtr specie animali so all inquinamento, molte to argomento; prep ques nta affro ze Scien ali europee orm anim ie alcune delle spec I e C VI cazion Traduzione di F. Brindesi CA Traduzione di C. Carena note ram fem mas este IVE COMPETENZE ATT la traduzione di della renna. Confronta 26 dedicato alla descrizione Brindesi. Quali sono a tuo avviso le il passo del capitolo Fausto Leggi in lingua latina di Carlo Carena e di Qual è, secondo te, rr. 12-15 con quelle vicina al testo originale? Adriano Pennacini alle Quale ti sembra la più passo. tra le tre traduzioni? differenze più vistose traduzione letterale del Proponi infine una tua la più efficace e perché? NTO TRADUZIONI A CONFRO di un 1. C è un bue con l aspetto cuius a che esce in 1. Est bos cervi figura, cervo e un corno solo unum le orecchie, media fronte inter aures mezzo alla fronte tra magisque noi cornu exsistit excelsius e diritto delle corna a nota sunt, più alto si allarga con directum his, quae nobis note; 2. alla sommità summo sicut 3. La cornibus: 2. ab eius ramificazioni quasi palmate. del diffunduntur. late struttura ramique palmae femmina ha la stessa marisque e stessa 3. Eadem est feminae maschio, stessa forma magnitudonatura, eadem forma estensione di corna. que cornuum. Fino al XIX secolo l arena del Colosseo era coperta da una pavimentazione in legno, a sua volta ricoperta di sabbia, che rendeva l aspetto dell anfiteatro molto simile a come doveva apparire nell antichità. Fino a noi TIFO E VIOLENZA: UNA COSTANTE DELLA STORIA? CESARE E L ANFITEATRO arena gradinate attico 299 Ma perché se è stato costruito nel I secolo d.C., presentiamo qui, in relazione al contesto storico dell età di Cesare, il Colosseo? Perché proprio Cesare fu uno dei primi che, nel 46 a.C., fece costruire un anfiteatro di legno nel foro di Roma. Fin dalla gioventù egli aveva ben appreso la potenza del meccanismo clientelare ed era famoso per la magnificenza dei giochi da lui organizzati, in cui faceva combattere centinaia di gladiatori. Secondo Plinio, l anfiteatro fu inventato a Roma nel 53 a.C. da Scribonio Curione: costui era canditato al tribunato e attirò l attenzione degli elettori facendo costruire due teatri in legno montati su perni, tangenti tra loro lungo il lato curvo. Durante la mattina vi si svolgevano spettacoli teatrali, ma nel pomeriggio, durante i giochi gladiatori, i due teatri venivano fatti ruotare di 180° in modo che i due emicicli andassero a formare un ovale, appunto l anfiteatro (da amphi, intorno , e theatron, teatro ). La passione del pubblico antico per i combattimenti dei gladiatori non era molto diversa da quella delle moderne folle che assistono alle partite di calcio ed era all origine di violenze, scontri e incidenti sorprendentemente simili a quelle che funestano l attuale tifo sportivo. Lo storico Tacito (ca 55-120 d.C.) racconta per esempio che nel 59 a.C. in Campania «futili incidenti diedero origine a violenti scontri, con morti, tra gli abitanti di Nocera e quelli di Pompei, durante uno spettacolo di gladiatori [ ]. Cominciarono, con l intemperanza tipica delle cittadine di provincia, a ZJHTIPHYZP PUZ\S[P WVP ZHZZP WLY UPYL JVS TL[[LYL mano alla spada; ebbero la meglio quelli di Pompei, presso i quali si dava lo spettacolo. Molti di Nocera furono riportati nella loro città col corpo mutilato o segnato da ferite, e parecchi piangevano la morte di NSP V NLUP[VYP 0S WYPUJPWL B5LYVULD H K~ S PUJOPLZ[H sugli incidenti al senato e il senato ai consoli. Poi, X\HUKV SH MHJJLUKH YP[VYU~ HS ZLUH[V HP 7VTWLPHUP furono vietate per dieci anni simili riunioni (Annales ?0= [YHK 4 :[LMHUVUP TLU[YL NSP VYNHUPaaH[VYP dello spettacolo furono addirittura mandati in esilio. anfiteatro romano teatro greco Sembra dunque che un rapporto tra tifo sportivo e manifestazioni di violenza collettiva sia una costante della storia, almeno in alcune culture: premesso che la violenza non può mai essere giustificata, come ti spieghi l esistenza di tale rapporto? A tuo avviso, è la passione portata all eccesso a degenerare in comportamenti irrazionali oppure il tifo è soltanto un pretesto per poter dare sfogo a pulsioni connaturate all essere umano? ingresso Il Colosseo ha pianta ellittica ed è costituito da tre piani sovrapposti più un attico. Tutto l edificio in origine era rivestito in travertino bianco ed era abbellito da statue collocate nelle arcate di tutti e tre i piani. Vi si accedeva da ottanta ingressi che si aprivano in corridoi coperti disposti su più livelli e collegati tra loro tramite scale. 334 Laboratorio sul testo Testo latino Fu il poeta del I secolo d.C. Giovenale (Satire X, 81) a coniare la formula panem et circenses per descrivere uno dei meccanismi di demogogia popolare più influenti sulle masse romane. L espressione indicava un sistema di controllo della plebe della città di Roma che, partito quasi in sordina in epoca repubblicana, si era progressivamente trasformato in routine: elargire a una parte del popolo donazioni di frumento e regalargli contemporaneamente la possibilità di assistere gratis agli spettacoli che si tenevano non solo nelle arene, ma anche nei circhi, negli stadi e nei teatri era una strategia indispensabile per creare una rete di clientes e scalare così i vertici della popolarità politica. I NON-LUOGHI NON-LUOGHI DELLA CONTEMPORANEIT CON C ONTEMPORANEIT 298 Quelli che della Germania Animali fantastici lui e animali sconosciuti per qui Cesare ritrae sono al descrivere, fa ricorso per i suoi lettori: dovendoli Così, più familiari ai Romani. confronto con animali incrocio ta come una sorta di la renna è rappresenta come le alci sono raffigurate tra un bue e un cervo, dei tori grandi quasi come grandi capre, gli uri come è una forma di questa anche elefanti. A suo modo, Il contesto storico L età di Cesare PANEM ET CIRCENSES Fino F ino a noi di la selva Ercinia: si tratta OBIETTIVO animali che popolano presentati in modo non LA VITA brano descrive alcuni Per approfondire Il quindi quasi fantastici , SULLA TERRA diverso ai lettori di Cesare, e che si sono estinti da animali reali ma sconosciuti vivevano in Europa e dovuto compaiono gli uri, che e dell habitat naturale realistico. Tra questi di climatici o all alterazion . Con il tuo docente seguito ai mutamenti tempo. Purtroppo, in state condannate all estinzione PowerPoint che mostrino specie animali sono decina di slides su una all inquinamento, molte scomparsa. almeno argomento; prepara hanno portato alla loro Scienze affronta questo e le possibili cause che europee ormai estinte alcune delle specie animali 15 335 Tante occasioni per discutere temi legati all Educazione civica e all Agenda 2030. Edu 727 Gli approfondimenti e gli spunti interdisciplinari verbum de verbo / Humanitas / L humanitas ciceroniana Plus affondi per scoprire la cultura latina A Cicerone si deve lo sviluppo e la codificazione del concetto di humanitas in un senso diverso da quello che abbiamo individuato nelle opere di Terenzio ( p. 227): con lui il termine si specializza e assume il significato di cultura raffinata ed enciclopedica, che rende gli uomini migliori. Come si legge nella Pro Archia (15), «che siano esistiti molti uomini insigni per doti intellettuali e morali se pure privi di cultura, e che per una naturale predisposizione che ha oserei dire del sovrumano siano da sé stessi, spontaneamente, diventati pieni di as- Il termine humanitas si legge per la prima volta in autori posteriori a Terenzio: in Varrone ( p. 345) e soprattutto in Cicerone ( p. 537), che codifica il concetto e lo trasmette alla cultura delle epoche successive. Tuttavia l idea della quale il concetto è espressione nasce nel contesto dell incontro tra le culture greca e romana all epoca di Terenzio che non per caso usa molto spesso il sostantivo homo e l aggettivo humanus e del circolo degli Scipioni : si deve, in particolare, al filosofo stoico Panezio di Rodi una spinta decisiva alla riflessione sull umanità intesa come disposizione d animo positiva e aperta verso gli altri, in greco philantropìa (da filo-, che ama , e ànthropos, essere umano ). Tuttavia non si deve pensare che l humanitas coincida con un sistema di valori prevalentemente importati dal mondo greco. Infatti, mentre il concetto di philantropìa nasce da una sennato equilibrio e di severa dignità, io l ammetto [ ]. Contemporaneamente, però, io sostengo che quando a delle doti naturali eccelse e brillanti s aggiunge una sistematica formazione culturale, allora sì che di solito ne vien fuori quel modello di perfezione che è cosa tutta eccezionale e altrimenti indefinibile (trad. G. Bellardi). Su questo concetto, centrale nel pensiero di Cicerone e destinato a esercitare un immensa influenza sulla cultura europea e mondiale, puoi leggere la lettura critica alla fine del capitolo ( p. 665). Bassorilievo di II-I secolo a.C. raffigurante un insegnante e i suoi studenti in una scuola romana. visione del mondo pessimistica, che si concentra sui limiti e sulla precarietà della condizione umana, quello di humanitas è ispirato invece a un atteggiamento pragmatico e ottimistico, che crede nei valori e nelle capacità dell uomo. Come ha osservato il grande latinista Alfonso Traina (1925-2019), nella cultura romana «homo e humanus hanno un significato pregnante, una risonanza positiva, diversa da quella prevalentemente negativa di nthropos [ essere umano ] che ereditava da brot s [ mortale ] l originaria concezione pessimistica degli uomini effimeri e infelici contrapposti agli dei beati e immortali. A Roma c è un altro senso dell umano, più ottimistico e concreto, si direbbe giuridico, perché l uomo agisce in un mondo armonicamente ordinato in una gerarchia di valori che vanno dalla famiglia agli dei: e tutti li contiene e riassume un altro concetto intraducibile in greco, la pietas . 227 618 Verbum de verbo schede lessicali su termini rilevanti Graece loqui confronto con la letteratura e la cultura greche gr ce loqui I riferimenti greci di Ennio Enn LA CRISI DELLA REPUBBLICA E LE GUERRE CIVILI VIVA VOX letteratura teratura tera rat atura ra e stori storia stor riia dell de ell ll l a arte ar rte r rt e LAt CRISI LA MORTE DI CICERONE NARRATA DA TITO LIVIO Il retore e storico Seneca il Vecchio (vissuto a cavallo tra il I secolo a.C. e il I secolo d.C.) tramanda un passo sull uccisione di Cicerone presente nel CXX libro, ormai perduto, dell opera dello storico Livio, fonte importantissima sull ultimo secolo della storia repubblicana. Il libro liviano fu pubblicato nel 14 d.C., cioè dopo circa trent anni dall evento, ma è chiaro in esso l intento dell autore di assolvere Ottaviano e di attribuire al solo Antonio la colpa della morte dell oratore. Subito prima che i triumviri arrivassero a Roma Marco Cicerone si allontanò, tenendo per certo ed era la verità che egli non avesse più possibilità di sfuggire ad Antonio di quante ne avessero Bruto e Cassio di sottrarsi a Cesare. In un primo momento fuggì nella villa di Tuscolo, poi, per Gli animali nella letteratura e nell arte strade secondarie, ndarie, partì per quella di Formia, con l intenzione di imbarcarsi barcarsi a Gaeta. Da qui più volte la nave si spinse al largo; riportavano indiego; ma ora i venti contrari la riporta CIVILI tro, ora lui stesso non riusciva a tollerare l oscillazione deltesso no LE GUERRE BBLICA E DELLA REPU alla fine lo prese il la nave sbattuta in tempesta; tuta dalle onde LA CRISI ia osofdella fil tedio della fuga direzione uga e della vita: risalì la costa in villa, distante e un miglio abbondante dal mare, e disse «moico encicloped etto rirò nella patria ho salvato . A quanto pare, tria che ch tante volte ivo Il prog tentat sono il primo di Varrone torio gli schiavi erano pronti a combattere, e fedelrano p un reper Le Disciplinae con coraggio di realizzare soltanto cultura latina nellaloro preceduto e di tà, ma Cicerone stesso ordinò diicodeporre rone st del sapere,la lettiga che però encicloped di Catone, m filium affrontare serenamente quello che Marcu la sorte iniqua avesse erenam dai Libri ad o. più pratic carattere moderno, il imposto. Quindi il capo dalla lettiga esenso presentò uindi sporse s avevano lopedia in e La prima encic e alfabeticonon l ordinquesto di collo immobile; mozzata. bile; la testa venne secondoMa da decine organizzata autore, ma di una da un sologli tagliarono fu sufficiente ottusa crudeltà deinonsoldati: e alla ot specialista realizzata no dei quali ento oratori, ciascu nel Settec collabrinfacciato anche le mani, direalizz averatascritto ani, alle quali veniva line, è quella die, ou clopé o più discip francesi: l Ency contro Antonio. adistiAntonio e per suo nio. La testa fu recata arts et dagli illumin sciences, des des né ato raison ario ragion nnaire ordine fu affissa sui Rostri: la tribuna fissa tra le due mani Dictio o diziondalla iclopedia, coordinata métiers ( Enc mestieri ), desconsole, quale era stato ascoltato come e arti poie dei tante volte re e ato asco e, delle ) come diretto delle scienz (1713-1784 ot contro come ex console, anno Antonio, nsole, e poi p quello stesso -1783) come da Denis Dider mbert (1717 Baptiste d Ale oltre 180 da Jeanata da suscitando per la sua eloquenza una ammirazione mai pri-di Voltaire e realizz scientifico, calibro consulente nomiadel es ma concessa Sollevando stento sa a nessuna nessu voce umana. i, tra i quali e Jean-Jacqu collaborator la letteratura squieu perle membra del gli occhi bagnati potevano gnati di lacrime lac e Montefissare a. di tutti per la music aggiornato Rousseau cittadino trucidato. cidato. repertorio die, il cui a essere un Oltre clopé scenza, l Ency Oltre a coniugare motivi e tratti tipici ici dell epigramma di ascendenza ellenistica con la consueta onsueta soggettività catulliana, il piccolo ciclo ciclo del passero presente nel Liber permette allo stesso esso tempo uno sguardo sulla presenza degli animali ali domestici nella vita quotidiana, nell arte e nella letteratura teratura antiche. Nella vita quotidiana L animale domestico più presente nelle case romane era il cane, usato anche come animale da guardia (gli archeologi eologi hanno rinvenuto in moltissimi siti mosaici o graffiti con la scritta cave ve canem, attenti al a cane ). ane ). Ma anche gli uccelli, ccelli, soprattutto colombe, olombe, gazze, pappagallini, appagallini, usignoli, gnoli, merli e passerotti, pa rotti, erano molto amati. Le fonti citano anche lepri e scimmie tra gli animali da compagnia mpagnia (Plinio, Naturalis Historia VIII, 216), mentre sembra che i gatti non fossero presenti nelle case e che he a essi fosse preferita la donnola. Nell arte Sin dall epoca classica glili animali costituiscono uno dei soggetti favoriti riti dell arte scultorea e pittorica e dei mosaici antichi. ntichi. Basti pensare ai diversi animali mitologici e legati a storie di metamorfosi, alle scene di caccia, a singole statue che originariamente potevano far partearti di pratiche delle completa descrizioneun gruppo scultoreo di tavole ta ispira (Seneca eca il Vecch Vecchio, Suasoriae 6,i della 17, cono trad.veM. i camp 1751, era anche nelLentano) la Incisione la via Appia e appar un lato, primo volum culturale: da o progetto basata sul a un ben precis ia era quella faceva propr n, sulla o e Newto visione che , entale di Galile e John Locke metodo sperim Francis Bacon e raffigurante l assassinio l di Cicerone lungo ista di ali, liberali filosofia empir i costituzion amenti politic nel 43 a.C. C Collezione privata. offrire non di orient e sugli si proponeva i; dall altro, he, ma democratic cenze teoric conos di serie soltanto una 540 ia e una anche ata da miglia tec he, corred lle tecnic e delle ma tive. trative illustra a per la velata e perseguitat hie r Censurata mo e alle gerarc all assolutis tta nel os ara ostilità chiara infine interro e, l opera fu s volume, ma iastich o clesia eccles al settim a o era giunta qu fu portata 57, quand 1757, 1772, nel tardi, Dettaglio di un affresco dieci e anno più di una icazio he ne degli ultimi ualch qualc villa romana a tecnica, o con la pubbl nei pressi di Napoli iment cultur ompim comp i. Sintesi della un uccello. ica e volumraffigurante politica, giurid scientifica, in ascesa, borghesia filosofica della derata die è consi l Encyclopé o 388molti come il presuppost da zione della Rivolu ideologico ). ( es (1789 francese l van Loo, : Louis-Miche A sinistra t, 1767. Parigi, Denis Didero Ritratto di Louvre. de La Tour, Museo del e Quentin A destra: Mauric aptiste Le Rond Louvre. Jean-B Musée du Ritratto di 1753. Parigi, bert, d Alem Viva vox ritratti d autore dalla viva voce di autori latini 358 370 Le poe DELLA in bre ve REPU BBLIC A E LE Il passo di Ennio ruota intorno ad alcune ttematiche letteratura già ampiamente presenti nella letteratur greca (epica e tragica) sullo stesso argomento: argome marito; il ribaltamento della sorte e l assenza del m supplica e il il senso di privazione; il motivo della suppl drammatica della dramma dell esilio; la rievocazione dramm di distruzione di Troia, con l incendio e l uccisione l uccis Priamo presso l altare; l invocazione finale al padre, alla patria, alla rocca di Ilio. Modello dell Andromacha aechmalo tis ssembrano essere, in particolare, due tragedie di Euri Euripide (V secolo a.C.), Le Troiane e l Andromaca l Andromaca, della che Ennio avrebbe fuso con la tecnica de scena il contaminatio. Entrambe mettono in scen guerra di destino della moglie di Ettore dopo la gue della città, Troia: Le Troiane subito dopo la caduta de l Andromaca a distanza di qualche tempo. tempo Nelle cuba un Troiane l eroina pronuncia insieme a cub diretto del lamento che potrebbe essere il modello d brano che abbiamo letto. Ennio c è Alle spalle, però, sia di Euripide sia di En anche lei l Andromaca omerica, che pronuncia anc ( (Iliade XXIV, 725-728) un celebre lamento sulla GUER sie di (come la cagna ferita, copia di un originale di Catullo RE CIV si soff Lisippo, ILI ermano La conservata al Museo Barracco di Roma), oppure poes ai riflessio spesso ia de zonte su serpenti marini vividamente rappresentati ninel lla ce poefamoso cul tiche e lette rchia che vuo turale rariepresso gruppo scultoreo del Laocoonte (che considivi Propri trova di , da i dere o la pa dei tem le pratica avangua una cerc con Musei Vaticani). rdia, re ssion di dot hia elita fon mome i portanti a Roma ria ti inte e in lat dato sul e poetica llettuali nti di dell in la com unita nugae . ino un po alla con Nella letteratura Catullo non è l unico autore (in par lemica tero Liber. un a lettera La pre matura po e appart tico divisio Non ene antico ad aver dedicato dei versi a un animale senza esi manca lare nei car ria si risc ne di sem di ver a di tipo nza a un un ontra a cer domestico. Quella dell epicedio in onore di un cer bra nascon no inoltre mi 14 e ee ellenis con chia oriz22). chia tico, der frequ proprie mo elitari cos dic animale è al contrario una tradizione già presente enza, sillaba potevano e qua e là menti di soprat hiarazion tituisce un a tra i lettera rico ecc i di po nella poesia ellenistica. All interno dell Antologiadel tutto o rie lo del ezionalm noscere e versi ver nella etica i e pro tà molto ente app sezion o Palatina (una raccolta di epigrammi greci composti per mo compo raffin pri seg e del niment breve, per rezzare: la stra ata, le esemp in periodi diversi compilata a Bisanzio attornoalt come prosod nali di o, il aloXgrado re come doctrin poeta io, qu ia die and cos di lett tro a chia a che greco secolo d.C.) compaiono diversi esempi del genere: tituisc di Cyreni di am qu erarie i com o Catullo s nel ici. tà, esp esta poesi Callimaco e un pic pagni carme un epigramma della poetessa nite in morte di un colo, ressio a pi di Cir del la cco ne di ene ( nascosto 7 con la grillo e di una cicala (A.P. ( VII, 190), uno in morte di prima un pro la ci sia no un T6). Un omaggio get to un gallo (VII, 202), uno in morte di un delfino (VII, al esemp paz cultur Po io con moale elit iente lav ia e (A.P. 215), uno di Meleagro per unaes creto oro lepre (au VII, 207). ario, condiv di fino Con epigrafitobiografi In ambito latino, oltre ad alcune iso con e un sulla tombaa. la cris i politic L io del I se la cer di animali, il motivo ha avuto lirico una fortuna a con colcerta o a.C seg l affer letteraria, soprattutto nell epigrammatista . il Marziale: ma rifugio uente alle che me zione di guerre nel La IV, 32 (in morte di un ape); una VI, 15 morte di nuo una l otium tte (in civili al cen greca poetessa fav biogra va for Saffo. formica); XI, 69 (per la cagna tro l io fich Lidia). ma po orisce Proprio Marziale, Mu e Nap seo Naz liric del po ispiraz etica oli, peraltro, cita il passero catulliano ionale eta divdi uno. Le esp ione in apertura . per una erienze sfrutta entano celebre componimento in le for della onore rielabo Issa mater me e cagnetta elle ia di ione gli sch èraz tici ( Catulli (I, 109): Issa est passerenisnequior lettera emi più p. 368 i («Issa Il Lib dei mo ria che er maliziosa del passero di Catullo ). ). delli sistem di Catull greci o cos atico tituisc da qu di qu e esta alc nuova il primo ese preneo he esile poesi tracci mpio terica a, a nei Una e neo framm preceduta di qu terica este enti di (Eroto ( pp poesi paegni si trova . 305 a nel e 341 a) al fr. 28, la raccol rivolge ). ta di in cui rsi alla il poeta Levio l uso donna di sembra amata dall ag un nome romano , come gettivo («per accom suggerisc favore possessi e pagnat vo: me , mia o Vatien a Vat iena, a ). L inten amabo sità sog catulli get ana è il frutto tiva della perfet poesi to tra di un a vis lettera equilib ria, tra suto e riel rio le for aboraz l es per me lett ione erarie, ienza rea mito. le e Co tra la sogget n il Liber vita e nasce il tiva lati la sub la limazi na, con cui poesia one poeta si esp nell ar . rime te del la vita del lett er atur a Busto di Euripide, copia romana di un originale greco di IV secolo a.C. Città del Vaticano, Musei Vaticani, Museo Pio Clementino. morte di Ettore: «Oh sposo, troppo giovane lasci la vita e me vedova / nella tua casa abbandoni: non parla ancora il bambino / che generammo tu e io, disgraziati, e non penso / che verrà a giovinezza (trad. R. Calzecchi Onesti). Wil XIX secliam Sha ckleton Art Ga olo. Bra dford, , Una liric llery. Cartwr a d amo ight Hall re, Intrecci d arte, di letteratura, di loso a e molto altro, per scoprire suggestioni e collegamenti

Tua vivit imago - volume 1
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Età arcaica e repubblicana