Fino a noi - La fortuna di Lucrezio

L autore Lucrezio d Fino a noi La fortuna di Lucrezio Immaginazione poetica e princìpi filosofici: un modello che attraversa le diverse epoche. L ossequioso distacco degli autori antichi Il più antico riferimento esplicito a Lucrezio pervenutoci è la lettera di Cicerone al fratello Quinto del febbraio del 54 a.C. ( p. 458). Anche se cenni all opera lucreziana sono percepibili in vari passi di Cicerone, è evidente che quest ultimo evita programmaticamente di citare l autore e anche di innalzare il poema a obiettivo polemico esplicito, forse proprio per rimarcare la differenza tra il lavoro di Lucrezio e la propria produzione, che si propone quale trattazione scientifica e filosofica delle stesse questioni affrontate, in chiave poetica, all interno del De rerum natura. D altro canto il poema è molto apprezzato nei decenni successivi alla sua pubblicazione, come è dimostrato dalla stima espressa dai poeti del periodo augusteo. Virgilio, in particolare, lo sceglie come modello per la sua opera didascalica, le Georgiche, pur distanziandosene da un punto di vista filosofico: mentre Lucrezio aspira a rendere l uomo felice attraverso la rivelazione delle leggi della natura, Virgilio si propone di indicare i benefici che derivano dall osservazione delle tradizioni religiose e dalla vita nei campi. Anche nelle Bucoliche e nell Eneide l influenza lucreziana è percepibile in maniera diffusa, per quanto, spesso, con sfumatura polemica. Debiti nei confronti di Lucrezio si possono riscontrare poi nelle opere di Tibullo, Properzio, Orazio e Ovidio, il quale lo omaggia esplicitamente negli Amores (I, 15, 23-24): carmina sublimis tunc sunt peritura Lucreti, / exitio terras cum dabit una dies («La poesia del grande Lucrezio morirà, / quando un unico giorno seppellirà la terra , trad. A. della Casa). Lucrezio rappresenta un punto di riferimento negli Astronomica di Manilio, poema didascalico di età tiberiana sui fenomeni celesti, e la sua presenza è riscontrabile in molta poesia latina successiva, in particolar modo in Lucano e nell epica d età flavia. Stazio lo elogia in un verso delle Silvae (II, 7, 76: et docti furor arduus Lucretii, «e l alta ispirazione del dotto Lucrezio , trad. L. Canali). Numerosi sono gli autori di prosa di I e inizio II secolo d.C. che lo citano o ne parlano, per esempio il filosofo Seneca, esponente dello stoicismo, e il maestro di retorica Quintiliano, che lo indica come un modello di eccellenza letteraria. Durante l impero di Antonino Pio (138-161 d.C.) l interesse per la conoscenza antiquaria e la tendenza arcaizzante in letteratura promuovono ulteriormente la poesia lucreziana, che in quel tempo annovera tra i suoi ammiratori Aulo Gellio, Frontone e Apuleio. Simone Martini, Allegoria virgiliana, miniatura raffigurante Virgilio intento a scrivere versi osservato dai personaggi delle sue opere (Enea, un contadino, un pastore), 1340. Milano, Biblioteca Ambrosiana. 467

Tua vivit imago - volume 1
Tua vivit imago - volume 1
Età arcaica e repubblicana