Tua vivit imago - volume 1

L autore Catullo 95 100 105 110 115 120 125 con te è sepolta tutta la nostra casa, con te perirono tutte le nostre gioie, che il tuo dolce affetto serbava in vita.4 E adesso riposa lontano, non fra le tombe familiari, non composto vicino ai parenti, ma Troia oscena, Troia miserabile lo trattiene laggiù, in una terra straniera ai confini del mondo. Dicono che per raggiungerla si precipitarono i giovani della Grecia da tutte le parti ad abbandonare il focolare, perché Paride non potesse liberamente godere l adultera rapita,5 in un letto sicuro. Per questo motivo a te, bellissima Laodamia, fu tolto il marito, che ti era più dolce della vita e dell anima, in tale vortice la tempesta d amore ti inghiottì e ti scagliò nel burrone profondo, come quello che, dicono i Greci, presso Feneo sul Cillene prosciuga la palude facendone fertili i campi dicono che lo scavò, squarciando le viscere del monte, il falso figlio di Anfitrione,6 quando percosse con le frecce infallibili i mostri di Stinfalo per comando di un padrone che gli era inferiore,7 perché la porta del cielo fosse calpestata da un nuovo dio, ed Ebe non avesse una verginità troppo lunga.8 Ma il tuo profondo amore fu più profondo di quel burrone e, ancora vergine, ti assoggettò al giogo nuziale. Mai fu altrettanto caro a un padre sfinito dagli anni il nipote nato tardi dalla sua unica figlia erede finalmente trovato delle ricchezze degli avi, e riconosciuto per tale nel testamento, che stronca l empia gioia di qualche parente deluso, e allontana l avvoltoio dal capo bianco del vecchio né mai altrettanto ha goduto del suo bianco compagno una colomba che è sempre becchettando alla sfacciata ricerca di baci, molto più di qualunque donna vogliosa; 4. anche a mio fratello in vita: la menzione di Troia favorisce l inserzione del tema personale del lutto. Il fratello di Catullo, infatti, morì prematuramente e fu seppellito in Asia minore ( T12, in cui ricorrono anche alcune espressioni presenti in questi versi). 5. l adultera rapita: riferimento a Elena, moglie di Menelao, che era stata rapita da Paride; il gesto aveva dato inizio alla guerra di Troia. 6. come quello Anfitrione: si fa riferimento alle fosse di scarico realizzate in Arcadia, presso Fèneo, da Ercole (il falso glio di An trione, in quanto glio di Zeus e Alcmena, moglie di An trione). 7. quando percosse inferiore: i mostri di Stinfàlo rientrano tra le fatiche assegnate a Ercole da Eurìsteo (il «padrone che gli era inferiore perché non di stirpe divina). 8. porta del cielo lunga: si parla della divinizzazione di Ercole e delle nozze con la dea della giovinezza, Ebe. 433

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Età arcaica e repubblicana